Prima che qualcuno ci (ri)provi

Sono sette anni che si parla apertamente di geoingegneria per rimandare il riscaldamento globale, come se fosse l’unico effetto dei cambiamenti climatici.

Già il fusio-freddista Russ George “fertilizza” tratti di oceani con solfato di ferro sperando di vendere crediti carbonio, scienziati ottimisti si fanno finanziare ricerche in silico sperando di passare presto a quelle sul campo, tipo bombardare la banchisa al polo Nord con aerosol, principalmente solfati da pioggia acida… Sempre che la banchisa non sia striminzita come quest’anno.

Tre tizi bei decisi di GEOMAR – comunicato stampa – hanno pensato che era il caso di far presente al CEO di Exxon Mobil, Matt Ridley, Bjorn Lomborg & Co – secondo cui prima non c’è alcun riscaldamento poi se c’è fa bene e se proprio dovesse far male esistono soluzioni semplici, economiche ed efficaci per cui adattarsi ai cambiamenti sarà una passeggiata – che il pianeta è coperto per 2/3 d’acqua e che il “sistema Terra” non si limita alla temperatura al suolo.

Hanno confrontato l’efficacia delle soluzioni allo studio per gli scenari in cui le emissioni di gas serra proseguono come ora, usando i modelli CMIP5 e una serie di simulazioni. Risultati gratis su Nature Communications.

Qualche citazione per i fainéants
The realization that mitigation efforts to reduce carbon dioxide emissions have, until now, been relatively ineffective
“relativamente” è umorismo tedesco, presumo
has led to an increasing interest in climate engineering as a possible means of preventing the potentially catastrophic consequences of climate change.
“interesse” anche nel senso che renderebbe parecchio, pagano i governi, quindi ci sta investendo spiccioli anche BigOil
While many studies have addressed the potential effectiveness of individual methods there have been few attempts to compare them. Here we use an Earth system model to compare the effectiveness and side effects of afforestation, artificial ocean upwelling, ocean iron fertilization, ocean alkalinization and solar radiation management during a high carbon dioxide-emission scenario.
L’alcanizzazione degli oceani non l’ho seguita, poi mi studio la bibliografia
We find that even when applied continuously and at scales as large as currently deemed possible, all methods are, individually, either relatively ineffective with limited (<8%) warming reductions, or they have potentially severe side effects and cannot be stopped without causing rapid climate change.
Grassetto mio e conclusione per chi vuole i puntini sulle i:
Our simulations suggest that the potential for these types of climate engineering to make up for failed mitigation may be very limited.
Quanto sopra ancora prima di prendere in considerazione tutto il resto:
The economic, legal, political and technological feasibility of the methods are not considered here, nor are ethical aspects.

Per gli aspetti etici, rif. tabella 4Ma perché non distruggere l’ambiente un po’ di più? Gli oceani son di tutti, l’aria e la pioggia pure, solo un filosofo come Samuel Scheffler può immaginare che il futuro della specie dia un senso alla nostra vita e alla nostra morte…

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Il paper di Ramanathan et al. nei PNAS sul declino della banchisa artica che accresce il global warming

The analysis reveals a striking relationship between planetary albedo and sea ice cover, quantities inferred from two independent satellite instruments. We find that the Arctic planetary albedo has decreased from 0.52 to 0.48 between 1979 and 2011, corresponding to an additional 6.4 ± 0.9 W/m2 of solar energy input into the Arctic Ocean region since 1979.

è a pagamento, ma i fans ne discutono da Neven1.

Eventi estremi di gennaio in tutto il mondo, dal Guardian.

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