Finanza al testosterone

Sarò un po’ lunga, ma i dati non mi convincono.

Kate Melville di Scienceagogo commenta una ricerca di Coren Apicella, Anna Dreber di Harvard, e altri quattro antropologi ed economisti, uscita su Evolution and Human Behavior (rivista sulla quale nutro alcune riserve, anche se pubblica dati affascinanti, per es. “Religious Attendance as Reproductive Support” sulla frequentazione di una data comunità religiosa, decisa in base alla propria strategia sessuale).

Apicella et al. hanno dato 250 dollari a 98 volontari  – i soliti studenti – e chiesto loro di partecipare a un gioco in cui investivano 0 oppure 250 dollari. La perdita o il guadagno, pari a 2,5 volte l’investimento, veniva deciso dal lancio di una moneta, e alla fine le vincite andavano a uno dei volontari, tirato a sorte. Poi per ogni volontario i ricercatori hanno correlato l’esposizione al testosterone prima della nascita, usando come sostituto il rapporto 2D:4D, tra la lunghezza dell’indice e dell’anulare; quel livello alla pubertà usando come sostituto la mascolinità facciale (sorvolo). Il tutto correlato, dicevo, con il livello attuale di testosterone nella saliva, alla preferenza per i rischi.

Conclusione: la preferenza per i rischi aumentava del 12% in quelli che avevano un livello di testosterone nella saliva superiore alla media e del 6% quand’era superiore la mascolinità facciale.

L’esperimento non cercava una “causalità”, precisa Coren Apicella, “ma crediamo che il livello di testosterone possa influire sulle decisioni finanziariamente rischiose.” Come il bonus a fine anno nella realtà o di più o di meno? La ricerca “rivela che ci sono basi biologiche ed evolutive per quel comportamento,” prosegue lei.

E’ vantaggioso per gli uomini rischiare grosso negli investimenti finanziari perché “nell’accoppiarsi le donne danno più valore alla ricchezza che agli uomini.” Se è così, non si spiega che siamo in 6.5 miliardi, ma glisso o non finisco più.

Trovo i risultati poco illuminanti. Indicano che la grinta e il testosterone aumentano quando il gioco si fa duro o vale solo per i rischi finanziari? O anche per calciatori dilettanti che rischiano pur di ricuperare punti, signore giovani e non, signori di una certa età, vedi Warren Buffett, in situazioni analoghe? Ecc…

A me, pare una ricerca “di moda”. Conferma quello che si sapeva da decenni:  un’attività stimolante accresce il livello di testosterone nei giovani maschi e non riesco proprio a vedere dov’è la novità.

Dimenticavo. L’esposizione prenatale al testosterone non fa differenza. Un vero sollievo: la colpa della crisi finanziaria non è della mamma.