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Da Courthouse News via il delizioso lagomorfo dal quale ho preso il titolo:

Un professore dell’università statale della Pennsylvania, nota come Penn State, afferma che il denier del cambiamento climatico Timothy Ball lo ha diffamato in un’intervista pubblicata dal Frontier Centre for Public Policy, un think-tank basato a Winnipeg.
Michael Mann, professore del dipartimento di meteorologia e direttore dell’Earth Systems Science Center dell’università, afferma che Ball lo ha diffamato quando ha detto che Mann  “should be in the State Pen (galera), not Penn State,” per il suo presunto ruolo nell’imbroglio dei mail del cosiddetto Climategate.
Mann dice che Ball e il Frontier Centre for Public Policy hanno rifiutato di scusarsi e hanno pubblicato queste parole con “lo scopo di danneggiare il querelante, esporlo a odio, ridicolo e disprezzo, sminuendolo nella stima degli altri, facendolo rifuggire ed evitare.”

In Canada i giudici non si comprano. Tim Ball, megafono di varie lobby petrolifere, è stato denunciato anche da Andrew Weaver, il prof. che aveva già costretto il Canada Free Press a cancellare gli articoli contro di lui firmati da Ball ed altri. Dopo Mann andrà a spegnere un altro megafono?

Nel frattempo Steve McIntyre s’accanisce su uno spaghetto non incluso in una vecchia mazza da hockey, osannato da Climate Monitor; Anthony Watt è di nuovo smentito dal gruppo BEST di cui s’era inventato dati, stranamente non osannato da Climate Monitor forse un po’ indietro con il lavoro; Edward Wegman s’è fatto cogliere di nuovo a copiare a destra, manca, wikipedia ecc. come nel rapporto Wegman osannato per anni da Climate Monitor. La routine, insomma.