Cranking up the cranks


Forse ricordate

Un recente studio su frequentatori di blog sul clima, il quale aveva trovato che l’ideazione cospirazionista era associata al rigetto della scienza del clima e altre proposizioni scientifiche quali il legame tra cancro al polmone e fumo e tra HIV e AIDS   (Lewandowsky, Oberauer, & Gignac, in stampa; detto poi LOG12).

No, questi no e questi nemmeno, solo anglofoni.
E’ pronta la Parte II (1)

Recursive fury:

Conspiracist ideation in the blogosphere

in response to research on conspiracist ideation

Il presente articolo analizza la reazione della blogosfera climatica alla pubblicazione di LOG12. Identifichiamo e rintracciamo le ipotesi emerse in risposta a LOG12 che mettevano in dubbio la validità delle sue conclusioni. Con i criteri standard per identificare l’ideazione cospirazionista, mostriamo che molte di queste ipotesi esibivano contenuti cospirazionisti e pensiero controfattuale. Per esempio, mentre le ipotesi iniziali si concentravano strettamente su LOG12, alcune finirono per ampliarsi e includere altri attori oltre gli autori di LOG2, quali dirigenti di università, un’impresa editoriale e il governo australiano. Il pattern d’insieme della risposta  della blogosfera a LOG12 illustra il possibile ruolo dell’ideazione cospirazionista nel rigetto della scienza, sebbene gli studiosi potrebbero avanzare in futuro interpretazioni alternative.

Autori: i recidivi Stephan Lewandowsky e Klaus Oberauer, John Cook di Skeptical Science e Michael Hulme-Marriott, usciti vittoriosi dalle sfuriate cospirazioniste con un altro paper, furbacchiotti, che rilancia in blogosfera la ricorsività e la produzione di pensieri controfattuali da cui trarre un altro paper… che “genera dati”, come scrive Lewandowsky, inventore della catena di montaggio che produce pure la materia prima necessaria.

Ig Nobel subito.

Dal lagomorfo, che ha trovato nelle note una carota succulenta, il poeta della blogosfera climatica fattuale ha portato questa:

“Loopandowsky”
— by Horatio Algeranon

The Lewandowsky Loop
Conspiratorecursion
Is giving us the poop
On skeptical diversion

The movie never ends
With data re-generations
Interminable Möbius trends
And sciency incantations

*

(Per le discussioni sull’incertezza nei modelli rispetto alla “coda” grassa o meno della sensibilità del clima a un raddoppio della CO2, rif. Skeptical ScienceJames Annan.)

(1) Articolo completo (agg. 9/2/12)

31 commenti

  1. a proposito di cospirazionismo, mi permetto di rispondere al Reitano che in questa http://www.climalteranti.it/2013/02/03/i-periodi-caldi-del-passato-e-il-riscaldamento-attuale/#comment-178628
    discussione dice:
    “Mi è venuto un dubbio. Costa cita un lavoro che mostra i modelli sottovalutare sistematicamente il riscaldamento e soprattutto dell’amplificazione polare. E non di poco, per l’ultimo interglaciale rispetto al pre-industriale i modelli calcolano 2 °C in più alle alte latitudini nord rispetto a circa 5-15 °C della ricostruzione utilizzata ed uno scarto medio su tutte le latitudini di 3.5 °C.
    Non è che per caso Claudio Costa è un emissario segreto di Al Gore o di qualche gruppo eco-allarmista? Il risultato di far passare l’IPCC e simili per dei super moderati è notevole.
    P.S. Costa non te la prendere, è solo ironia. Visto che hai raggiunto il limite dei commenti ho preferito chiudere così ”
    @ Reitano
    Apprezzo la sua leggerezza lei è un signore.
    su modelli: sottostimano il riscladamento forse perchè non ne conoscono le forzanti o i meccanismi di amplificazione.
    su Al Gore: su alcuni punti la sua politica è da parte mia condivisibile, ad es nel libro “la scelta” il Gore fa una pesante autocritica sugli incentivi che mise alle bioenergie, in particolare ai biocarbranti ai tempi dell’amm. Clinton. Secondo Gore sono stati e saranno sempre più dannosi perchè: aumentano la competizione alimentare, aumentano la deforestazione, e aumentano lo sfruttamento dei terreni agricoli con depauperamento dell’humus.

