Il "successo" del Gran Guignol

Con vari gradi di credulità, i quotidiani italiani riprendono da quelli anglofoni la notizia data in conferenza stampa dal neurochirurgo Sergio Canavero, ex direttore del defunto “Advanced Modulation Group” di Torino. Avrebbe trapiantato “con successo” la testa di un cadavere a un altro cadavere opportunamente decapitato. Dal Messaggero:

Il primo trapianto di testa al mondo è realtà.

In realtà negli anni ’50, Vladimir Demikhov trapiantava la testa di cani appena uccisi a cani vivi, che lo restavano a volte per 4 giorni.

L’intervento, durato 18 ore, è stato eseguito in Cina su un cadavere da un’equipe dell’università medica di Harbin: sono stati connessi con successo la colonna vertebrale, i nervi e i vasi sanguigni. […]

Intervistato da Usa Today, Canavero ha confermato che presto sarà annunciata la data dell’operazione su esseri viventi, che costerà almeno 100 milioni di dollari e sarà resa possibile con l’aiuto del governo cinese. Una procedura complicata – più di 24 ore di durata – che crea anche un dilemma etico di non poco conto. Dal punto di vista tecnico, Canavero ha trovato il modo di stabilizzare i nervi senza comprometterli, fondendo le membrane di testa e collo.

In un cadavere non è possibile sapere se i nervi e i vasi sanguigni sono connessi o le “membrane” fuse. Hanno successo semmai le sceneggiate macabre di Canavero. Come nei trapianti su ratti e scimmie – altrettanto letali di quelli di Demikhov e seguaci – i tessuti e i nervi avrebbero reagito a stimoli elettrici esterni. Era già stato dimostrato ai tempi di Galvani, anche da quelli che contestavano la sua teoria dell’elettricità “animale”, un po’ poco per parlare di successo.
Xiaoping Ren e il gruppo di Harbin stanno preparando una pubblicazione, se somiglia alle precedenti dubito che qualcuno la prenda sul serio.
Sul Guardian, Dean Burnett spiega perché le dichiarazioni di Canavero sono grottesche – non è il primo.  Per Orac, è un altro “celebre” chirurgo italiano, meno pericoloso di Macchiarini finché si limita a fare trapianti su cadaveri.

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Da For Better Science, Leonid Schneider cerca di capire gli scopi scientifici dello European Human Brain Project (auguri); aggiorna sui paper dubbi, discussi su PubPeer, dei fitobiologi del CNRS tra i quali la sua nuova presidente che dovrebbe far rispettare l’integrità scientifica ma sembra una speranza vana; e aggiorna su Macchiarini e i colleghi in Inghilterra.

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OT, scie anato-chimiche.

2 commenti

  1. I Comitati Etici cosa ne dicono, dei trapianti di testa tra cadaveri?
    Cmq la mia, piuttosto che renderla disponibile al Frankenstein di turno, me la faccio schiacciare da un treno.
    Saluti sconcertati.
    H

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