Il Mago ritrovato

Da un po’ avevo perso di vista Raffaello D’Andrea, il mitico CT italo-canadese dei Big Reds – i robot-calciatori dell’università Cornell – che vinceva un Mundial via l’altro. Nel 2003, dopo l’ennesima vittoria a Padova, con due amici il CT fondava una piccola ditta per realizzare un’idea che non interessava nessuno; adesso ci lavorano 130 persone e ne cercano altre.

Poi decideva di assaggiare un po’ di università europee. Intanto restaurava “The Table“, il “robotavolo emotivo” che aveva un po’ patito del proprio successo alla Biennale di Venezia nel 2001 (adesso è nella collezione permanente del Museo nazionale d’arte contemporanea, a Ottawa). E, di nuovo con Max Dean, creava The Chair: se guardate il video, tenete conto che il principio dello smontaggio/rimontaggio autonomo ha applicazioni serie, basti pensare ai robot soccorritori.

Adesso che Raff ha trovato il mio e-mail, riprendiamo a chiacchierare. Dice che dal 2007 insegna all’ETH di Zurigo dove gli lasciano molta libertà e sembra felice. Non che prima… In marzo, dice, “The Chair” sarà al Café Voltaire, culla del movimento Dada, cosa che lo diverte parecchio. Se capitate a Zurigo in quel periodo, non perdetevi né la sedia né, se vi interessate di robotica, il lab del suo coautore.

Non so come fa, ha un talento speciale per la matematica dell’intelligenza distribuita, uno per il bricolage, uno per le forme e la loro cinetica ecc. e in più ne ha uno che non saprei come definire: ovunque apra “bottega”,  per incanto arrivano frotte di studenti, artisti, ingegneri ed escono sorprese.