  2. Eh, ma non puoi liquidarmi la questione della sensibilitæ climatica in una parentesi di due sole righe e mezzo 😉
    La faccenda merita un approfondimento, eccome!
    Altro post arretrato in coda, uffa.
    Currently, time is not on my side, no it isn’t.
    Mi sa che chiedo al buon Reto un guest post 😀

  3. Nun se schioda da 2-4.5 °C.
    I lavori che mi è capitato di vedere ultimamente vertono sulle code della pdf, sulle possibili (probabili) variazioni a seconda dello stato climatico iniziale e sui dettagli mancanti dei feedback in particolari episodi del passato.
    Molto interesssanti scientificamente ma poco “policy relevant”, il quadro generale è sostanzialmente stabile.

  4. Usciti tanto vittoriosi che il loro paper precedente non e’ ancora pubblicato, e questo e’ gia’ stato (dopo due giorni) momentaneamente “ritirato” dal giornale online che l’aveva accettato. Motivo? Uno degli scettici citati (Jeff Condon) dice che, dopo che nel primo paper gli erano state attribuite opinioni che non aveva mai espresso (motivo per cui aveva avuto una lunga discussione via email con Lewandowsky) in quest’ultimo paper le stesse opinioni gli sono state attribuite in forma ancora piu’ estrema.
    Ma poi, proprio lei, Ocasapiens, che ha fatto del termine “bigoilisti” un tormentone? 🙂

  5. @Udik
    Più vittoriosi di così! I risultati sono stati confermati “sperimentalmente” ancora prima ancora che fossero pubblicati. Per il paper precedente vale la data che segue “Accepted”, per il DOI bisogna aspettare qualche mese. Psych Science sta ancora mettendo on line quelli accettati nel maggio scorso..
    L’abstract del secondo è uscito lunedì e c’è tuttora.
    Jeff Condon: uno dei cospirazionisti più ossessivi di Climategate. In quel post accusava la CRU di essere “above the law”, di aver cancellato i propri dati e fatto “aggiustamenti” che nessuno poteva recuperare e controllare ecc.
    Invece la CRU aveva cancellato dati altrui che chiunque poteva chiedere ai proprietari.
    “bigoilisti”
    sarebbe difficile trasformare in tormentoni “membri e collaboratori di istituto, lobby, think tank, agenzia di PR, ente caritatevole, opinionista freelance ecc. che le compagnie petrolifere pagano per difendere i propri interessi, come risulta dai loro bilanci e da dichiarazioni all’Internal Revenue Service”, non crede?

  6. @Oca
    Mi sembra la famosa battuta del paziente dallo psicanalista:
    Ps: “alla radice dei suoi problemi c’e’ una pulsione erotica nei confronti di sua madre”
    Pa: “Cosa c’entra mia madre?!”
    Ps: “Ecco! Lo vede? Meccanismo di negazione!”
    L’articolo e’ stato effettivamente rimosso, era scaricabile fino all’altro giorno e adesso non lo e’ piu’.
    Condon: non voglio tornare a discutere della CRU, delle richieste FOI, ecc. Mi basta notare che la posizione di Condon e’ mal rappresentata nell’articolo. Se il riferimento e’ da intendersi come “il global warming esiste solo a causa degli aggiustamenti”, questo non e’ quello che Condon ha scritto. Se il riferimento e’ da intendersi come “la somma degli aggiustamenti costituisce la maggior parte dell’anomalia misurata”, questa non e’ una posizione complottista ma semplicemente una constatazione (non e’ detto che quegli aggiustamenti siano ingiustificabili o frutto di un complotto).
    Ho dato una scorsa all’articolo (prima che venisse rimosso il link) ed e’ chiaro che appare fin troppo ansioso di ritagliare idee complottiste sugli avversari. Andiamo, questa non e’ buona scienza, questa e’ denigrazione dell’avversario mascherata da analisi rigorosa. Non credo ci voglia molto a riconoscerlo, al di la’ della propria parte nel dibattito.
    Bigoilisti: e cosa sarebbe, un complotto?

