E’ uscito il rapporto della European Environment Agency. Sì, la situazione è nettamente migliore che in altri posti ma… Gratis, lungo e dettagliato.
Prospettive
Vanno così così, ma ci sono opportunità per rendere l’ambiente più resiliente (?) a futuri rischi e cambiamenti, tanto più che l’UE dispone di un’informazione ambientale senza pari, risorse e tecnologie, metodi già pronti di rendicontazione, l’impegno a usare principi di precauzione e prevenzione, di rimediare ai danni alla fonte e di far pagare gli inquinatori.
Ma il depauperamento continuo del capitale naturale e dei servizi forniti dagli ecosistemi finirà per indebolire l’economia e la coesione sociale. Per lo più, i cambiamenti negativi sono dovuti all’uso crescente di risorse naturali per soddisfare produzione e consumi, da qui un’impronta ecologica “significativa” in Europa e altrove.
Sintesi della sintesi
• Clima. L’UE ha ridotto le emissioni di gas serra e dovrebbe rispettare gli impegni presi con il protocollo di Kyoto. Ma la riduzione globale ed europea è lungi dall’essere sufficiente a mantenere l’aumento della temperatura media mondiale sotto i 2° C. Servono sforzi maggiori per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e misure di adattamento che accrescano la resilienza dell’Europa.
• Biodiversità. Non sono rispettati gli impegni sottoscritti per il 2010. Per frenare i degrado, servono interventi in agricoltura, pesca, sviluppo regionale, coesione e pianificazione degli usi dei suoli.
• Risorse naturali e rifiuti. In alcuni casi innovazioni e regolamentazioni hanno disaccoppiato lo sviluppo economico dall’uso delle risorse, dalle emissioni e dai rifiuti. Ma non abbastanza, soprattutto per quanto riguarda i consumi privati.
• Ambiente, sanità, qualità della vita. E’ diminuito l’inquinamento di aria ed acqua nelle aree urbane, ma l’esposizione a inquinanti multipli resta diffusa.
• Politica e policy. L’Unione Europea è inserita in mega-tendenze globali ed esporta le produzioni inquinanti. Comunque la sua transizione a un’economia verde gioverà anche ai suoi vicini. Ma richiederà un atteggiamento diverso di cittadini, aziende e amministratori verso le risorse ambientali; e l’educazione, i vari media, la cittadinanza dovrebbero occuparsi di problemi globali, per esempio come non superare un aumento di 2° C della temperatura media globale entro il 2100.
I gangster della Dow Chemical
Mazzetta segnala che in USA le industrie chimiche facevano spiare Greenpeace e altre Ong ambientaliste da ex-agenti della CIA e amici. La denuncia di Greenpeace invoca il RICO, la legge contro la criminalità organizzata che sarebbe stata chiamata così in omaggio, si fa per dire, al personaggio interpretato da Edward Robinson in Piccolo Cesare. Non so se legalmente funziona, ma l’idea è spiritosa…