Manutenzione

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Al CERN, dopo un po’ di collisioni tra protoni e ioni piombo inizierà  il biennio di spegnimento, upgrade e riaccensione dell’LHC per collisioni a circa 13 TeV, più luminosità e tuffo nella materia scura nel 2015. Una “pausa“, scrive Marco D.,

Giusto il tempo di finire di riprocessare gli ultimi dati (che verranno sfornati durante il break natalizio), poi si ricomincia a calibrare, scremare, tagliare, manipolare, scrutare e misurare.

E negoziare un accordo con gli USA? Nel frattempo, il collisorone ci mancherà.

Grazie per tutti i norovirus
I passeggeri del Queen Mary 2 sembrano soffrire degli stessi sintomi di “Larry, the humanoid simulated vomiting system”:
Larry 2

3 commenti

  1. Va bene una qualche forma di accordo con gli americani ma il vero nodo credo che sia giustificare i costi. Guardando in casa nostra, corriamo il rischio che prima o poi i nostri cari opinionisti-economisti-bocconiani ci verranno a dire che nel futuro dell’Italia ci sono la moda e il turismo piuttosto che la tecnologia, meglio chiudere il CERN e ridimensionare l’INFN.

  2. @Riccardo
    Per pagare il miliardo/anno che serve al CERN, basterebbe ridimensionare un po’ numero, stipendio, note spese di parlamentari, consiglieri regionali e dirigenti amministrativi

  3. ocasapiens
    beh, le Università avevano chiesto un terzo di quella cifra in minori tagli ma sappiamo com’è finita, anche grazie alla campagna di stampa orchestrata sui quotidiani. Se il CERN e l’INFN finiscono nel mirino dei nostri grandi economisti nipotini di Chicago saranno dolori. Loro (e noi obtorto collo) seguono sempre gli USA con qualche decennio di ritardo e sappiamo cos’è successo lì.

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