  7. @ Reitano
    Scrive: Nun se schioda da 2-4.5 °C. I lavori che mi è capitato di vedere ultimamente vertono sulle code della pdf, sulle possibili (probabili) variazioni a seconda dello stato climatico iniziale e sui dettagli mancanti dei feedback in particolari episodi del passato.
    questa frase invece è tratta da SS
    http://www.skepticalscience.com/translation.php?a=115&l=17
    “La sensibilità del Clima può essere calcolata sperimentalmente confrontando i cambiamenti di temperatura del passato con i forcings naturali presenti. Diversi periodi del passato della Terra sono stati esaminati in questa maniera e si è riscontrata una notevole concordanza con la risposta del Clima, stimata attorno a 3°C……………Esistono numerosi studi che calcolano la risposta climatica direttamente da osservazioni sperimentali e da modelli indipendenti.
    – Lorius 1990 esaminando carote di ghiaccio di Vostok calcola un range da 3 a 4°C.
    – Hoffert 1992 ricostruisce due registrazioni paleoclimatice (una più fredda ed una più calda) ed ottiene il range 1.4 to 3.2°C.
    – Hansen 1993 riguarda agli ultimi 20mila anni quando la ultima era glaciale ebbe fine e calcola in modo empirico una sensibilità climatica 3 ± 1°C.
    – Gregory 2002 impiega osservazioni di accumulo di calore degli oceani e calcola un minimo di sensibilità climatica di 1.5 °C.
    – Chylek et al. 2007 prendono in esame il periodo dall’ultimo massimo glaciale alla transizione all’Olocene. Essi calcolano un range di sensibilità climatica tra 1.3°C e 2.3°C.
    – Tung 2007 esegue una analisi statistica sulla risposta delle temperature del XX secolo al ciclo solare ed ottiene un range 2.3 a 4.1°C.
    – Bender 2010 esamina la risposta climatica alla eruzione del 1991 del Monte Pinatubo limitandola all’intervallo 1.7 – 4.1°C..”
    Ma scusate se non le conoscete le forzanti naturali presenti, dato che non ve n’è alcuna che giustifichi i picchi di caldo nei periodi interglaciali: come potete dai dati del clima passato dedurre alcunchè e in particolare il clima di sensibilità?
    ” Ciò che è affermato senza prove, può essere negato senza prove” Euclide.

  8. Costa
    dal tuo commento non ho capito se quando dici che non si conoscono le forzanti ti riferisci alla teoria di Milankovitch in toto oppure alla sistematica sottostima del riscaldamento in momenti specifici tipo quelli cerchiati in verde qui.

  9. @Udik
    Non so se il primo sia un buon articolo, ho letto solo la prima versione. Ma l’effetto è stato strepitoso, visto che un secondo è stato accettato per la pubblicazione.
    “Bigoilisti: e cosa sarebbe, un complotto?”
    No, è un’abbreviazione come ho già spiegato. Sono attività legali che gli interessati dichiarano al fisco e quindi al pubblico.

  10. @Oca
    Ehm, da quando in qua riuscire a pubblicare un articolo di ricerche psico-sociologiche e’ un successo strepitoso?
    Bigoilisti: “Sono attività legali che gli interessati dichiarano al fisco e quindi al pubblico.”
    Allora sono certo che d’ora in poi avra’ cura di usare il termine solo ed esclusivamente accompagnato dalle prove che le persone o agenti cui si riferisce hanno una connessione diretta con aziende petrolifere. Vero che lo fara’?

  11. @ Reitano
    la validità dei cicli di Milankovitch non è mai stata messa in discussione, ma non questi non bastano a spiegare le fluttuazioni climatiche con cicli millenari all’interno dei periodi interglaciali, ma ve ne sono anche all’interno delle glaciazioni vedi D-O
    ad es il periodo caldo mesopotamico, miceneo, romano medioevale…e corrente all’interno dell’Holocene, e rispettivi periodi freddi o piccole glaciazioni come la LIa la dark age ecc
    mentre per l’eemiano i cicli di cui parlo sono evidenziati qui http://www.climatemonitor.it/?p=11877

  12. Sfuggente come sempre, eh Costa?
    Scrivi che “non ve n’è alcuna che giustifichi i picchi di caldo nei periodi interglaciali”. Milankovitch non lo metti in discussione, mi fa piacere. Intuisco quindi che la tua frase si riferisce ai cerchetti verdi della figura che ti ho linkato prima. Un discostamento, ad occhio, di un grado su sei di escursione in qualche punto di un’intera curva. Sulla base di questo tu affermi che non si possa dedurre alcunchè sulla sentività climatica, non che ci sia un margine di incertezza come tutti riportano.
    Sono convinto che se per almeno 30 secondi riuscissi a liberarti dall’obbligo di negare ti renderesti conto della insostenibilità del tuo ragionamento.

