94 + 19 = 145 e altri risultati

Sbaglio io a contare o questa volta sbagliano gli “scienziati” che negano l’effetto serra dei gas serra?
Il 30 settembre, l’ANSA ha pubblicato con lodevole ritardo un comunicato stampa emesso da una fonte anonima, già uscito la settimana prima sui media specializzati in disinformazione sul clima:

  • ROMA – Un gruppo di 145 scienziati italiani (geologi, geofisici e studiosi del clima) ha presentato una petizione al Capo dello Stato, al presidente del consiglio e ai presidenti delle Camere, sostenendo che non esiste un consenso scientifico sull’origine umana del riscaldamento globale…

Una settimana prima erano 100. Tre giorni fa su Repubblica erano 200.

  • I 145 scienziati italiani aderiscono ad un documento sottoscritto da 500 ricercatori di tutto il mondo dal titolo “Non c’è una emergenza climatica”.

Sotto il documento sottoscritto da “500 ricercatori di tutto il mondo”, nel senso di 506 lobbisti, ingegneri, opinionisti, disinformatori di professione, anziani docenti in varie materie; gli “scienziati italiani” sono 113. Il gruppo è composto al 95% da anziani maschi bianchi; delle 25 “scienziate”, 10 sono italiane.

Agli otto “proponenti” iniziali della petizione Battaglia-Scafetta si sono aggiunti i novantenni Antonino Zichichi e Roberto Angelo Ricci, e in fondo i firmatari di serie B:

95. Giorgio Bertucelli, Ingegnere [nucleare], già Dirigente Industriale, Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali, [membro del “Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare” CIRN – pubblicazioni scientifiche: 0].
96. Luciano Biasini, Professore Emerito, già Docente di Calcoli numerici e grafici, Direttore dell’Istituto Matematico e Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Ferrara [pubblicazioni scientifiche: 0]
97. Giampiero Borrielli, Ingegnere.
98. Antonio Maria Calabrò, Ingegnere, Ricercatore, Consulente [sciachimista]
99. Enrico Colombo, Chimico, Dirigente Industriale.
100. Stefano De Pieri, Ingegnere energetico e nucleare.
101. Benedetto De Vivo, Professore di Geochimica in pensione dall’Università di Napoli [?]; ora Professore Straordinario presso Università Telematica Pegaso, Napoli. [pubblicazioni scientifiche sul clima: 0]
102. Carlo Del Corso, Ingegnere Chimico.
103. Francesco Dellacasa, Ingegnere, amministratore di società nel settore energetico.
104. Sergio Fontanot, Ingegnere [in pensione].
105. Umberto Gentili, Fisico [tecnico informatico in pensione] dell’ENEA, Climatologo [?] per il Progetto Antartide [pubblicazioni scientifiche: 0, per il Progetto Antartide risulta aver “progettato e gestito la prima versione del sito web“].
106. Ettore Malpezzi, Ingegnere.
107. Alessandro Martelli, Ingegnere, già dirigente ENEA.
108. Umberto Minopoli, Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare.
109. Antonio Panebianco, Ingegnere.
110. Giorgio Prinzi, Ingegnere, Direttore responsabile della rivista 21mo Secolo Scienza e tecnologia
111. Arnaldo Radovix, Geologo, Risk Manager in derivati finanziari [in pensione].
112. Mario Rampichini, Chimico, Dirigente Industriale in pensione, Consulente.
113. Marco Ricci, Fisico, Primo Ricercatore, Istituto Nazionale di Fisica [sic, pubblicazioni scientifiche sul clima: 0].

I depennati
Enzo Pennetta c’è tuttora. Almeno 19  firmatari della petizione di Battaglia & Scafetta sono stati eliminati tra luglio e settembre. (Mantengo la numerazione originale, precedente a quella di fine settembre e posteriore a quella pubblicata in luglio su Scienza italiana):
106. PierMarco Romagnoli, Ingegnere, Milano.
107. Ettore Ruberti, Ricercatore ENEA [???], Docente di Biologia Generale e Molecolare [all’Unisrita, il diplomificio fondato da Vincenzo Valenzi e Cristian Corda, depennati anch’essi].
108. Francesco Sensi, Generale di Divisione Aerea (R).
109. Roberto Simonetti, Geologo, R&D c/o Azienda S.I.I.
110. Maria Grazia Tenti, Geologo.
111. Piero Baldecchi, lettore.
112. Eliseo Bertolasi, Dottore di Ricerca in Antropologia Culturale [uno dei “Salvini Boys” per gli affari con la Russia].
113. Enrico Bongiovanni, Dottore Commercialista.
114. Claudio Ciani, [laureato in] Relazioni Internazionali, Scienza Politica [sic], Università di Roma La Sapienza [a suo dire docente all’Università Internazionale di Scienze Sociali che non è un’università ma un diplomificio concorrente dell’ex Santa Rita].
115. Luigi Chilin, Dirigente in pensione.
116. Cornicello Ferruccio, Fotografo e lettore di studi sul clima.
117. Alessio Del Gatto, Liceo Scientifico, collaboratore AttivitaSolare.it – nel senso di climastrologo per attivivitàsolare.com
118. Maurizio Fiorelli, Sommelier professionale, Studioso dell’evoluzione nella coltivazione della Vite.
119. Walter Luini, Geometra.
120. Enrico Ghinato, Perito Fisico.
121. Maurizio Montuoro, Medico.
122. Gianni Pettinari, Impiegato Amministrativo, Fondatore del gruppo FB Falsi allarmismi sul riscaldamento globale [rimmel].
123. Paolo M.J. Pilli, Pensionato.
124. Luigi Zanotto, Docente.

