Foto: Nasa
A sei anni dall’ammartaggio, l’indomito Spirit ce la farà a superare l’inverno? Da Base Terra erano riusciti a fargli muovere quattro ruote su sei, a San Silvestro addirittura quella anteriore destra bloccata da tre anni. Purtroppo è affondato ancora di più nella depressione sabbiosa chiamata Troy, dopo aver speso invano le sue scarse energie.
Adesso – dice Steve Squyres di Cornell, suo capo-badante – si cercherà di riorientarne i pannelli solari per tenere cariche le batterie fino a maggio. Allora tornerà il bel tempo e forse uscirà dalla buca. Ma serve anche da fermo: fa da osservatorio meteo e analizza il suolo che gli è rimasto attaccato alle zampe.
Dall’inizio Spirit è stato più sfigato della collega Opportunity, ma è un vero stakhanovista pure lui. Doveva lavorare 90 sol e ha già superato i 2.000. Per festeggiare il sesto compleanno su Marte, il suo guidatore ne riassume le peripezie fino a oggi, a Tyrone, a Tartarus, adesso a Troy.
Pare che divertano molto le scolaresche, ma è estenuato e si chiede se non sia meglio smetterla con i nomi geo marzio uffa topografici che cominciano per T.