  13. @CC
    “Ma scusate se non le conoscete le forzanti naturali presenti, dato che non ve n’è alcuna che giustifichi i picchi di caldo nei periodi interglaciali: come potete dai dati del clima passato dedurre alcunchè e in particolare il clima di sensibilità?”
    Eh? Ma cosa intendi te per presenti? Un mese? Un anno? Un decennio? Un secolo? Un millennio? Dieci millenni? And so on…
    Clima di sensibilità: stasera è buono.

  14. @ Udik
    “da quando in qua… e’ un successo strepitoso?”: dovrebbe chiederlo a chi l’ha detto.
    “persone o agenti che hanno una connessione diretta con aziende petrolifere”: quelli sono i politici e i partiti.

  15. @Oca
    Vuol dire che per “effetto strepitoso” intendeva riferirsi alla valanga di critiche scatenate dal primo articolo? Certo un effetto notevole!
    Le cito qualche riga dell’irrazionale complottista Judith Curry:
    “Lewandowsky’s ‘evidence’ was a scammed internet survey. Bloggers such as Steve McIntyre, Anthony Watts, BishopHill, Lucia, JoNova are all over this, and have exposed the scam […]. BS detection in action.”
    (Dato poi che si parlava di complottismi, la Curry prosegue sul tema del complotto dicendo “The ‘conspiracy’ among green climate bloggers has been further revealed by the hack of John Cook’s private forum [dimostra che John Cook organizzava una claque perche’ postasse su Amazon recensioni entusiastichedell’ultimo libro di Mann]… SkepticalScience seems to becoming the ringleader for conspiratorial activities by the green climate bloggers…”. Ecc. Questa frase e’ usata nel secondo paper come prova di paranoia complottista da parte di Judith Curry.)
    “persone o agenti che hanno una connessione diretta con aziende petrolifere”: quelli sono i politici e i partiti.
    Se non lo puo’ provare caso per caso, la sua e’ paranoia complottista.
    Guardi, ripeto, qui non si tratta di accettare o no la scienza del clima. Gli scettici climatici potrebero avere torto marcio, ma questo non renderebbe affatto migliori gli articoli di Lewandowsky. Ho trovato in rete questo commento di un non scettico ad una conferenza di Lewandowsky nel 2010. Gli dia una scorsa, e’ interessante.
    http://v.cx/2010/05/lewandowsky

  16. @Udik
    No, guardi che l’effetto strepitoso è il campione che conferma l’ipotesi prima ancora che sia pubblicata.
    Non conosco i criteri usati nel paper e, diversamente da lei, non trovo molto interessante l’opinione di persone prive di competenze in materia.
    Se non lo puo’ provare caso per caso, la sua e’ paranoia complottista
    Siccome politici e partiti lo dichiarano pubblicamente, semmai è paranoia complottista negarlo come fate voi, non crede?

  17. @ Reitano
    Sfuggente? non mi pare proprio, le ho indicato quali pichi intendevo e cioè le variazioni con un ampiezza da 1a 2 gradi C all’interno dei periodi intreglaciali con cicli millenari ( del tutto simile a quelle corrente) che non sono legati ai cicli di insolation, che al massimo riguardano periodi di 10000 anni, lei invece mi cita archi temporai molto più ampi dove effettivamente emerge l’azione dell’insolation. Quindi la sotpostima di cui lei parla è molto più ampia perchè il suo grafico appiattisce i valori dei picchi massimi all’interno degli interglaciali, per farne una media di decina di migliaia di anni.
    quindi non si conoscono le forznati naturalia che hanno dato queste variazioni nell’arco di millenni di conseguenza le proiezioni non si possono fare.
    @ Steph
    su presenti: era riferito al psot di ss citato che ricito:
    “La sensibilità del Clima può essere calcolata sperimentalmente confrontando i cambiamenti di temperatura del passato con i forcings naturali presenti”
    presenti quando mi chiedi? beh nei cambiamenti climatici del passato, ma solo su archi temporali molto lunghi ma con spread notevoli.
    Su archi di tempo millenari non vi sono forzanti naturali presenti, che giustifichino alcunchè.

