Solitoni nel collisore

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Un solitone, lo dice il nome, è un’onda solitaria e indifferente che attraversa le altre senza turbarle né esserne turbata. Però due teorici delle stringhe, Matthew Choptuik e Frans Pretorius scrivono sulle Physical Review Letters che alle energie ultra-relativistiche forse raggiungibili dall’LHC, forse dei solitoni potrebbero scontrarsi in un “collasso gravitazionale”.

Dopo aver calcolato i risultati – fra altri possibili, mi sembra – di certe equazioni di campo di Einstein, concludono che buchi neri hanno una ragionevole probabilità di formarsi nelle collisioni tra particelle, a superscala di Planck (super nel senso di “ancora più piccola”). Con prudenza, dati i numerosi assunti teorici usati per arrivare a una simulazione degli scontri, aggiungono:

Of course, qui sarà cruciale la natura della gravità quantistica

la quale resta da stabilire, of course. Comunque i buchi neri sarebbero così piccoli da sfuggire ai rilevatori e da evaporare subito. Il preprint è da tempo su arXiv.org, ma ora che ha superato la peer-review riaccende le fantasie di finimondo.

Tardi, ma relativisticamente in tema
La collisione tra questo numero speciale e informazioni di fonte sicura ha suscitato profonde riflessioni durante il week-end. O è collusione?