Continua lo scandalo dei tre psichiatri infantili della Harvard Medical School, uscito sul New York Times. Non hanno dichiarato quanto ricevuto da aziende farmaceutiche tra il 2000 e il 2006. Altro che “free lunch”: si va da 1 a 1,6 milioni di dollari per uno.
Ne scrive anche Heidi Ledford su Nature di oggi. Niente di sorprendente, sono le cose che le inchieste di Sheldon Krimsky, univ. Tufts, rivelano da anni e di cui parla spesso Giovanni Fava, univ. Bologna, nella rivista che dirige, Psychotherapy and Psychosomatics.
E’ interessante che sia uscito sul New York Times: in novembre aveva pubblicato un articolo sui neuroni specchio e i candidati alla presidenza, scritto da ricercatori con un mega-conflitto che si guardavano bene dal dichiarare. Uno di questi, Marco Iacoboni – è anche autore di I neuroni specchio. Come capiamo ciò che fanno gli altri, appena uscito da Bollati Boringhieri, 260 pagine, 20 euro, l’ho qui da leggere – ha risposto poco fa alle critiche su un ottimo blog di neuroetica.
Segue contro risposta.
Invece ero rimasta sorpresa dalla rissa attorno a un’altra puntata del (bellissimo) esperimento di Richard Lenski, univ. Michigan, uscita sui PNAS quasi due settimane fa. Coltivando da vent’anni, cioè per decine di migliaia di generazioni, un ceppo di Escherichia coli, ha colto in flagrante l’evoluzione di un nuovo tratto: E. coli che digeriscono l’acido citrico di madre in figlia.
Aspettiamo con il fiato sospeso le sequenze dei loro geni, ma diamine, era previsto. Dopo tanti articoli da antologia (se cliccate “Publications”, troverete in neretto quelli riassuntivi, a volte sono on line)… Però non prevedevo tanto impegno da parte degli anti-evoluzionisti per provare a demolire l’ultimo risultato. Un’ingiustizia mostruosa.
Ma dico, quello dell’anno scorso non meritava gli stessi sforzi? O visto che era ottenuto da Lenski con delle francesi, pfft?
Comunque i commenti sul blog di Carl Zimmer sono da antologia.