  18. Costa
    siamo alle solite, negare l’evidenza. Non è serio discutere così. Chiamalo pure snobbismo accademico se ti fa piacere (và tanto di moda), ma sono abituato che quando ci si confronta su un argomento si parla di quello, non si usa cambiare le carte in tavola per “vincere” un dibattito.
    Torniamo all’origine e per piacere non sviare. Hai scritto “se non le conoscete le forzanti naturali presenti, […] come potete dai dati del clima passato dedurre alcunchè e in particolare il clima di sensibilità?”
    Notare che dici che non si conoscono le forzanti naturali tout court e che non si possa dedurre alcunché. Visto che Milankovich “funziona” anche secondo te, mi sembra palese che come minimo si conoscono le forzanti dominanti in quel caso e da quelle si può dedurre qualcosa sulla sensitività climatica.
    Fammi chiarire la logica che forse ti è sfuggita. Tu affermi che non conosciamo nulla e quindi non si può dedurre nulla. Per mostrare che la tua affermazione non è valida è sufficiente un singolo caso in cui non è così. E’ ciò che ho fatto.
    Osservazione finale. Come è già successo in precedenza (determinazione di un trend e significatività), anche stavolta siamo in uno di quei momenti topici in cui diventa (o può diventare, sta a te) palese la voglia o necessità di negare sempre e comunque, da cui il termine negazionista che tanto aborrisci. Se continui a negare la possibilità di determinare, per quanto approssimativamente, la sensitività climatica dai cicli di Milankovich poi fra qualche mese non fare lo gnorri quando citerò anche questo secondo caso a dimostrazione del tuo negazionismo e della conseguente totale inaffidabilità delle tue opinioni in materia.

  19. @ Steph Reitano
    non ci sono forzanti che spieghino le variazioni climatiche +- cicliche con ciclicità di 1000-2000 anni, l’insolation riguarda cicli da 10000 anni in su

  20. Ah, forse ho capito, la logica è che siccome non so fare le previsione del tempo a tre settimane non posso dire nulla per domani, se non posso permettermi un prestito da 100 mila euro non posso neanche per 5, e così via. Mutatis mutandis se non riproduco esattamente nei cerchietti verdi non posso dire nulla su nessuna scala di tempo, nè più lunga nè più breve.
    Touché.
    L’ennesimo bel esempio di negazionismo irriducibile. Spostare l’attenzione, fissarsi sui dettagli per poi negare il quadro generale, etc., solite tecniche del negazionismo climatico prese in prestito da quello del tabacco e dell’evoluzionismo. Il metodo scientifico ma anche la semplice logica vanno a farsi benedire, quella logica spicciola che oserei chiamare buon senso.

  21. @ Reitano
    Scrive: “fissarsi sui dettagli per poi negare il quadro generale”
    se per lei le fluttuazioni di 1-2 gradi sono un dettaglio, il periodo di riscaldamento corrente sta proprio dentro questo dettaglio. Non è il clima di sensibilità e nemanco la insolation, che giustificano i periodi caldi miceneo, romano, e medioevale e successivi periodi freddi. Se non ci sono forzanti a giustificare queste variazioni trovo errato dedurre il clima di sensibilità dalle variazioni climatiche del passato che potrebbero essere indotte anzichè dai GHG dalle stesse forzanti che hanno indotto il periodo caldo miceneo romano medioevale …e corrente

  22. Costa
    è chiaro che a non voler vedere ci si riesce anche se, come in questo caso, il concetto può essere reso davvero elementare.
    Facciamo finta di non sapere nulla sui periodi che dici ed anche sugli altri estremi degli interglaciali, i cerchietti verdi che ti avevo linkato qualche commento fa. Non possiamo dire alcunchè sul clima in generale e sulla CO2 (ed altro) che emettiamo oggi in particolare come sostieni tu? Non voler prendere in considerazione ciò che sappiamo per dire che non sappiamo nulla è negazionismo.

