Monopolio a rischio

E’ dal 1994 che racconto di Myriad Genetics, multinazionale biotech di Salt Lake City, cerco di riassumere le puntate precedenti.

Prima ha comprato da un’università americana il brevetto del gene “difettoso”  BRCA-1 scoperto da Marie-Claire King, di cui certe mutazioni sono corresponsabili di cancro al seno e alle ovaie. Poi ha cercato di appropriarsi  del BRCA-2, il cui brevetto era stato regalato dall’univ. di Cambridge a Cancer Research Uk, come dire al dominio pubblico.

Per il kit che identifica quei geni, Myriad ha acquisito un’altra ventina di brevetti. Il kit è meno preciso di quello francese che comprende più geni – e che Myriad contesta perché usa “i suoi”- e costa sei volte meno.

Myriad ha l’esclusiva dell’analisi dei campioni prelevati con il kit e dell’interpretazione dei risultati. Se questi danno una “88% di probabilità di cancro al seno”, per es., non è possibile un controllo indipendente.

Nel maggio scorso con l’aiuto dell’ACLU e della Public Patent Foundation, una coalizione di associazioni scientifiche ha fatto causa all’Ufficio brevetti statunitense e alla Myriad, i cui brevetti limiterebbero la ricerca e l’accesso dei pazienti alle cure mediche, e violerebbero la legge sui brevetti in quanto i geni sono ‘prodotti della natura’. In una corte di New York, l’altro ieri il giudice Robert Sweet ha usato quest’ultimo argomento per dichiarare invalida la tesi secondo cui la purificazione di un prodotto naturale bastava a renderlo brevettabile.

Sette brevetti su 23 sarebbero invalidi, e proprio quelli riguardanti frammenti di Dna. Come scrive Nature, la saga non finisce qui. Myriad la spunterà? (*) Tutti si preparano all’appello, l’Associazione delle aziende biotech con un argomento che mi pare strano:

Le preparazioni di molecole isolate e purificate di Dna, che solo così possono avere un uso, sono brevettabili perché sono fondamentalmente diverse da qualche cosa accada in natura.

Le preparazioni sì, ma le molecole? Se i pezzi di Dna sono diversi da come sono in natura , cioè nella donna da cui provengono, su che cosa si basa l’88% venduto da Myriad?

(*) Il brevetto BRCA-2 resta a Cancer Research UK anche secondo l’Uff. brevetti europeo che ha riconosciuto quello BRCA-1 (e altri) della Myriad. Ma quest’ultimo è molto dubbio. Include sequenze che erano già di pubblico dominio, scrivono ricercatori della Duke su Genomics di marzo (per i non-abb. una sintesi).