Ieri, nel disastro delle notizie, questa: il presidente Bush ha approvato la legge per cui entro 12 mesi dalla pubblicazione, saranno a “pubblico accesso” per la cittadinanza le ricerche svolte da, per, con gli istituti americani di sanità – NIHs. I quali ricevono 29 miliardi di finanziamenti federali ogni anno – circa 15 volte quanto l’intero budget italiano per tutta la ricerca – e la mettono così a disposizione di chi l’ha pagata.
Anche per noi che non paghiamo le tasse all’IRS.
Forse un ulteriore segno che la privatizzazione indietreggia, nel novembre scorso US News and World Report aveva nominato tra i 10 leader dell’anno – per meriti non solo scientifici – Harold Varmus. S’era battuto per l’open access immediato dei lavori NIHs quando ne era il capo e il governo gli aveva chiesto di favorire i legami tra il business della sanità e gli istituti.
Non ce l’ha fatta, quand’è finita la sua direzione si è battuto per l’open access da parte delle riviste.
Non ce l’ha fatta e ha creato la Public Library of Science.
Da ieri, su PLoS Biology si parla di sesso – determinazione del. Due articoli, abbastanza divulgativi, andrebbero inseriti nei manuali di biologia a mo’ di errata corrige:
- “Male or Female, The Answer Depends on When You Ask” di Helen Salz, e
- “Sex, Dose, and Equality” di Brian Oliver.
Sì, parlano anche della moscerina della frutta, ma soprattutto fanno ripensare quello che si sa dei geni in generale.
E PLoS One festeggia il suo primo anniversario, delle riviste PLoS è quella dove è possibile criticare gli articoli a pubblicazione avvenuta. A volte gli autori si fanno un po’ i complimenti, ma quattro anni fa chi ci credeva, a parte la fondazione Gordon e Betty Moore (Gordon della legge di Moore) che li ha finanziati?