Kigali, Ruanda

E’ la città scelta – paradossalmente, trovo – dall’Onu per celebrare la giornata mondiale dell’ambiente nell’anno della biodiversità. Ne approfitto e riraccomando Il governo dell’ambiente, di Stefano Nespor (Garzanti) che sembra occuparsi di diritto e in realtà racconta la storia appassionante di come siamo arrivati a pensare che un ambiente non degradato sia indispensabile alla nostra sopravvivenza. Un’idea ormai ovvia a tutti, meno a chi in nome del profitto rivendica la libertà di inquinare.
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“The hunk and the show-off do not always get the girl”
Su Science esce un’altra correzione all’idea di Darwin che noi femmine preferiamo i maschi più vistosi. Sarò di parte, ma la ricerca di Rolando Rodriguez-Munoz et al. è strepitosa. Nel 2006 hanno filmato i corteggiamenti tra grilli (Gryllus campestris) in 64 tane per un totale di  250.000 ore, e le hanno visionate per sapere chi se la faceva con chi, in “un’eroica impresa di voyeurismo illuminato”, scrive l’Economist al quale ho preso il titolo qui sopra. Poi hanno analizzato il Dna delle coppie e nel 2007 quello della loro discendenza, senza trovare differenze nel numero dei partner né in quello della progenie. I maschi grandi e grossi faticavano un po’ meno a trovare grille disponibili, ma quelli piccoli ne trovavano altrettante cantando più forte, come fitness riproduttiva erano pari.
L’ho sempre detto io: non è il fisico a sedurci, ma la capacità – di alcuni maschi (grazie Rufo) – di dar voce ai propri desideri.

Prendetevi una governante
E’ il consiglio di Vinjaysree Vinkatraman alle donne che vogliono far carriera nella ricerca, valido finché non sanno quanto costa il personale domestico e quanto guadagni una post-doc.

Mercanti di fumo, piogge acide e gas serra
Philip Kitcher pubblica un saggio-recensione a proposito di otto recenti libri sul clima – solo per abbonati a  Science. E’  ingenuo o fa finta? Di Merchants of Doubt di Naomi Oreskes ed Erik Conway scrive:

Questa straordinaria storia di offuscamento deliberato inizia con  le società del tabacco deliziate di reclutare Fred Seitz, e dai suoi rapporti con “scienziati che negli anni del tramonto occupavano di temi per i quali erano privi di esperienza e di formazione”. Racconta la formazione di una rete di alleanze industriali e politiche e la fondazione di istituti e  think-tank incaricati di contestare il consenso degli esperti. Concludono Oreskes e Conway: “Ci sono molte ragioni per cui gli Stati Uniti non sono riusciti a intervenire sul riscaldamento globale, e almeno una di queste è la confusione suscitata da Bill Nierenberg, Fred Seitz, and Fred Singer.” L’affermazione appare severa, ma è giustificata da un vigoroso resoconto del modo in cui importanti scienziati del clima come Roger Revelle e Ben Santer, sono stati sfruttati o ferocemente attaccati dalla stampa.

Plus ça change…
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