Rituale

Uova a rischio? Su New Scientist, Debora MacKenzie parla del virus del cacao (CSSV) che si è diffuso in Costa d’Avorio, il maggior produttore del mondo, dove si prevede un terzo di raccolto in meno, e della muffa Monoliophthora perniciosa che sta combinando guai simili in Brasile, dal quale l’albero è originario.

All’università della Florida, e al Dipartimento dell’agricoltura americano stanno cercando di identificare geni resistenti ai due patogeni, ma sarebbe più facile se ci fosse già l’intero genoma del cacao.

Propagazione di un meme
Niente titolo sui neuroni di Dio a proposito della ricerca di Uffe Schjødt et al. del dipartimento per lo studio della religione presso la facoltà di teologia all’università di Aarhus, uscita su Social Cognitive and Affective Neuroscience (SCAN) il 25 febbraio scorso.

In breve, Schjødt et al. hanno trovato che nel cervello di venti volontari credenti, c’è una differenza quando pregano Dio e quando si rivolgono Babbo Natale. Nel primo caso, intervengono le aree della corteccia prefrontale che si attivano quando si comunica con altre persone e parlare a Dio sarebbe

un’esperienza intersoggettiva paragonabile a una “normale” interazione interpersonale

mentre rivolgersi a Babbo Natale

coinvolge le aree (…) che si attivano durante l’interazione con finzioni quali, per esempio, i personaggi di un videogame.

La ricerca non è granché, al massimo conferma vecchi risultati noti come “Calvin e Hobbes”. Ma il 7 aprile esce una nota dell’ANSA, che la riprende da New Scientist, e questoripetuto, ripetuto e ancora, sempre con un meme che non trovo nel paper né su New Scientist:

Babbo Natale non sprigiona gli stessi effetti perché si è consapevoli dell’aspetto simbolico e lo si considera più un “oggetto”, il protagonista di una leggenda.

Ne è immune questo blog, che dà un’interpretazione originale:

Parlare con Dio? E’ come rivolgersi a un amico. Mentre con Babbo Natale no, lì abbiamo molta più soggezione.

Il cardinal Bertone ha appena parlato “dell’amorevole presenza di Dio” all’Aquila…

Buona Pasqua lo stesso.