It's the global cooling, stoopid

D. Easterbrook, opera in power point, marzo 2009
L’università dell’East Anglia ha pubblicato le mail di minacce e insulti ricevuti da Phil Jones dopo Climategate. La redazione di Skeptical Science raccoglie firme sotto una lettera:

We here among the author and reader community at SkepticalScience would like to offer to you, your family and colleagues our whole-hearted, unconditional and sympathetic support.

Si può aderire con nome, cognome, paese d’origine in un commento previa registrazione o per mail: info (at) skepticalscience (dot) com

Il resto del mio post si può saltare.

Negli Stati Uniti la poca neve di un inverno breve è scomparsa in anticipo, gli incendi si moltiplicano. Con tempismo sospetto, su Climate Communications esce l’aggiornamento

Heat waves and climate change

a cura del noto trio Kevin Trenberth, Jerry Meehl e John Sommerville più Jeff Masters, il mito di Weather Underground.

Di recente c’è stata una serie notevole di ondate di calore da record, da quella russa del 2010 che incendiò le foreste a quella storica del 2011 in Texas e “all’estate in marzo” del Midwest nel 2012. Questi eventi sono tipici dell’attuale tendenza improntata al cambiamento climatico.

Tempismo tanto più sospetto che un supertemporale ha appena privato di elettricità due milioni di persone e spento i condizionatori mentre la temperatura diurna sta attorno ai 40 °C e quella notturna scende poco per merito dei gas serra. Gli autori citano la letteratura e chi vuole può controllare i dati sui quali basano un’affermazione come:

Confidence has risen in computer model projections of future changes in hot extremes because recent observations are consistent with the results of past model predictions.

Chi vuole, cioè non i fautori del global cooling iniziato a ridosso del Nino 1998 come gli ammiratori di Don J. Easterbrook che nel 2008 scriveva:

Global warming (i.e, the warming since 1977) is over. The minute increase of anthropogenic CO2 in the atmosphere (0.008%) was not the cause of the warming—it was a continuation of natural cycles that occurred over the past 500 years.
The PDO cool mode has replaced the warm mode in the Pacific Ocean, virtually assuring us of about 30 years of global cooling, perhaps much deeper than the global cooling from about 1945 to 1977.

Da allora, come Easterbrook aveva previsto, d’estate i raccolti americani vengono distrutti da ondate di gelo.

Ci pensavo perché da Camillo, “Gherardo Gentzen” a.k.a. suggerisce di creare un sito antibufale in formato MathOverflow. Ottima idea, si può fare anche con birra OSQA? chiede l’oca.

Prima serve un censimento delle fonti bufalogene, una fatica immane.

Da Climalteranti, “agrimensore g” si appiglia all’effetto transitorio degli aerosol per mettere in dubbio l’affidabilità dei modelli climatici. Dal canto suo, “alex1” ci ha una teoria (più di una, in realtà): lo scioglimento della banchisa artica “toglie il coperchio” al calore accumulato negli oceani che se ne liberano raffreddandosi insieme al pianeta.
Fonti presumibili, certi classici del ten. col. Guidi quali “Sciarpe e cappelli“,  “Clima che cambia, ma è vera scienza?”, “Che tragedia per i media” o il più recente “Antartide: la realtà supera l’immaginazione” (rif. il paper per farsi un’idea della cantonata). Nell’immaginazione dell’alt.uff., per esempio, la competenza di un ex presentatore del bollettino meteo in una tivù locale supera quella dei climatologi.
In tema

Steph pubblica la sua proiezione per il minimo artico di settembre, il dott. Claudio Costa continua a dovermi birre virtuali.
Ogni somiglianza tra globalcoolisti e fufreddisti è puramente casuale.