Lo Heartland chiede la carità

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Tre giorni dopo la pubblicazione dei documenti “rubati” (1), il presidente Joe Bast non ha ancora capito se sono diversi dalle 90 paginette che aveva mandato ai membri del suo Consiglio di amministrazione. Sarebbe “falso”, quindi non rubato solo un breve memo i cui contenuti sono confermati da altre fonti tra le quali gli stessi beneficiati dall’ente caritatevole esentasse.
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Il presidente si scusa con i donatari (2) per la perdita dell’anonimato e chiede loro un ulteriore contributo, in particolare al “fondo di difesa (sic) legale” destinato a coprire le spese che incorrerà per “trovare il/la criminale e metterlo/la in carcere”.
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L’Oca spera che i donatori siano generosi e aiutino Joe Bast a realizzare il proprio business plan: issare lo Heartland nella top-20 degli enti caritatevoli più finanziati da Big Tobacco, Big Pharma, Big Oil, BigIT ecc.  Riconosce però che la concorrenza è agguerrita e Joe Bast non è Christopher Monckton, terzo visconte di Brenchley e “della Camera dei Lords”.
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In attesa dei fondi aggiuntivi, lo Heartland esige che

tutti gli attivisti, blogger e altri giornalisti di rimuovere immediatamente detti documenti e citazioni di essi tratte… da blog, siti web e pubblicazioni e di pubblicare ritrattazioni,

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altrimenti fa causa.
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Non appena lo Heartland rimuoverà dai suoi blog, siti web e pubblicazioni i mail personali rubati alla CRU nel novembre 2009 nonché le citazioni da essi tratte e pubblicherà ritrattazioni, l’Oca farà altrettanto.
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A proposito del “falso” memo e della volontà di vanificare l’insegnamento della scienza , l’Oca prende nota che secondo il presidente Joe Bast

of course principals and teachers are biased… most are liberal Democrats, and large majorities of liberal Democrats believe in man-made global warming.

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(1) “Rubati” nel senso di spediti dalla segreteria di Joe Bast a un uomo che ha chiamato in sede, detto “sono X del Consiglio di amministrazione, per favore me li gira su gmail?”. Si comincia a capire come mai Exxon Mobil abbia smesso di donare nel 2006.
(2) BigPharma e BigIT fanno sapere che le loro donazioni erano in difesa non dei gas serra, bensì dei loro interessi. Microsoft precisa che i 59.908 dollari del 2011 corrispondono a software regalato, come ne regala ogni anno a migliaia di enti non-profit.