Banderuola

Quasi non credevo al mio schermo (ho un nuovo computer). Dopo Willis Eschenbach, un ingegnere fiammingo spiega a modo suo che la CO2 da attività umane è un gas serra anch’essa su WUWT, il principale sito dei bigoilisti americani.

Sembrano piuttosto disorientati, forse perché poche settimane fa il loro comandante li aveva arruolati nella crociata lanciata da Lord Christopher Monckton secondo il quale fa sempre più freddo. Nel frattempo Sua Signoria ha annunciato una nuova querela.

Non ancora alla Camera dei Lords  (botta dei Friends of Gin and Tonic, risposta dell’augusto consesso), solo contro il prof. Scott Mandia che ha osato difendere  il prof. John Abraham che Sua Signoria aveva minacciato di querela insieme al presidente, definito da Sua Signoria “a creep”, dell’università definita da Sua Signoria un “half-assed Bible college”. Invidioso della réclame ottenuta gratis da un medio ateneo cattolico, il prof. Barry Bickmore cerca di dirottarla sul megateneo mormone, compilando un elenco delle libertà che Sua Signoria si prende con i fatti e  con i dati.

Silenzio stampa
L’Economist l’ha rotto per primo, mi sembra. A proposito della situazione in Russia, parte da una battaglia vinta dalle truppe di Hitler mentre quelle di Stalin vincevano la guerra per bacchettare i media di lingua inglese (idem quelli di lingua italiana, mi sa):

i reportage sulla siccità, l’ondata di calore e gli incendi hanno evitato scrupolosamente di collegarli al riscaldamento del pianeta. Globalmente, questa è l’estate più calda mai  registrata, e quest’anno finora il più caldo mai registrato. I dieci anni più caldi si sono registrati negli ultimi 13 anni. Le temperature globali mensili e annuali continuano a salire senza tregua, ricadendo un po’ in alcune regioni come Stati Uniti ed Europa occidentale nell’inverno scorso, ma solo per salire ancora di più, così come l’Armata rossa avanzava implacabile verso Ovest nel 1943-44.
Una cosa è riconoscere che uno o più  incendi di foresta non sono collegabili direttamente al cambiamento climatico. Tutt’altra cosa è il l’incessante caldo record dell’estate in tutta la Russia, che contribuisce a una tendenza di ondate di calore, globali e reiterate, aumentate via via per decenni.

Le temperature record della Russia fanno parte delle temperature record del pianeta, e le temperature record del pianeta sono il fenomeno del riscaldamento globale.

Il rifiuto di collegare queste tendenza più piccola a quella più generale sembra un caso di temerario diniego. Era fuorviante dire che il freddo dell’inverno scorso era la prova che il riscaldamento globale s’era fermato, perché era come la vittoria tedesca di Krasnogorka: l’eccezione alla regola. E’ fuorviante non collegare i picchi di caldo di quest’estate al riscaldamento globale, perché sono come la vittoria russa di Prokhovorka: sono la regola. Ma forse non c’è bisogno che i media lo dicano, per la maggior parte dei lettori il collegamento è ovvio, così come nell’estate del 1943 era ovvio che la Germania perdeva Kursk perché stava perdendo la guerra.

A volte i media non dicono niente. Altra eccezione alla regola, in “alcune regioni” del Sud America da qualche settimana fa un freddo boia.