Business as usual

Con Antonello P.  – che fa modelli di previsione del clima, ma nell’ultimo post si occupa di quelli della biodiversità – notiamo che più s’avvicina il vertice  di Copenaghen, più le lobby politico-industriali si scaldano. Bjørn Lomborg annuncia al Financial Times che tra poco il suo centro pubblicherà soluzioni alternative al taglio delle emissioni di CO2.

In Francia, i politici si leggono il rapporto sulla carbon tax – “contribution climat-énergie“, nel patois locale – da dibattere à la rentrée.

In Italia aspettano trepidanti il prossimo intervento del professore che non si perde mai una cantonata.

In Usa, intanto…
mentre la Camera discute il “climate bill“, la Coalizione per un’elettricità pulita da carbone assolda l’Hawthorn Group per convincere i congressisti a votare contro e questo assolda la Bonner & Associates per gli aspetti più creativi.

Come scrive per es. il New York Times, l’agenzia spedisce a tre democratici almeno 12 lettere contro la legge, su carta di Ong come Creciendo Juntos della Virginia e la NAACP, la famosa associazione per i diritti civili. Due votano contro, e non quello della Virginia che da solo ne aveva ricevute sei.

La Coalizione era al corrente dei falsi dal 24 giugno – la proposta è passata per un pelo il 26 giugno, adesso è al Senato – e ne ha informato il Congresso il 3 agosto a scandalo scoppiato. Il suo presidente s’è scusato dando la colpa al gruppo Hawthorn. Il cui direttore generale s’è scusato dando la colpa alla Bonner. Il cui presidente Jack Bonner s’è scusato dando la colpa a un infido/a precario/a già cacciato/a, ma i suoi dipendenti non avevano trovato nessuno del Congresso a cui dirlo, e comunque lui non ha nessun cliente interessato a quella storia del clima.

Un relatore della proposta di legge pretende chiarimenti dalla Coalizione entro il 13 agosto. Già. Difficile immaginare che l’Hawthorn sia ricorso a Jack Bonner senza autorizzazione del cliente. Bonner è famoso. E’ già stato colto con le mani in creatività analoghe, per es. negli anni Novanta per Big Tobacco e nel 2002 per BigPharma.
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