L’8 settembre è morto Aage Bohr, l’ultimo dei figli di Niels. L’ho visto una sola volta, parlava con un mio amico sull’antisemitismo che continua in Polonia. Mi era sembrato fiero della resistenza dei danesi al nazismo. Non di quella della sua famiglia, ma di tutti quelli sui quali contava nella rete che traghettava gli ebrei verso la Svezia. Non avevano paura? ho chiesto.
There was no other way to live. There still isn’t in many places. We tend to forget it, we shouldn’t.
Mi sarebbe piaciuto metterlo nel pezzo per il Sole, ma le battute erano contate. E se Giorgio Parisi o un altro degli amici di Tomas Bohr lo vede, gli dice che anche per parecchi di noi suo padre era “a very special person“?