Da Nature
Titolo copiato da The Economist 2006, 2011, 2012 tanto per smentire i soliti deniers:
– editoriale ottimista, forse la maggior efficienza energetica farà “guadagnare tempo” per i tagli alle emissioni di gas serra;
– quattro articoli su Doha e dintorni: il prot. di Kyoto come “aria fritta” e sua eredità; combustibili fossili a gogo; chi si prepara a un mondo più caldo;
– una rassegna delle ricerche sulla sensibilità del paleoclima negli ultimi 65 milioni di anni (no surprise: 2,2 – 4,8 kelvin per raddoppio della CO2); Thompson et al. calcolano le temperature medie in stratosfera tra il 1979 e il 2005 da dati satellitari e ottengono una divergenza rispetto al calo ottenuto con altri dati satellitari;
(A proposito
I PNAS anticipano il paper di Ben Santer et al. sull’impronta del risc. glob antropogenico sulle temperature, con brontolii sull’ottimismo dei modelli
After removing all global mean signals, model fingerprints remain identifiable in 70% of the tests involving tropospheric temperature changes. Despite such agreement in the large-scale features of model and observed geographical patterns of atmospheric temperature change, most models do not replicate the size of the observed changes. On average, the models analyzed underestimate the observed cooling of the lower stratosphere and overestimate the warming of the troposphere. Although the precise causes of such differences are unclear, model biases in lower stratospheric temperature trends are likely to be reduced by more realistic treatment of stratospheric ozone depletion and volcanic aerosol forcing.
E’ un approfondimento di questo paper, insomma, sale in meno.)
– devo ancora leggere la ricostruzione di 150 mila anni di livello del mare collegato all’andazzo delle calotte glaciali in Antartide e Groenlandia; per le proiezioni del livello prossimo venturo, vedi Tamino; per la massa persa da quelle calotte tra il 1992 e il 2011, vedi il paper che dicevo su Science;
– CarbonSat dell’ESA rischia di essere cancellato per via della crisi economica, vedi anche Science; per i dati meteo da radiofrequenze invece, gli USA potrebbero varare Cicero, una flotta di 24 microsatelliti, come proseguimento di Cosmic;
– in open access il genoma ancora grezzo del frumento Triticum aestivum (94-96 mila geni, mica paglia) e quello dell’orzo Hordeum vulgare (forse attorno agli 80 mila, idem).
Da Science
– lo sbarbatello Chris Eliasmith e sei ricercatori del suo Centro di neuroscienze teoriche all’univ. di Waterloo (Ontario, mica Belgio) hanno costruito un modello al computer del cervello umano, chiamato Spaun, con 2,5 milioni di neuroni. Spaun riesce a imitare/imparare otto attivazioni motorie di un cervello in carne ed ossa, per così dire, e a far riprodurre a un braccio (sempre simulato) caratteri scritti a mano e a macchina, video per increduli. Strabiliante, anche se gli autori fanno i modesti:
However, Spaun has little to say about how that complex, dynamical system develops from birth. Furthermore, Spaun has many other limitations that distinguish it from developed brains. For one, Spaun is not as adaptive as a real brain, as the model is unable to learn completely new tasks. In addition, both attention and eye position of the model is fixed, making Spaun unable to control its own input. Also, its perceptual and conceptual representations are largely limited to the space of digits from 0 to 9.
Si scusano, addirittura:
Anatomically, many areas of the brain are missing from the model. Those that are included have too few neurons and perform only a subset of functions found in their respective areas. Physiologically, the variability of spiking in the model is not always reflective of the variability observed in real brains (table S3). However, we believe that, as available computational power increases, many of these limitations can be overcome via the same methods as those used to construct Spaun.
Il link corretto per “mondo più caldo” dovrebbe essere questo:
http://www.nature.com/news/adapting-to-a-warmer-world-no-going-back-1.11906
Già che ci siamo, il link per “Cicero” era per caso questo?
http://www.nature.com/news/microsatellites-aim-to-fill-weather-data-gap-1.11903
Grazie, sistemato!
Altro che adattamento top-down.
Qui mi sa che le singole comunità quando vogliono sanno essere più efficenti ed efficaci di accordi e trattati sovra nazionali.
Però senza “top” la co2 crescerà all’infinito.
@T. Cove
senza “top”: mi sa che si mette male, infatti, i genomi del frumento e dell’orzo saranno utili…