E due
Oltre a quello di ieri, Nature pubblica un paper di Robert De Conto, Simone Galeotti, dell’università di Urbino, et al. sul PETM (com. stampa gratis).
.Premessa
Tra 55,5 e 52 milioni di anni fa, la Terra ha attraversato una serie di eventi di riscaldamento globale improvviso ed estremo (detti “ipertermici”) sovrimposti su una tendenza di riscaldamento a lungo termine. Il primo e più marcato di questi eventi, il Massimo termico del Paleocene-Eocene (PETM) è caratterizzato da un’immissione massiccia di carbonio, da acidificazione degli oceani e da un’aumento di 5 °C nel giro di pochi millenni.
Con una nuova registrazione ciclostratigrafica fatta da quelli di Urbino e calcoli astronomici delle variazioni ad alta eccentricità ed obliquità dell’orbita terrestre, hanno fatto un modello:
le corrispondenti simulazioni clima-ecosistema-suolo che tengono conto di concentrazioni crescenti di gas serra e della forzante orbitale mostrano che l’ampiezza e la cronologia del PETM e successivi ipertermici si può spiegare con la decomposizione – innescata dalla forzante orbitale – del carbonio organico del suolo nel permafrost terrestre circum-artico e antartico. Questo serbatoio massiccio può rilasciare potenzialmente migliaia di petagrammi di carbonio nel sistema atmosfera-oceani una volta superata la soglia nel riscaldamento a lungo termine raggiunta appena prima del PETM.
Più aumentavano le temperature, più il serbatoio si svuotava e negli ipertermici seguenti l’effetto serra del carbonio si sentiva sempre meno.
E tre
Risultato confermato da una registrazione ciclostratigrafica di tutt’altra provenienza- isotopi di carbonio dal bacino Bighorn nel Wyoming – nel paper di Hemmo Abels et al. sul PETM e altri due ipertermici del periodo pubblicato su Nature Geoscience di questo mese. Se poi qualcuno corregge l’orrore di stumpa nel titolo, è anche meglio. Il loro modello
mostra una struttura simile degli eventi nelle registrazioni marine e terrestri. Inoltre l’ampiezza delle escursioni degli isotopi terrestri ha una scala corrispondente a quella delle registrazioni marine, il che suggerisce che la severità del cambiamento paleo-ambientale locale durante ogni evento era proporzionale alla dimensione dell’escursione globale di dette escursioni.
Triple whammy, Mr. Costa.
A latere
Sui PNAS, invece, Matthias Mann (no relation) et al. pubblicano una ricostruzione della radiazione solare e raggi cosmici negli ultimi 9.400 anni, confrontando radionuclidi in una carota della Groenlandia, in quella dell’Antartide detta giustamente EPICA, con dendrocronologie e registrazioni climatiche in Asia – materiali supplementari illuminanti e gratis.
La concordanza tra forzante solare e variazione climatica è buona, ma ci sono periodi di non coincidenza che indicano altre forzanti, quali eruzioni vulcaniche, gas serra e corrispondenti feedback.
S’allunga la mazza da hockey…
Non piove, governo ladro
In pieno periodo di giardinaggio, a 20 milioni di inglesi del sud est e del centro sud, è vietato annaffiare, pena una multa fino a 1.000 sterline. Ad evitare tentazioni nel week-end pasquale, conviene loro andare a soccorrere i pesci rimasti a secco.
In Francia, nel sud-ovest il razionamento è iniziato in marzo, aggiornamenti qui.
In Italia, dopo l’Emilia-Romagna anche il Veneto dichiara lo stato crisi idrica, la Toscana impone restrizioni dal 16 aprile, in Lombardia il governatore si affida alla Provvidenza, a Comunione & Liberazione o all‘Isola dei famosi, non ho capito, mentre rischia di restare a secco pure il Trota.