Scomparsa delle api (cont.) e dei formichi

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Mariano Higes Pascual del Centro apicolo di Castilla-La Mancha a Marchamalo (nome indimenticabile…) et al. dicono di aver trovato il colpevole della sindrome di spopolamento degli alveari, o CCD. L’articolo sugli Environmental Microbiology Reports è per soli abbonati, c’è un riassunto qui.

Due grandi produttori di miele vicino a Guadalajara s’erano ritrovati con le loro centinaia di arnie quasi tutte deserte per colpa, scrive Higes, della Nosemia ceranae, una muffa che dal 1996 era nota per colpire l’ape asiatica, o Apis cerana – foto  che come dice il nome è più generosa di cera che di miele, ma non l’Apis mellifera europea. Questa ha evoluto un’immunità parziale alla Nosema apis nostrana che al massimo le fa venire un po’ di diarrea primaverile, con tipica colata giallo-verdognola sul davanzale dove la poveretta esce di continuo per fare i bisogni.

L’invasora asiatica, tra l’altro, è stata identificata per la prima volta in Europa nel 2004, proprio da Higes e proprio negli apiari vicino a Guadalajara.

La buona notizia è che, come s’era ipotizzato l’anno scorso, le colonie curate con l’antibiotico tradizionale contro la nosemiasi (fumagillina) adesso stanno benone.

Lo segnalo soprattutto agli apicoltori del Piemonte, perché quando ci siamo visti a Torino, alcuni ricercatori dell’università dicevano che nella regione la N. ceranae è endemica da prima del 2004. Il trattamento, a pag. 8, è da fare subito tanto più che la stagione è stata umida: trasferimento in arnia pulita e Cibazol – sbaglio o in Italia la vendita del Fumibil B è vietata da un po’? – diluito nello sciroppo.

Rispettando rigorosamente la dose, nè.

Achille e le mirmidone?
Arriva questa notizia. La mirmecologa Anna Himler dell’università dell’Arizona aveva scoperto nel 2007 che la Mycocepurus smithii, formica latino-americana che vive di agricoltura allevando funghi in giardini sotterranei, è asessuata quanto i funghi in questione. Si aspettava una conferma perché le abitudini sessuali delle attinidi variano parecchio.

Adesso Anna Himler et al. hanno dimostrato che non c’entra la Wolbachia, vedi post successivo: il loro organo – delle formiche intendo – detto “cozza” (i francesi apprezzeranno!) sembra essersi atrofizzato di suo. Risultato: la regina si clona in decine di migliaia di copie.

Chissà le guerre di successione. Mi sa che fra poco scopre la stessa cosa in certe specie note per i loro battaglioni di guerrieri/e.
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