Premi Ig Nobel 2016

Nella prestigiosa cornice del Sanders Theater dell’Università Harvard, durante la cerimonia sul tema del “Tempo” diretta da Marc Abrahams con la partecipazione di cantanti, fan, musicisti e 1200 spettatori paganti più alcuni ospiti d’onore di varia età e reputazione, i “sinceramente strabiliati” premi Nobel Dudley Herschbach (chimica, 1986), Rich Roberts (medicina, 1993), Eric Maskin (economia, 2007), Roy Glauber (fisica, 2005) e Jerome Friedman (fisica, 1990) hanno assegnato i seguenti premi Ig Nobel:
Riproduzione – fu Ahmed Shafik, per aver sperimentato gli effetti dell’indossare pantaloni in poliestere, cotone o lana sulla vita sessuale dei ratti, rif. “Effect of different types of textiles on sexual activity. Experimental study”, European Urology, 1993; 24, pp.  375-380, abstract.
Economia – Mark Avis e colleghi per aver appurato le personalità apparenti dei sassi nella prospettiva della vendita e del marketing, rif. “The brand personality of rocks. A critical evaluation of a brand personality scale”, Marketing Theory, dicembre 2013
Fisica – Gabor Horvath e colleghi per aver scoperto perché i cavalli bianchi sono i più immuni dai tafani e che le libellule sono fatalmente attratte da pietre tombali nere, rif. “An unexpected advantage of whiteness in horses: the most horsefly-proof horse has a depolarizing white coat”, Proc. Royal Soc. B, febbraio 2010; “Ecological traps for dragonflies in a cemetery: the attraction of Sympetrum species (Odonata: Libellulidae) by horizontally polarizing black gravestones”, Freshwater Biology, Volume 52-9, settembre 2007, pp. 1700–1709.
Chimica – Volkswagen, per aver risolto il problema delle eccessive emissioni inquinanti delle sue automobili con la produzione elettromeccanica di emissioni inferiori quando venivano controllate.
Medicina – Christoph Helmchen e colleghi per aver scoperto che un prurito sulla parte sinistra del corpo viene alleviato guardandosi allo specchio e grattandosi il lato destro (e vice versa), rif. “Itch relief by mirror scratching. A psychophysical study”, PLoS One, dicembre 2013.
Psicologia – Evelyne Debey e colleghi per aver chiesto a mille bugiardi quante volte mentivano e per aver deciso di credere alle loro risposte, rif. “From junior to senior Pinocchio: A cross-sectional lifespan investigation of deception”, Acta Psychologica, 160, settembre 2015, pp. 58-68.
Pace – Gordon Pennycook e colleghi per l’approfondito studio scientifico intitolato “On the Reception and Detection of Pseudo-Profound Bullshit“, in Judgment and Decision Making, vol. 10, n. 6, novembre 2015, pp. 549-563 (nota 1).
Biologia  – assegnato congiuntamente a: Charles Foster per essere vissuto in natura, in periodi diversi, da tasso, lontra, daino, volpe e uccello, rif. Being a BeastProfile Books, Londra 2016; e a Thomas Thwaites per aver esteso i propri arti con protesi così da potersi aggirare per i monti muovendosi come una capra in compagnia di altre capre, rif. GoatMan. How I Took a Holiday from Being Human, Princeton Architectural Press, New York.
Letteratura – Fredrik Sjöberg per i tre volumi autobiografici sul piacere di collezionare mosche che sono morte e mosche che ancora non lo sono, rif. vol. I, L’arte di collezionare mosche Iperborea, 2015
Percezione – Atsuki Higashiyama e Kohei Adachi per aver indagato se le cose appaiono diverse quando ci si piega in avanti e le si guarda fra le proprie gambe, rif. “Perceived size and perceived distance of targets viewed from between the legs: Evidence for proprioceptive theory”, Vision Research 46 (23), dicembre 2006

Quest’anno il premio era in denaro: un biglietto da 100.000.000.000.000 dollari emesso dalla Banca nazionale dello Zimbabwe.

Nota 1.
Per gli esperimenti, è stato usato il generatore di bullshit new age “Reionize Electrons” di Seb Pearce e quello di citazioni random del ciarlatano par excellence Deepak Chopra.
Ci sono informatici a bordo? Servirebbe d’urgenza un programmino simile per l’italiano…

8 commenti

  1. “Pace – Gordon Pennycook e colleghi per l’approfondito studio scientifico intitolato “On the Reception and Detection of Pseudo-Profound Bullshit”, in Judgment and Decision Making, vol. 10, n. 6, novembre 2015, pp. 549-563.
    Chiudete tutto, abbiamo un vincitore.

