Miniciclot. 12.12.2012

Cari orecchietti di pop. net.,
vi tocca un pistolotto sulle decisioni prese al vertice di Durban come se avessi avuto il tempo di leggere tutti i documenti, oltre al riassunto ufficiale per i cronisti.

Come l’anno scorso in Messico, direi che nonostante gli egoismi nazionali e multinazionali tra rinvii e compromessi si è evitato lo stallo grazie a
–  Maite Nkoana-Mashabane, presidente della conferenza COP17 e padrona di casa,
Christiana Figueres, presidente della Convenzione dell’Onu sui cambiamenti climatici,
Connie Hedegaard, commissaria europea per il clima,
– Jayanthi Natarajan, ministra per l’ambiente dell’India (aggiunge Riccardo).

Hanno messo insieme un bel pacchetto di decisioni (36) per rendere operative le promesse precedenti, tra cui il Fondo per aiutare i paesi più poveri e minacciati a mitigare le conseguenze del riscaldamento globale.
Hanno inoltre strappato a tutti, compresi i paesi bigoilisti dell’OPEC, l’ammissione che i cambiamenti climatici sono in atto e non annunciano nulla di buono.

Il Prot. di Kyoto
E’ ancora vivo, nonostante la defezione di Giappone, Canada e Russia. Tant’è che al suo elenco di gas serra da limitare ha aggiunto il trifluoruro di azoto che è 17 mila volte più scaldante della CO2 e sta in atmosfera per oltre cinque secoli.

Siccome si usa in microelettronica, televisori, celle solari (a pellicola sottile in silicio amorfo, rif. commento di Hydraulics) ecc. da oggi conviene comprarli made in UE.

Resta un abisso tra le decisioni prese e quelle ritenute necessarie dagli scienziati per limitare da qui a fine secolo l’aumento della temperatura a 2 °C, l’acidificazione degli oceani e la maggior intensità degli eventi meteo estremi.

Dettagli da Climalteranti.