Temendo che vi finisca presto lo sdegno per Exxon Mobil che finanzia campagne di disinformazione sulle scienze del cambiamento climatico (vedi blog dell’altro ieri), mi ero tenuta in serbo questa storia qui.
Premessa: le riviste scientifiche gratuite per chi legge (open access) tipo PubMed e Public Library of Science si moltiplicano e ormai molte delle grandi agenzie statali e fondazioni private finanziano ricerche a condizione che i risultati siano pubblicati in archivi accessibili gratis.
Incavolate nere, l’Associazione degli editori americani e la Società americana di chimica hanno commissionato una campagna di denigrazione dell’editoria scientifica open access al P.R. Eric “Pitbull” Dezenhall. E’ specializzato nel discreditare gente e aziende per bene e nel difendere l’opposto, p.es. i dirigenti della Enron. Se ne vanta nel libro Nail’ Em! – inchiodali, mettili in croce – sottotitolo: “Confronto tra attacchi d’alto profilo contro celebrità e aziende”.
Il settimanale Nature ha spifferato tutto dopo aver ricevuto – da qualche chimico sdegnato, voglio sperare – copia di email e lettere scambiate tra i “committenti” e il “commesso”.
Non avendo Pitbull Dezenhall imparato dal caso Enron a sistemare i suoi affari al telefono o di persona, s’è così saputo che ha presentato un preventivo con due opzioni: da 300 o 500 mila dollari.
A San Francisco, la settimana prossima, al megaraduno delle società scientifiche, ci sono anche i dirigenti di quella dei chimici. Con alcuni amici giornalisti chiederemo loro se è previsto nello statuto della loro associazione che spendano in questo modo le quote d’iscrizione pagate dai ricercatori.
Poi vi so dire.