Watchin' the den

Cavallino e le sue balle

Climate Monitor pubblica “Ancora un po’ di balle” di Sancho senza panza sul terzo rapporto del gruppo Climate Change Agriculture & Food Security, un programma di ricerca varato due anni fa dalla CGIAR:

Vediamo un po’, secondo voi è più facile prevedere che la gente morirà di fame dove la fame c’è già o dove non c’è? Domanda retorica ovviamente. Sicché arriva la facile previsione andata in onda sulla BBC, dove si parla di un report del CCAFS (Climate Change, Agricolture and Food Security – Alè, nuova sigla, nuovo giro nuova corsa). Neanche a dirlo, le zone del mondo dove già si patiscono molti problemi di disponibilità di cibo saranno quelle dove l’impatto del cambiamento climatico sarà più devastante.

Balle “ovviamente”: a CM ripetono da anni che più CO2 e più caldo fanno bene alle rese agricole.

Bene, cioè male, a parte il non banale problema semantico che vede un report fare previsioni quando dovrebbe in realtà contenere solo osservazioni

Chissà come mai il bollettino meteo si chiama “weather report”. Quello è solo il primo attacco di bile. Il secondo è dovuto a una frase estratta dal sito della BBC:

[…] Un climatologo di punta ha detto a BBC News che gli studiosi di agricoltura hanno tardato ad avvalersi di modelli di simulazione climatica per individuare le zone del mondo maggiormente colpite dall’innalzamento delle temperature […].
Ricordate? Si parla di tropici.

Il climatologo di punta no, come si vede. Ma sono balle lo stesso, i poveri staranno benone:

le previsioni/proiezioni/vaticini di aumento delle temperature dicono chiaramente che le basse latitudini si scalderanno per ultime, quando il resto del pianeta sarà già à la coque

Tra il Cancro e il Capricorno non entra un filo d’aria, infatti, Sancho l’ha scoperto in un grafico delle temperature tropicali interpretate dal geografo nonché “scettico” Ole Humlum:

Ehm, pare che negli ultimi 30 anni non ci sia stato un trend particolarmente significativo. Anzi, proprio nessun trend.

Proprio nessuno. Raffica finale di balle:

Che dite, un leading climatologist indubbiamente in possesso della licenza di parola, queste cose (le frottole di Humlum) le dovrebbe sapere? O magari le sa ma se ne frega (meno male!)? E nessuno mi venga a raccontare che quello che conta è il report e non quello che gli autori (quali?) raccontano ai giornali (intesi come BBC), perché i report non li legge nessuno (qui parla per sé), i giornali li leggono tutti (idem) policy makers compresi (qui parla dei suoi).

Progressi
Detto questo, al Cern sono riusciti a intrappolare 300 atomi anti-idrogeno per 1000 secondi – più di un quarto d’ora con l’antimateria eppure quelli di Alpha non son stati annichiliti! – e il 3 giugno il ten. col. è riuscito a trovare una bufala sul blog delle Scienze, il 18 maggio:

Aver raddoppiato la quantità di biossido di carbonio nella nostra atmosfera negli ultimi 50 anni è come aver colpito il nostro ecosistema con un enorme martello

avrebbe detto il prof. Martin Kennedy. Il solerte Morabito ringhia in coro e segnala che

l’originale (contenente l’errore) e’ in una press release della Newcastle University.

Ma va?

Professor Kennedy says: “If you consider that the amount of carbon dioxide in our atmosphere is going to doubled over the next 50 years…

C’è un refuso, ma il senso non cambia.