Paolo C. segnala che
– Stefan Rahmsdorf celebra i 35 anni trascorsi dall’ingresso del termine global warming nella letteratura scientifica. Ci era entrato prima, fanno notare gli habitués, ma il paper di Wally Broecker su Science dell’8 agosto 1975 va celebrato comunque.
L’allora grande vecchio usa i risultati dell’allora baldanzoso giovanotto Stephen Schneider per calcolare all’incirca gli effetti di emissioni della CO2, se BAU ( Business As Usual). Con pochi e rozzi dati, ottiene previsioni corrette delle temperature con un margine di errore invidiabile, a dimostrare che la CO2 è un driver mica da ridere. Paolo C. per chi mi prende?
Primo, il mio preferito è Manabe-Wetherald del 1965; secondo, leggo Real Climate da quando era al biberon. E’ palpitante e a volte gore, sotto la recensione di Tamino a un’ennesima boiata (sulla mazza da hockey del 1998… ) Judith Curry s’è appena esibita in un “seppuku intellettuale” nonché tragi-comico.
– la NOAA ha pubblicato State of the Climate in 2009 e io riassumo: le previsioni dei modelli sono confermate “in fact”. Mentre in fiction…
– uno studio (qui per abb. alle Environmental Research Letters) di Long Cao e Ken Caldeira sull’eventuale cattura della CO2 atmosferica. Di mio aggiungo che rientra nella serie di pubblicazioni del Carnegie Institute sulle risposte degli ecosistemi al global warming e alle proposte di “geoingegnerizzarlo”.
Tocca a me segnalare
– dal settimanale comunista The Economist il grafico del giorno “Warming World” e uno stupendo ritratto di Stephen Schneider che “incoraggiava il dibattito e i dubbi”.
– dal settimanale idem Nature, l’articolo di Alla Katsnelson sui test genetici venduti direttamente ai consumatori. Negli Stati Uniti è uscito il rapporto del Government Accountability Office, che già una volta s’era travestito da consumatore. I capi delle aziende bio-tech sono stati chiamati dal Congresso a spiegare certe tecniche di marketing (il video merita). Finiti i bei tempi della deregulation?
– stessa fonte i fotoni che una volta restavano entagled due a due (invischiati, anche nel senso di rapporti fisici non quantistici), adesso lo fanno in tre. Impresa “eroica” anche di Alessandro Fedrizzi in fuga all’università di Brisbane .
– mi rifiuto di commentare l’evoluzione convergente dei cromosomi gallinacei Z e umani X per espansione e acquisizione di geni. Lo facciano gli YX di Pikaia…
Vado a leggere qualcosa su Science.