Plurale maiestatis

Al supermercato sulla piazza, una signora chiede alla cassiera perché distribuisce ancora i sacchetti di plastica. “Fino a esaurimento”, risponde lei, “ma se venite tutti con le sporte…”  E’ vero, siamo ben attrezzati. Il cabas di Piera, ricamato a fiori di rafia, attira i complimenti, un giovane con due confezioni di Scottex casa e una di minerale incontra sguardi accusatori: “li porto via così, ho la macchina qua davanti,” si difende. Stessa scena dalla panettiera e al mercato. Nel quartiere la gente sembra soddisfatta di sé e del bando dei sacchetti. Invece è stupido, scriveva il 27 dicembre l’ineffabile docente di chimica ambientale all’università di Modena professor Franco Battaglia. Perciò auspica l’eliminazione del ministero e degli assessorati all’ambiente, e si presume,  del proprio posto di lavoro:

L’ultima che si sono inventata sarebbe di voler abolire le buste di plastica. Non chiedetemi quali, perché non l’ho capito. Quelle della spesa? Quelle del pattume? Non lo so, forse entrambe.

Sottolineata la propria ignoranza, la dispiega:

Le associazioni ambientaliste tifano per le buste da spesa eco-compatibili perché sono riutilizzabili. Chissà mai perché non si possano riutilizzare quelle di plastica. E quanto alle buste per il pattume, una volta nell’inceneritore, quelle di plastica fanno la stessa fine di quelle ecologiche o presunte tali. Ammesso e non concesso che la fine che fanno le prime sia dannosa e che sia virtuosa la fine che fanno le seconde, quel che manca in queste proposte è la cognizione delle dimensioni dei problemi, in questo caso infime. In un sacco di 5 kg di pattume che va a finire nell’inceneritore, il sacco medesimo peserà – quanto? – 30 grammi.

Tirato a indovinare, pronuncia un oracolo delfico:

Insomma, possiamo dire che queste buste (presunte) eco sono quella cosa che con la quale o senza la quale si rimane tali e quali.

Solo lui può dire una ca… volata simile, infatti usa il plurale maiestatis per coprirsi le pudenda. Crede che il pianeta sia un inceneritore? O che nessun sacchetto di plastica finisca in fiumi e mari dopo un transito sulle terre emerse o dentro lo stomaco di qualche animale?

Non lo so, forse entrambe le cose. Di sicuro, ignora anche l’esistenza di sporte eco-compatibili in materia né plastica né estratta dal petrolio:

E il petrolio è una delle più fetide schifezze mai prodotte da madre natura, che solo l’ingegno umano ha saputo elevare a preziosa risorsa, grazie alla chimica, che è una benedizione dell’umanità.

Molto tempo prima, l’ingegno dell’Alcanivorax l’ha elevato “a preziosa risorsa, grazie alla chimica, che è una benedizione dell’alcanivoracità”, come sanno tutti i docenti di chimica ambientale. Meno uno che, una bufala tira l’altra, arriva finalmente a quelli che deve diffamare, è pagato dal Giornale apposta. Però si vergogna, non vuol farlo solo e ci rimette il copri-pudenda:

Ma, come ben sappiamo, tutte le benedizioni per l’umanità sono avversate dagli ambientalisti, i quali hanno l’umanità in uggia.

Il professore soffriva dei postumi del Natale? Ringrazio mazzetta per la segnalazione.