Giorgio Napolitano chiede un maggior impegno per la ricerca, lo dice ovunque lo invitino a parlare e il governo è d’accordo. Esempio: “Le parole pronunciate oggi dal Presidente della Repubblica – al vertice Cotec, ndr – sono un importante contributo per la promozione e lo sviluppo dei processi innovativi nel nostro Paese e in Europa. Nella società della conoscenza, il rilancio del sistema della ricerca scientifica assume un ruolo strategico. Se vogliamo essere competitivi in un contesto di globalizzazione, dobbiamo porre tra le nostre priorità l’investimento nella ricerca e nell’innovazione”.
Lo afferma in una nota il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini – Adnkronos, Roma, 27 giugno.
Il 6 luglio il presidente dell’ADI – ass. italiana dottorandi e dott di ricerca – segnala che nel decreto legge 112 collegato alla manovra finanziaria 2009 “il Fondo di Finanziamento Ordinario subirà un taglio di 500 milioni di euro in tre anni,… pesante se si considera che va ad aggiungersi ai limiti imposti alle università per le assunzioni legate al turnover e che corrispondono al 20% per il triennio 2009-2011 e al 50% a partire dal 2012”.
Dal 1995, tutti i ministri dicono e fanno la stessa cosa, ma facciamo i complimenti a Mariastella Gelmini che ha appena battuto il record di velocità nella categoria “rilancio del sistema”.