Cloni d’oca cercansi

Tutto ‘sto battage per Dolly, e poi?

A Capri – Capri in ottobre! – però al centro congressi, si tiene la conferenza internazionale Optical Microsystems e stamattina c’è la festa per l’80mo compleanno dell’Istituto nazionale di ottica applicata (Inoa). Vorrei esserci per brindare anch’io – con Paolo De Natale, il suo direttore, Nobel stranieri e celebrità varie – all’Inoa, sopravvissuto alla presidenza, distruttiva al suo solito, di Fabio Pistella, nome in codice Attila o l’erba non ricresce,  fra un suo tentativo di rovinare l’Enea e l’altro di affondare il CNR.

E perché, bel paradosso, l’ottica quantistica di oggi dà ragione al comitato Nobel che aveva premiato Einstein non per la relatività, troppo osé, ma per il quanto di luce. La prima è ancora un tantino impegolata in problemi di unificazione, il secondo va da d… – ups, quello è riservato al bosone di Higgs, scusate – alla grande.

A proposito di fotoni, il satellite Fotino realizzato da studenti in ingegneria spaziale s’è separato come previso da FotonM3, ma il cavo che li legano s’è srotolato per 8,5 km invece di 30. Che voto meritano, 25? o 27 perché succede quasi sempre che quei cavi si spezzano o s’aggrovigliano, e ci hanno provato lo stesso?

Invece 30 e lode al primo esperimento di Foton M3 – lo so che in milanese suona come un’incavolatura sulla linea gialla del metrò  ma è scritto proprio così, senza la ph iniziale.

A proposito di fisica, da oggi a sabato, si tiene alla stazione marittima di Trieste un raduno sulla sua comunicazione con Patrizio Roversi di “Velisti per caso”. Pensando all’Alinghi e al geniale prof. Quarteroni che la porta regolarmente alla vittoria, la prossima volta spero che invitino anche qualche matematico, non per caso. Intanto un giro nel golfo con Roversi me lo sarei fatto volentieri.

Celebrazioni per lo Sputnik organizzate dall’Istituto nazionale di astrofisica oggi e domani all’università di Bologna con Margherita Hack e Giovanni-Fabrizio, cioè “Nanni”, Bignami stasera nell’incontro aperto alla cittadinanza, nell’aula Santa Lucia.

Bacioni a entrambi e buon divertimento agli altri.  Se vi perdete  il documentario sulla visione europea su dove andrà l’astronomia nei prossimi vent’anni, lo ritrovate in parte qui.

Dopodomani al Museo di storia naturale in corso di Porta Venezia a Milano, si sperimentano “Rane che saltano, pesci in padella e altri menu” durante il convegno Science under 18 raccomandato a insegnanti e insegnati delle scuole “di ogni ordine e grado”.

Come esempio di comunicazione della scienza, è il meglio che esiste sul mercato giovanile. Davvero. “SU18” come si dice in milanese, è uscito dalla mente di Pietro Danise, un prof come ce lo sognavamo da piccoli, la sirena tenera e brillante che avremmo inseguito sulle onde della scienza senza più voltarci indietro. Dopodiché saremmo diventati ricercatori precari, sottopagati eppur felici, e i genitori si pentirebbero di non averci costretti a far economia e commercio.