A Popolare network manca poco al palinsesto estivo, prima delle vacanze facciamo una puntata da Anno internazionale della chimica anche perché ci sono progressi nel settore dei video a full immersion sensoriale.
Su Angewandte Chemie, il gruppo di Jongmin Kim alla Samsung Electronics in Corea e quello di Sungho Jin all’università della California, San Diego, scrivono di aver costruito file di celle, ognuna fatta di un polimero reticolato di silicio, chiusa salvo per un forellino dal quale è stata iniettata una soluzione odorosa.
Le celle poggiano su una matrice X-Y di cavi che quando ci passa la corrente, le scaldano: così il polimero si espande e il forellino espelle un po’ di soluzione sotto forma di gas. Il dispositivo si può collocare dietro il televisore e il numero di odori che emette è limitato solo dal numero di celle che ci stanno. Svariate migliaia.
La loro apertura e chiusura potrebbero essere predisposte da un programma informatico, per cui mentre guardate Chef per un giorno, vi arriva una zaffata di cipolla rosolata o di gorgonzola.
Le celle sono ricaricabili e, secondo i ricercatori, potrebbero servire anche a diffondere farmaci, tipo suffumigi, ma con un dosaggio preciso. Per ora al concetto dovrebbe essere più interessata l’industria dello spettacolo (ci sono stati molti tentativi, tutti falliti). Infatti, per dimostrare che le celle funzionano i ricercatori hanno iniettato in una cella Passion di Elizabeth Taylor, e in un’altra un po’ di Live di Jennifer Lopez. (Se aveste una piastra così collegata al computer, cliccando sui link li potreste annusare, poverini). Anche dopo uso ripetuto, l’odore era uguale a quello sentito la prima volta.
Magari un giorno si può fare in podcast.
Aggiunta
Prima del mini-ciclotrone c’era un servizio sulla “fine del mondo” nel dicembre 2012 – la quale avverrebbe per colpa di un’iperattività della corona solare – così all’inizio ho citato l’ipo-attività della corona solare. Per i link vedere il post “Più cappotti per tutti” o, meglio ancora, Georg Feulner:
E’ chiaro che se stesse per accadere un grande minimo, sarebbe un’opportunità tremendamente entusiasmante per i fisici solari, è molto improbabile che lo sia per gli altri.