Rigoglio antartico

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Un gruppo di biologi cileni guidati da Jenny Blamey è andato a sfrugugliare nel ghiaccio e nella neve del polo Sud, ed è tornato a Santiago con 200 creature mai viste prima sotto un microscopio: batteri estremofili, psicrofili, alofili, alcalofili, acidofili, ma anche termofili che di solito vivono sopra i 50° C di minima e si sono adatti a sopravvivere sul continente, parecchio sotto, mentre si raffreddava pian pianino.

S’è pure trovato un super Deinococcus radiodurans – quello normale è detto ET dalla Nasa, eroe di varie biografie ochesche. Questo qui lo batte in tostezza: esce indenne da 5000 volte la dose di radiazioni che fa fuori noi mammole. Va aggiornato il Guinness dei primati.

Anche la botanica
Nature Climate Science – il 17mo mensile del gruppo, molto riuscito, complimenti a Olive H.  – è gratis per ora. Sembra fatto per il grande pubblico, forse per le ricerche multidisciplinari che devono trovare un linguaggio comune a gente di formazione diversa.  Dice Drew Shindell – molte star, è il primo numero – a proposito della ricerca su inquinanti emessi dalle auto e salute:

Ho scoperto che parlavamo lingue diverse quando siamo arrivati alle misure e alle unità. In un caso, abbiamo dovuto far girare di nuovo un insieme di scenari per una confusione tra le unità usate per misurare la stessa cosa da gente con competenze diverse. In un altro, due fisici del gruppo si scambiavano mail sulla variabilità dell’AOT e solo quando un economista ha chiesto che cos’era l’AOT abbiamo scoperto che parlavamo di cose distinte, io dell’aerosol optical thickness  (spessore ottico degli aerosol) e il mio collega dell’accumulated ozone over a threshold, cioè dell’inquinamento da ozono.

A parte i papers anticipati on line (rese agricole in Africa, scie di condensazione, percezione dei rischi da cambiamenti climatici dopo un’alluvione subita di persona, già segnalati qui), ho trovato sorprendente quello sulle piante da fiore che stanno conquistando la penisola Antartica da 50 anni a una velocità di 160 volte superiore a quella dei muschi. Siccome pare che i pinguini siano declinati dell’80%, d’estate potrebbero andarci le pecore…

Parecchie rassegne.  Tra queste, la giornalista Anna Petherick interviene sulla sicurezza alimentare:

Potrebbe non esserci occasione migliore, per chiedere ai politici un accordo impegnativo sui cambiamenti climatici, del picco nei prezzi del cibo… Quest’anno punte in prodotti agricoli come grano e zucchero hanno contribuito ad innescare i disordini che hanno messo fine a carriere presidenziali in Tunisia ed Egitto. Quando il mondo ha attraversato uno choc analogo nel 2007-2008, le proteste si sono trasformate in scontri letali in vari paesi e 100 milioni di persone in più hanno patito la fame e la denutrizione.

Sì, ma non è successo niente, d’altronde neanche metà dei soldi promessi all’Aquila si sono materializzati. Qualcosa per la ricerca è saltato fuori, ma più che altro dalle tasche della fondazione Gates.

Altrove si parla bene del saggio di Nick Pidgeon e Baruch Fischhoff, The role of social and decision sciences in communicating uncertain climate risks. Ci vorranno anche “l’organizzazione strategica” e “l’ascolto strategico” che dicono loro, ma come s’è visto nel caso degli Ogm in Gran Bretagna e in Cina, tutto sta nell’esecuzione e questa non garantisce i risultati sperati.

Avrei messo un’avvertenza, tipo questa trovata sotto Overstretching attribution:

Il mondo biologico risponde rapidamente al clima che cambia, ma è sbagliato tentare di attribuire impatti individuali all’aumento dei gas serra.

Predico, ma quanto a razzolare stamattina con il mio vicino attribuivamo le zanzare degli ultimi 15 gg. al riscaldamento globale.

Su Nature Geoscience invece, c’è una bella ricerca su quanto carbonio sequestrano le mangrovie. Quelle che ci sono ancora, ma sono abbattute rapidamente anche se proteggono dai maremoti. La scusante è che attorno c’è un’alta densità di popolazione.

Il Madre de Dios, nell’Amazzonia peruviana, era abitato da poche centinaia di indios. In tre anni, i ricercatori d’oro – illegali, ma attrezzati con tanto di macchinari  – sono riusciti a distruggerne 150 mila ettari. Era un paradiso di farfalle, uccelli, orchidee, ora che è un deserto di arsenico e mercurio il governo ha cominciato a sequestrare le scavatrici…

Fisica sulla torta

Questo qui sarebbe un gatto di Schrödinger fatto con molecole di 430 atomi l’una. According to an overstretched definition of cat…