Piezopoli: l'epistolario

Giovedì sera il prof. Carpinteri, presidente dell’INRIM, ha risposto alla lettera aperta che Alessio Guglielmi gli aveva mandato il 1. giugno. L’autorizzazione a pubblicarla è riservata a 22 passi, un blog di ampia cultura come dimostra il titolo del post.

Sigh… 

Sintesi per fainéants
Il né chimico né statistico prof. Carpinteri ritiene ignorante e incompetente in chimica e statistica la quasi totalità dei responsabili di ricerca all’INRIM, che hanno fatto le pulci ai risultati suoi e del prof.” Cardone. Perciò considera l’INRIM il “posto ideale” per studiare le reazioni piezonucleari. A tale scopo ha già speso 50 mila euro in quattro anni (1), quindi al Ministero l’INRIM ne ha chiesti solo 500 mila su tre anni.
Dopo aver ammesso

non ci sono studi indipendenti rispetto a quelli pubblicati da me in collaborazione con altri, che invito tutti coloro che sono nello stesso campo a replicare,

nota “Thomas Tesla”, il prof. Carpinteri afferma

i risultati sono stati ottenuti da team diversi e da specialisti (chimici, fisici e geologi) di grande esperienza e serietà.

Un’abitudine, infatti scrive

non credo nella teoria dei complotti, e anzi, da 4 anni a questa parte con alcuni collaboratori del Politecnico stiamo portando avanti una ricerca “normale”

dimentico di aver scritto:

Il discredito di certi lavori penso che sia relativo, e addirittura strumentale per altri fini, come si dimostra anche nel mio stesso caso.

e che il “prof.” Cardone non è mai stato del Politecnico di Torino.

(1) Escluse le onorificenze comprate un tot al chilo nonché lo sviluppo nella casella postale di Croydon del reattore Cardone-SteriwaveStartec già prodotto dalla Steriwave Ungheria nella casella di prima e venduto da un’altra casella in Florida. Sviluppo per il quale servono 800 milioni come da valutazione dell’Ansaldo-Finmeccanica e del CNR, stando a un documento “trovato nel sito della Startec” (informazione per la quale ringrazio Mistero).

Sintesi della seconda lettera aperta di Alessio Guglielmi: grazie, ma le domande erano cinque (link miei).

Caro prof. Carpinteri,
penso che tutti apprezzeranno la Sua volontà di pubblicare un articolo su arXiv che affronti le devastanti contestazioni che vi sono state mosse. Come Lei ribadisce nella sua lettera, l’INRIM è eccellente in tema di misure, e quindi diventa ogni giorno più preoccupante l’assenza di una risposta ai nove responsabili di ricerca (su undici) che hanno cominciato il lavoro sul piezonucleare, analizzando le vostre misure.
Sono poi felice di apprendere che Lei non si sente vittima di un complotto della scienza ufficiale, diversamente dai proponenti della fusione fredda quando si richiede a loro, come a tutti, l’adesione al metodo scientifico, cioè peer review e riproducibilità.
A proposito di riproducibilità: Lei conferma la mia analisi della letteratura, e cioè che non è stata ottenuta una replica sperimentale indipendente del fenomeno piezonucleare, smentendo così le affermazioni pubbliche del Suo collega Fabio Cardone. Questo è un punto molto importante: prima di impegnare risorse pubbliche nello sfruttamento del piezonucleare, come di qualsiasi altra scoperta che scardina i fondamenti della fisica, è obbligatorio attendere una verifica indipendente. È d’accordo?
Tra l’altro, dal Suo (molto apprezzato) rendiconto delle spese sostenute finora, emerge che i vostri esperimenti costano pochissimo. Non c’è quindi nessuna scusa per non attendere che qualche replica indipendente venga fatta, visto che il costo non può essere un fattore limitante e che le repliche garantirebbero l’assenza di un oscuro errore sistematico nei vostri metodi (come il recente caso dei neutrini superluminali insegna). E poi Lei è un professore influente che dirige un grande ente di ricerca, quindi senz’altro è in grado di persuadere qualche collega esterno al Suo istituto a ripetere il vostro esperimento e pubblicarlo, così da poter convincere l’opinione pubblica a darvi con fiducia il poco denaro rimasto in cassa.
Su questo punto, sono obbligato a constatare che Lei non ha risposto alle due domande che Le avevo fatto sui finanziamenti futuri e il modo di ottenerli. Lei dice di non aver mai cercato finanziamenti direttamente da politici, ma questo è proprio ciò che ha affermato di volere il suo collega ing. Francesco Mazzuca, davanti a Lei e alle telecamere, illustrando lo scopo del recente congresso a Torino.
Ma allora: intendete usare i normali canali scientifici con peer reviewing delle proposte di ricerca, o volete fare lobbying presso i politici? Prevedete di aver bisogno di un milione o piuttosto ne prevedete 100, come l’aver organizzato addirittura un congresso con la grande industria sembra suggerire? Intendete aspettare una verifica indipendente o pensate di procedere senza?
Spero che Lei sia così cortese da voler rispondere alle domande che aveva tralasciato, anche per informare i firmatari dell’appello, il ministero della ricerca e di conseguenza il Senato, dove, come saprà, è stata presentata un’interrogazione il 6 giugno. Penso di interpretare il desiderio di tutti augurandovi di poter produrre risposte soddisfacenti e in tempi stretti sia alle domande sulle vostre intenzioni sia ai gravissimi dubbi sulle vostre misure.
Cordialmente,
Alessio Guglielmi

*

Aggiorn.
Per l’ennesima volta, Camillo Franchini cerca di insegnare al prof. Carpinteri un po’ di chimica di base, cioè senza fotoni da > 24 MeV.

p. s. A proposito di chimica, sull’appello al Ministero c’è una firma di lusso.