A La Thuile, la neve com’è?

Gli “incontri di Moriond” proseguono fino al 21, all’ordine del giorno c’è sempre la goddam particle, ma la talpa tace. E’ stata scoperta imbavagliata ammanettata seviziata o invece del dibattito sta seguendo Franco Bedeschi sulle piste?

Ogni allusione al premio Templeton è fortuita
Ieri ho ricevuto qualcosa anch’io: gli Scritti ‘patafisici di Alfred Jarry, da parte delle edizioni :duepunti (i più amati dai fisici italiani). Proprio quello che mi ci voleva.
Nella “Macchina per esplorare il tempo”, Jarry squarcia il “velo” del reale con una bilancia a molla, la cui struttura è “analoga alla circolazione senza rotazione dei liquidi infinitamente grandi attraverso aperture infinitamente piccole”. In nota, cita il recente paper On a gyrostatic adynamic constitution of ether, C.R. 1889, Royal Society Proceedings, Edimburgo, marzo 1890, di William Thomson,  poi barone Kelvin.

Jarry era affascinato dalla fisica, dal suo linguaggio che gli pungolava l’immaginario,  il suo è un grazie irriverente, però sincero e ben informato. Ma è questo che intende :duepunti quando scrive nella prière d’insérer:

L’attuale concezione dominante della scienza è sovrastata dalla corsa all’innovazione tecnologica e dalle pressioni della società dei consumi. La ‘patasifica che è “la scienza delle soluzioni immaginarie” ha sicuramente qualcosa  da dire alla contemporaneità.

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