  23. @CC
    La tua è una classica fallacia logica. Anche ammesso (e non concesso) che tu abbia ragione (e ci ho anche scritto un post che, come vedo e come al solito, non hai nemmeno letto), la tua ipotesi non inficia minimamente quello che la fisica e la chimica da più di un secolo continuamente ci suggeriscono, a proposito del ruolo giocato dai gas serra nello sbilancio radiativo globale.
    BTW: clima di sensibilità non significa nulla. Chiamasi sensibilità (o sensitività) climatica. E, cosa ancora più importante, il tuo ragionamento parte da un’assunzione tutt’altro che certa: il fatto che la sensibilità climatica – ovvero la risposta climatica alle sollecitazioni forzanti esterne, al netto dei feedback e dei processi stocastici ad essi associati – sia di tipo lineare. Ci segnalano che non lo è sempre nuove evidenze paleoclimatiche ma pure assunzioni matematiche relative al ruolo giocato dai feedback, il cui framework se è costruito sostanzialmente su analisi di tipo lineare deve giocoforza tener conto di un mondo che invece non lo è.
    “non ci sono forzanti che spieghino le variazioni climatiche +- cicliche con ciclicità di 1000-2000 anni”
    Quindi quello che ci dicono i tanto (da te) decantati lavori di Esper et al. adesso non valgono piÙ nulla?

  24. @ Reitano e Steph
    comincio da questa frase di Steph che è il nocciolo della questione “la tua ipotesi non inficia minimamente quello che la fisica e la chimica da più di un secolo continuamente ci suggeriscono, a proposito del ruolo giocato dai gas serra nello sbilancio radiativo globale.”
    Perfetto ma proprio secondo al fisica e la chimica la sensibilità climatica sarebbe di 1°C, nn di 3°C. Se fosse così la già bassissima efficacia di mitigazione sarebbe 3 volte più bassa ad ulteriore dimostrazione dell’inutilità del fiume di soldi buttato in essa.
    Tuttavia ancora non ho capito come calcolano la sensibiltà climatica di 1° C perchè il CO2 dopo che ha assorbito gli ir collide (in bassa tropo) prima di emettere ir e ancora il Reitano mi deve spiegare come sia possibile che il n delle collisioni tra H2O e CO2 sia uguale nel momento in cui si formano le precipitazioni.
    Detto questo la sensibilità climatica diventa 3°C grazie ai presunti feedback di vapore e albedo, e viene ottenuta dai dati paleoclimatici in particolare delle ice core.
    Ma cosa ci dicono di certo i dati del paleoclima?
    Che le T crescono e solo dopo 1000 anni crescono anche le concentrazioni di GHG e io presumo che crescano anche 1000 dopo l’inizio del calo delle T che è in contraddizione con la teoria dell’AGW.
    I dati delle ice core non dimostrano in alcun modo l’azioneriscaldante dei GHG anzi l’analisi approfondita dovrebbe mettre in dubbio un’azione molto importante, Ecco perchè non è corretto ( per me) derivare la sensibilità climatica dai dati paleoclimatici perchè il valore attribuito ai GHG potrebbe essere almeno in gran parte dovuto alle forzanti naturali sconosciute la cui presenza è evidente perchè non ci sono forzanti a giustificare i gradi che mancano sia nell’arco temporale lungo di 100mila anni ( i cerchietti verdi) sia i gradi che mancano nelle fluttuazioni in archi temporali di 1000 2000 anni già da me più volte citati.
    @ Steph
    Ti sbagli ho letto il tuo articolo molto molto bello, ma io ho un altro punto di vista: dalle stesse tue annotazioni giungo a conclusioni diverse anche se condivido molti dei tuoi passaggi

  25. Tuttavia ancora non ho capito come calcolano la sensibiltà climatica di 1° C perchè il CO2 dopo che ha assorbito gli ir collide (in bassa tropo) prima di emettere ir e ancora il Reitano mi deve spiegare come sia possibile che il n delle collisioni tra H2O e CO2 sia uguale nel momento in cui si formano le precipitazioni.
    BOCCIATO!!! Costa sono dieci anni che non capisci la fisica: BOCCIATO!!

