La scienza e il presidente, l'incredibile storia d'amore!

Grazie a un giornalista scientifico dell’EUSJA, l’oca scopre l’esistenza di un “dialogo” sulla ricerca tra ogni settore della società e i massimi livelli dell’accademia, dell’industria, della politica e dei media, a sostegno dell’ “Eccellenza scientifica europea”.

Atomium Culture è la “Piattaforma permanente” fondata nel 2006 e lanciata nel novembre 2009 dall’ex-presidente Valéry Giscard d’Estaing, detto poi VGE, e da Michelangelo Baracchi Bonvicini, detto poi MBB. Fra i consulenti spiccano un ex collega del primo, Felipe González, e il “Professor Carlo Rubbia, Nobel Laureate in Phisics” (sic).

Il talento divulgativo di VGE è noto per via del romanzo porno La Princesse et le Président in cui il suo alter ego incontra quello di Lady Diana sui tappeti di vari palazzi presidenziali e reali con una foga che fa cascare poltrone e lampadari. 

Il talento di MBB è meno ovvio:

dopo aver perseguito il giornalismo nel campo della corrispondenza dall’estero, iniziato a 18 anni e che lo ha portato in Kosovo e Albania (1999), Israele e Palestina durante la seconda Intifada (2002), Afghanistan, Pakistan e Iran (2003), si è dedicato alla ricerca storica.

All’università di Bologna, MBB mette a frutto quella ricerca per laurearsi con una tesi di interviste a Giulio Andreotti e altri eroi della storia europea contemporanea. Prima rischiava la vita per il gruppo Quotidiano.net nei cui giornali nessuno ne trova gli articoli, anche se una foto del 2003 lo ritrae a una festa di New York sul fronte di battaglia, a ridosso dell’uscita di Sognando Gerusalemme, pubblicato dietro pagamento da una vanity press.

VGE ed MBB  hanno inventato un nome originale –  Atomium evoca distruzioni e  la cultura scientifica che le produce – e accordi altrettanto originali tra le università partner e la Piattaforma. Le prime forniscono alla seconda articoli già in inglese, scritti da docenti in qualunque materia. La seconda li mette tali e quali sul proprio sito e – semmai tradotti in polacco-  talvolta su quello dei quotidiani partner che si guardano bene dal segnalarli nell’edizione on-line o a stampa.

In mezzo a plumbee auto-promozioni di VGE e MBB, l’oca ha scovato qualcosa sul sito del Sole-24 Ore e su un blog del Paìs frequentato da spambot. Il dialogo con la società langue ovunque, ma non con Bruxelles. Atomium Culture ne invita i papaveri ogni 18 mesi al suo dialogo EISRI, tra VGE e suoi ex colleghi, dirigenti di Atomium e di qualche partner, burocrati e scienziati tra i quali – nel febbraio scorsouna studiosa secondo la quale i buchi neri influiscono sugli stati mentali. Jens Degett dell’EUSJA-Danimarca ne è rimasto molto impressionato.

Langue pure il dialogo tra industria e accademia. Direttori della Ricerca & Sviluppo di due business partner hanno detto all’oca che a loro la Piattaforma né risulta né serve ché a dialogare con le università son capaci da soli. Eppure sarebbe l’attività principale di Atomium Culture. Nega infatti di ricevere fondi della Commissione Europea per organizzare eventi anche se per ogni EISRI riceve 400 mila euro dalla Commissione Europea. Nega inoltre di occuparsi di scienza e media anche se era il tema dell’ultimo EISRI, e se vuol creare uno Science Media Centre europeo per cui

sta facendo il massimo per sviluppare un progetto che rifletta i bisogni diversi dei vari stakeholder.

Lo ha precisato all’EUSJA il direttore delle relazioni esterne Renato Tagliaferro, titolare di un degree in storia americana ottenuto in un anno solo alla Columbia University, mentre a Bologna conseguiva in sei anni una laurea in scienze politiche.

L’oca sente parlare del Centre da vent’anni e potrebbe essere la volta buona. Atomium Culture ha sia l’esperienza che la competenza per realizzarlo, come dimostrano i suoi passati successi. Nel frattempo, progetta in Italia un dialogo su “scienza e politica” tra VGE ed ex colleghi, dirigenti di Atomium e partner, burocrati, scienziati e ministri del governo italiano.

Inspiegabilmente, un’università prescelta per ospitare l’evento, spendendo circa 200 mila euro,  e invitare quei ministri ha risposto no, grazie.

(ripreso da Oggi Scienza)

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