  2. Beh via, ma anche il generatore di bullshit, benché non nuovissimo, depone a favore di Gordon Pennycook e colleghi – per quanto “Evelyne Debey e colleghi per aver chiesto a mille bugiardi quante volte mentivano e per aver deciso di credere alle loro risposte” sinceramente aiuta parecchio gli stessi “Gordon Pennycook e colleghi” anche di più…
    😀

  3. Per gli esperimenti, è stato usato il generatore di bullshit new age “Reionize Electrons” di Seb Pearce
    Fantastico.
    Ed e’ pure open source.

    1. E.K.Hornbeck e CimPy,
      ho aggiunto il link al generatore di citazioni. Per la versione italiana ci vorrebbe una fonte simile e forse ve ne viene in mente una.

  4. @ Oca Sapiens
    ho aggiunto il link al generatore di citazioni.
    Il codice sottostante, se non capisco male, dovrebbe essere quello di questo progetto presso GitHub.
    Purtroppo e’ in JavaScript (JQuery, css, php, ecc.), ovvero e’ un progetto pensato per un’interfaccia utente attraverso un browser web.
    Ho un po’ giochicchiato con queste cose una decina d’anni fa ma sono sostanzialmente allergico (quando ho a che fare con programmi con interfaccia grafica quando potrebbe essere usato un equivalente a linea di comando, mi viene l’ansia).
    D’altro canto, a una prima rapidissima vista, mi sembra di una semplicita’ esemplare. Se non capisco male i dati sono essenzialmente in “patterns.js” e in “vocab.js”.
    Il primo contiene degli scheletri di frasi a senso (grammaticalmente) compiuto ma con elementi (di vari tipi) da sostituire; il secondo delle liste (una per tipo) di termini da sostituire.
    Immagino (bisognerebbe pero’ guardare a “main.js”) che la generazione di un “articolo” consista nella selezione casuale di una certa sequenza di frasi da “pattern.js” nelle quali vengono sostituiti, gli opportuni valori (sempre scelti casualmente) prelevati da “vocab.js”.
    Per la versione italiana ci vorrebbe una fonte simile e forse ve ne viene in mente una.
    In pratica: per ottenere una versione in italiano (o francese, o tedesco, o spagnolo…) dovrebbe essere sufficiente tradurre gli scheletri delle frasi in “patterns.js” e i termini da sostituire in “vocab.js”.
    Oltre a mettere in opera l’applicativo a livello web, ovviamente.
    La licenza (MIT), tra le piu’ aperte esistenti, non dovrebbe essere un problema: sostanzialmente “fate quel che volete del mio codice ma citate il mio nome”.

    1. E.K.Hornbeck,
      Grazie della spiegazione.
      dovrebbe essere sufficiente tradurre gli scheletri delle frasi
      Non so se basterebbe. Pensavo a frasi reali o almeno attribuibili a prima vista a una corrente antiscienza o complottista o d’aria fritta come quelle random generate dai tweet di Deepak Chopra.

  5. @ Oca Sapiens
    Non so se basterebbe. Pensavo a frasi reali o almeno attribuibili a prima vista a una corrente antiscienza o complottista o d’aria fritta come quelle random generate dai tweet di Deepak Chopra.
    In effetti, la parte veramente creativa della “versione italiana” sarebbe proprio questa: tradurre quelle frasi e quei termini — che, combinati, in inglese hanno (per quel che posso capire) un profondo aroma di fuffa new age — in un italiano che riesca a mantenerne il piu’ possibile l’aroma. Purtroppo l’efficacia si potrebbe valutare (solo soggettivamente, temo) solo a lavoro ultimato.
    In realta’, l’opera potrebbe essere molto piu’ creativa e — scrivendo ex novo le opportune frasi e termini — si potrebbe passare dalla pura e semplice traduzione di un generatore di fuffa new age alla creazione di un generatore di fuffa di altro genere.
    Insomma: quel programma mi sembra un motore molto generale e molto flessibile ma, tutto sommato, semplice. La parte veramente delicata e creativa sono i dati che utilizza.

I commenti sono chiusi.