Mini-ciclotrone 17: Soupe à l'oignon


Previsioni meteo:

Alcuni cittadini rimangono scettici, secondo loro la situazione è stata molto gonfiata.

Su popolare network invece, domattina si parla della “scienza corrotta” – per dirla con G. Botteri, C. Costa, G. Guidi, M. Morabito & C. – e venduta al WWF, Action Aid ecc…, cioè di ricerche su clima e sviluppo uscite questa settimana, in tema con il vertice di Nairobi:
– commissionato dall’UNEP, uno studio in parte teorico sulla riduzione delle emissioni di metano, fuliggine e aerosol inquinanti e dannosi per la salute. E in parte molto concreto, elenca le tecnologie che già esistono e costano anche poco;
– sull’Economist, c’è un buon sunto delle ricerche a monte dello studio dell’UNEP e dei vantaggi delle riduzioni: l’effetto è immediato, ci sono meno malattie respiratorie e il risparmio in spese sanitarie rimborsa subito l’investimento;
– gli scenari fino al 2050 della Shell secondo la quale per i governi i rischi climatici hanno “una priorità troppo bassa”;
– il rapporto sul 2010 della Munich Re secondo la quale dal 1970  i “disastri” climatici sono triplicati. E’ vero che un singolo alluvione, supernevicata, siccità ecc. – è un evento meteo che non si può attribuire di per sé al riscaldamento globale. Ma come scriveva l’Organizzazione mondiale della meteorologia

Diversi eventi meteo estremi stanno avvenendo in simultanea intorno al mondo, dando luogo a perdite senza precedenti di vite umane e di beni…  Per intensità, durata o estensione geografica, sono pari o superiori ai più gravi avvenuti nella storia… L’occorrenza di tali eventi nello stesso arco di tempo fa sorgere domande sul possibile legame con l’aumento previsto per la loro intensità e frequenza,  stabilito dal IV rapporto del Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici uscito nel 2007.

Lo diceva nell’agosto scorso e da allora i disastri continuano. Munich Re stima le perdite economiche del 2010 in 160 miliardi di dollari nel mondo; per la sola Germania, da gennaio a settembre 2010 sono costati 137 milioni di euro a due assicurazioni.

A proposito. Un gruppo di ricercatori ha tentato di distinguere l’impronta del cambiamento climatico su un evento estremo, in questo caso le alluvioni in Inghilterra e nel Galles del novembre 2000, nell’autunno più piovoso registrato dal 1766. La cosa interessante è soprattutto il metodo che viene proposto, ma vale solo per paesi ricchi anche di dati e con un Uff. meteo nazionale come quello britannico.
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