L’ornitorinco e gli ña

Chiacchiero con Giorgio Bertorelle e mi aggiorna. Mi ero persa, forse anche voi, la “controversia” scelta da M. Piattelli-Palmarini sul Corriere del 23 maggio, per parlare del genoma dell’ornitorinco uscito su Nature e Genome Research. Secondo lui, il risultato era “Darwin 0 – ornitorinco 1”

. Giorgio, dell’università di Ferrara, fra i fondatori nonché presidente della Società italiana di biologia evoluzionista, protestava in una lettera al direttore. Seguiva una replica di M. P-P., secondo il quale “sono molti anni che le scoperte della genetica e della biologia dello sviluppo hanno fatto ‘collassare assolutamente’ la teoria darwiniana, proprio nei termini precisati dallo stesso Darwin.”

Al che una ventina di specialisti italiani e non hanno precisato in una lettera brevissima e non pubblicata che “Questa è un’opinione personale che non corrisponde ai fatti. Al contrario, la comunità scientifica ritiene, sulla base dei risultati ottenuti in migliaia di studi e ricerche, che il principio darwiniano di selezione e adattamento sia un meccanismo fondamentale per l’evoluzione degli organismi.”

Massimo Pigliucci, del Pigliucci Lab (a Long Island, fortunello), fa altre considerazioni sul suo blog Rationally Speaking.

Nous sommes tous des Juifs allemands (slogan del maggio ’68, dopo il divieto di soggiorno in Francia a Daniel Cohn-Bendit, apolide, nato a Montauban da profughi ebrei tedeschi).
Ieri sera era tardi, invece di prendere qualcosa per dormire – tengo apposta sul comodino un paio di libri di matematica – ho aperto Sono razzista, ma sto cercando di smettere (Laterza, 10 euro), di Guido Barbujani, il genetista di Ferrara nonché capo  collega del Giorgio B. di prima e scrittore, e Pietro Cheli, giornalista e scrittore.

Non dovevo, l’ho finito due ore dopo, è rivolto a tutti, dai 12 anni in su direi. Di scienza ce n’è parecchia, ma raccontata con brio e senza insistere sui dettagli tecnici. Caloroso, semplice, convincente, contiene tutto quello che mancava nel dibattito – se così si può chiamare – italiano attuale. Si legge come un giallo, a tratti si scoppia a ridere.

La pagina 81 sui Bribri del Costa Rica è da antologia. Pensano che esistono due razze: i bribri e gli ña. “Classificazione tutt’altro che soddisfacente,” come le altre citate in precedenza, “e ve lo garantiscono due ña”, scrivono gli autori (1). Erano le due ormai, ma per questa ña il libro aveva un grosso difetto: finiva dopo soltanto 135 pagine.

(1) “ña significa anche ‘cacca’.”