Cari ascoltatori di popolare network,
Ricadono le foglie e di lunedì alle 9.05 circa le puntate del miniciclotrone. Domani vi toccano i neutrini superluminali o no rilevati dal gruppo Opera nei “mattoni” del Gran Sasso (vedi sotto “Fisica tachionica”), con l’aiuto del gruppo CNGS del super sincrotrone di protoni, al CERN, di istituti di metrologia e di geodesia.
Sembra che giornali e tivù abbiano fatto un po’ di confusione, e ancora di più il comunicato della ministra Gelmini. Cerco di riassumere il viaggio dei neutrini, lungo 730.534,61 ± 0.20 metri, e perché restano incertezze sui mezzi usati per determinare che la loro velocità nella crosta terrestre supera di 0,000025 secondi/ora quella della luce nel vuoto.
Prima indiscrezione;
– L’articolo dei 174 ricercatori; il com. stampa dell’INFN e quello del CERN;
– Presentazione del lavoro al CERN (video);
– Ma certi neutrini (con una massa minuscola) sono davvero più veloci dei fotoni (senza massa)? Secondo MINOS, al Fermilab, forse poco poco di più; quelli arrivati dalla Supernova 1987 andavano alla stessa velocità, anche se prima qualcuno diceva che andavano più veloci;
– Comunque se si misura la velocità di gruppo invece di quella di fase, i fotoni superano se stessi.
– Le domande di Marco. Ne ho altre: i neutrini tachionici segnerebbero la fine dell’invarianza di Lorentz? Rovinerebbero le equazioni di Maxwell? Sarebbero incompatibili con la relatività ristretta? Ecc.
Se la loro v > c, potrebbero uscire dal tempo in cui si trova l’osservatore, tornare indietro nello spazio con le informazioni necessarie per risolvere la crisi economica.