Mini-ciclotrone 29 – Nucleare & acqua

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Monet: Les oies dans le ruisseau

Come minacciato, domattina si resta nei temi dei referendum, con un aggiornamento su Fukushima – 1 che li riguarda entrambi:

–  il gruppo di 18 esperti mandato dall’International Agency for Nuclear Energy critica la TEPCO, è una mania. Ha informato della fusione parziale del combustibile in tre dei reattori dopo due mesi e obtorto collo,  dal 12 aprile non fornisce dati sui livelli di radiazione in uscita. Né sembra avere un piano per ricuperare circa 100 mila tonnellate d’acqua contaminata e impedire che dalle fondamenta degli impianti filtri nel suolo e nel mare.

Il tifone Songda s’è calmato, non diluvierà sugli edifici ancora scoperchiati dei reattori e sulle piscine di spegnimento del combustibile, a cielo aperto. E diminuiscono anche l’intensità e la frequenza dei terremoti.

A 10-12 km al largo della centrale, lungo 300 km di fondali marini i livelli di iodio e cesio radioattivo superano di 100 volte quelli normali, ha detto il ministero per la scienza.

Energia, acqua, cibo e cambiamenti climatici

E’ tutto legato, si diceva la settimana scorsa e le crisi s’incrociano. Sono tornati a salire i prezzi dei cibi di base per via della siccità in parte degli Stati Uniti (Oklahoma e Texas soprattutto), della Cina e dell’Europa (dalla Svizzera alla Svezia). La buona notizia è che l’Ucraina e la Russia potrebbero sopprimere entro i primi di giugno i limiti alle esportazioni decisi l’estate scorsa.

Dopo Fukushima-1, molti  paesi dell’Unione Europea hanno rivisto i propri piani per l’energia. Con i cambiamenti climatici, le siccità diventano più frequenti e intense e vanno rivisti pure quelli per l’acqua, indispensabile anche alle centrali termoelettriche oltre che a quelle nucleari e idro-elettriche.

Per le mappe della siccità, l’Europa è molto indietro rispetto agli Stati Uniti, ma c’è una versione in prova (il progetto ha per acronimo DESERT…) sul sito dell’Istituto per l’ambiente, al Joint Research Centre di Ispra.

Da ruminare:
– dati ISTAT sull’acqua in Italia: notare la media nazionale di 47 litri persi per ogni 100 erogati, con punte di 77 in Abruzzo, 78 in Molise, 87 in Puglia e 85 in Sardegna – quattro regioni  che quanto a ricchezza idrica non sono esattamente la Scozia, e di 68 litri in Friuli-Venezia-Giulia.
– dati Eurostat, per confrontare quelli italiani con quelli del resto dell’UE.