Porte girevoli

Rimbalza qua da Climate Monitor e (h/t Sandro F.) un episodio della joint-venture tra Scotland Yard e l’editore Rupert Murdoch, specializzato in disinformazione non solo su clima e ambiente. Sempre generoso, l’Editore trovava lavoro nella polizia ai dipendenti di cui era costretto a separarsi a seguito di qualche infrazione diventata di pubblico dominio.

Dall’ottobre 2009 per esempio, l’ex vice direttore News of the World – ora defunto – Neil Wallis – ora detenuto – era pagato per consulenze in comunicazione strategica da Scotland Yard (1), sebbene 10 addetti stampa su 45 fossero già ex dipendenti dell’Editore (2).
(1) Informazione omessa da Climate Monitor
(2) Idem

Nel novembre 2009 ci fu un hacking dei computer della Climate Research Unit all’Università dell’East Anglia, sul quale Scotland Yard indaga tuttora, forse con la stessa solerzia dimostrata fino a una settimana fa nel caso dei ripetuti hacking di cellulari e caselle vocali, commessi da (ex) dipendenti dell’Editore.

Per limitare i danni alla propria immagine causati anche dai media dell’Editore, l’università si rivolse a un’agenzia di PR di cui Neil Wallis era un consulente “senior” sempre da ottobre 2009.

Potrebbe averlo consigliato Scotland Yard, ma qualcuno ci vede lo zampino dell’Editore le cui principali testate negano ogni effetto sul clima delle emissioni di gas serra e se qualche giornalista non lo nega con sufficiente convinzione viene richiamato all’ordine. Però un memo del marzo scorso, firmato dall’Editore in persona, invitava al realismo. Finora risulta disatteso da Fox News come dall’Australian, il principale dei quotidiani dell’Editore in terra natia e dal Wall Street Journal che accusava i ricercatori di falsificare i dati da prima che lo comprasse.

Principianti
Da Climalteranti, Luci0 lamenta che i “dissidenti” sul clima sono perseguitati da gente che vuol imporre un pensiero unico come in Unione Sovietica e rispetto alla quale “Hitler era un principiante”. Coincidenza, Friends of Gin and Tonic ricorda tra altri esempi che nel 1996, sul Wall Street Journal, Frederick “I medici fumano Camel” Seitz aveva accusato il climatologo Ben Santer di “scientific cleansing” per evocare la pulizia etnica nell’ex Jugoslavia. Si vede che

paragonare i confusionisti del clima a chi sparge  falsità sul genocidio è ritenuto profondamente offensivo. Al contrario, paragonare gli scienziati del clima a chi ha effettivamente commesso un genocidio è ritenuto un paragone utile e valido.

Nella sua tournée australiana, di cui ogni tappa è elogiata da Andrew Bolt su altri tre quotidiani dell’Editore, Christopher Monckton mostra una diapositiva con una svastica accanto a frasi di un economista cui da del “fascista”. In un’intervista lo nega e dice:

Innanzitutto dovrei scusarmi di nuovo in onda con il prof. Garnaut per aver espresso il punto che cercavo di sostenere in una maniera così catastroficamente offensiva e stupida.

Verrebbe da dargli ragione, ma precisa

Ho chiesto scusa perché suggerire anche minimamente che una delle sue opinioni è fascista è considerato oggi intollerabile in cerchie diverse dalla particolare cerchia cui mi rivolgevo. Non avrebbe dovuto uscire da lì, ma in qualche modo è uscito, in queste circostanze è l’unica cosa da fare.

Il visconte è vice presidente di un partito razzista, la croce uncinata è il minimo, per un massimo potrebbe provare con “Hitler era un principiante”.
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