  26. @CC
    1) “Perfetto ma proprio secondo al fisica e la chimica la sensibilità climatica sarebbe di 1°C, nn di 3°C”
    Sì, per la precisione 1.2 °C per una condizione di conc. di CO2 raddoppiata rispetto a quella presente prima dell’inizio dell’era antropocenica. Però suppongo tu sappia che il clima è un sistema. Che è un sistema complesso. Che è un sistema perché composto da innumerevoli elementi fra loro interconnessi e in continua interazione. Che è complesso perché, fra le altre cose, soprattutto è caratterizzato da numerosissime retroazioni. Che queste sono i cosiddetti feedback. Alcuni dei quali tendono a smorzare la risposta termica iniziale, ma molti altri potenti la amplificano. Che alcuni di questo sono rapidi, che altro agiscono più lentamente. Suppongo tu conosca almeno 2 importantissimi feedback positivi, entrambi associati al ruolo giocato dall’acqua: il feedback del vapore in atmosfera e quello dell’albedo da superficie glaciale. Suppongo tu sappia che, tenendo conto di tutto ciò, la risposta climatica all’equilibrio (sensibilità climatica) sia superiore a quella che risulterebbe dalla sola azione determinata dall’accumulo di energia da parte del sistema in conseguenza della differenza fra quello che entra e quello che esce al top atmosferico.
    2) “Tuttavia ancora non ho capito come calcolano la sensibiltà climatica di 1° C”
    ?T = ?*?F
    laddove ?T = risposta termica
    ? = sensitività climatica del sistema climatico di riferimento
    ?F = forcing radiativo
    Il sistema climatico di riferimento tiene conto di come funzionano la termodinamica, la fisica radiativa etc etc in questo mondo. E dunque: corpo nero, flusso radiativo terrestre, assorbimento ed emissione,… (Stefan-Boltzmann, Kirchhof, Planck, Wien, Maxwell,…).
    Se tieni conto del fattore decisivo dettato dai feedback (f), la risposta termica ?T in funzione di f (fattore che è compreso fra 0: assenza di feedback, e 1, tipicamente la pdf si attesta attorno a 0.65), in un modello lineare, riduce ? di un fattore equivalente a 1-f.
    3) ” il CO2 dopo che ha assorbito gli ir collide (in bassa tropo) prima di emettere ir”
    Che c’entra? Che l’atmosfera assorba o meno in bassa troposfera ha poca importanza, visto che fino a circa 10 km di quota si mantiene l’equilibrio convettivo e invece più sopra quello radiativo. Chi governa il bilancio energetico della terra è il bilancio radiativo nell’alta troposfera ed è lì che la concentrazione di CO2 ha un peso significativo. Ed è lì che è anche più efficace l’aumento della sua concentrazione.
    4)”Ma cosa ci dicono di certo i dati del paleoclima?”
    work in progress. Ma per es. il work già fatto smonta anche alcuni dei miti più persistenti
    http://climafluttuante.blogspot.ch/2012/04/killer-loop-glaciologico-part-deux_15.html

  27. Costa
    anche se altri vorranno seguirti nel tuo solito spostamento del discorso, fra l’altro aggiungendo errori ad errori, per non ammettere l’errore marchiano commesso prima, io non lo farò. Non ha senso discutere così, ad inseguire la valanga inerrestabile di falsi dubbi creati ad arte. Come ti avevo preannunciato, per me è discriminante, non si può sostenere che 800 mila anni di variazioni climatiche sostanzialmente ben comprese non ci consentono di dire alcunché per delle fluttuazioni molto più piccole sottostimate.
    Queste sono manifestazioni di negazionismo, termine che detestate non per un’inestistente associazione con l’olocausto ma perchè vi toglie dignità scientifica. Ma questa dignità si conquista sul campo, non è un diritto acquisito.
    Tornerò di nuovo a ricorrere all’ironia. Peccato, parlare di scienza mi piace.
    Il Reitano non ti deve ancora spiegare come funziona l’equilibrio termodinamico, l’ha già fatto ed ha anche fatto notare una carenza nella comprensione degli equilibri dinamici. Il Reitano ha una buona memoria per alcune cose, ricorda di averti anche riportato un paragrafo tratto da un libro di fisica dell’atmosfera. Delle due l’una, o il Reitano non sa spiegare o l’ascoltatore non ha “studiato”, o forse entrambe. Fai tu, ma non dire che ancora aspetti una spiegazione.

  28. Per gli appassionati dei dettagli e degli ultimi 800 mila anni di cicli glaciali, Nature pubblica un interessante articolo sul confronto fra i vari interglaciali.
    E’ di modellistica, non adatto ai sedicenti scettici.
    steph
    ma che dici, mica i feedback sono fisica, è magia o imbroglio. 🙂
    Tornando serio, ricordo di aver letto un lavoro che va oltre l’approssimazione lineare, non valida per f che tende ad uno, ed evita la discontinuità a f=1. Ciò implica che f può anche essere >1.

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