*

Agg. 4/10 
Troppo facile elencare solo le bufale
Da dieci giorni giornalisti, opinionisti, professori, politici, parlano in bene o in male di  “500 scienziati” di “13 paesi europei”. Nessuno di loro è capace di contare quanti fanno o hanno fatto ricerca sul clima? Ghe pensi mi. Correzioni benvenute, come al solito:

  1. Belgio: 0/19
  2. Repubblica Ceca: 0/1
  3. Danimarca: 0/4
  4. Francia: 0/56
  5. Germania: 0/13 – all’università di Lipzia, Werner Kirstein non insegnava climatologia ma geografia
  6. Irlanda: 0/15
  7. Italia: 3/113 – il sedimentologo in pensione Antonio Brambatiil comico Adriano Mazzarella e il climastrologo Nicola Scafetta (3 link)
  8. Paesi Bassi: 0/57
  9. Norvegia: 0/17
  10. Polonia: 0/3
  11. Svezia: 0/18
  12. Svizzera: 0/2
  13. Regno Unito: 0/22
  14. Australia: 0/75
  15. Brasile: 0/7
  16. Canada: 0/17 – Kess von Kooten è un economista in pensione
  17. Cina e Hong Kong: 0/2
  18. India: 0/1
  19. Giappone: 0/1
  20. Nuova Zelanda: 0/14 – Gerrit van der Lingen è un geologo in pensione, non era un paleoclimatologo 
  21. Federazione Russa: 0/1 – Habibullo Abdussamatov è l’astronomo che dal 1999 profetizza l’imminenza di un’era glaciale
  22. Sudafrica: 0/3
  23. USA: 2/45 – Richard  “Big Coal” Lindzen, in pensione; Willie “BigOil” Soon; Joseph D’Aleo non è un climatologo, ma un meteorologo senza pubblicazioni scientifiche 

Totale: 5
Aggiornamento 7/10
La Dichiarazione europea dei “500 scienziati” è stata esaminata su Skeptical Science da Dana Nuccitelli l’11 settembre, e su Climate Feedback da svariati scienziati veri il 4 ottobre.

7 commenti

  1. Cavolo, e pensare che invece un sito come Oil Price pubblica un articolo che dà ragione a Greta:
    https://oilprice.com/Energy/Energy-General/What-Would-Greta-Thunbergs-Dream-World-Look-Like.html
    […]Climate change aside, it’s only a matter of time before we need to find viable energy alternatives anyway. Why not now?[…]
    Yes, the world runs on fossil fuels. No, this can’t be changed overnight. Yes, a lot of people in power would lose a lot of money from global divestment in oil. But global governance could take steps to make the transition from fossil fuels to renewable energies with some urgency, it’s hard to argue that this would yield net negative results.
    A warmer world is a world where food and water become scarce, where catastrophic natural disasters become more and more commonplace, where biodiversity is annihilated, and where the third world war is not a matter of if or even when, but how soon. Greta Thunberg may not have the answers, but she’s not wrong when she says that something needs to change – now.


  2. where the third world war is not a matter of if or even when, but how soon

    Eh, addirittura? Yaaaawhnnnn.
    Mettiamo una soglia, dai, per giocare, che le chiacchere hanno ben che rotto.
    Primo o dopo il 2035? Facciamo 2040?

  3. Naaaah le radiazioni non sono controllabili e il commercio globale rende la cosa controproducente per tutti, andrebbe meglio con una guerra con armi chimiche, non va di moda parlare di quelle? Si potrebbero tirar fuori scenari angoscianti anche con quelle!

    1. Paolo, DFTT per favore.

      tutti,
      ho aggiornato le addizioni…
      Ha ragione Paolo C., dopo le guerre con armi chimiche in Iraq e Siria, sono tornati “di moda” scenari di guerra con armi atomiche tra India e Pakistan.
      L’ONU stima che nel 2018 i migranti per disastri aggravati dai/dovuti ai cambiamenti climatici sono stati 17,2 milioni
      Antonello Pasini e Stefano Amendola hanno analizzato l’influenza del clima sui raccolti e sui flussi migratori dal Sahel all’Italia tra il 1995 e il 2009.

  4. Non conoscevo questo blog, davvero ilare… anche se ho paura che l’ autrice avesse intenzioni serie…

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