Il calzascarpe

Cari professori Levi, Capiluppi e colleghi del Dipartimento di Fisica e Astronomia,
c.c.  Dario B., prorettore per la scienza dell’Università di Bologna

L’11/1/2011 annunciavate alla stampa che

Il giorno 14/01/2011 presso lo stabilimento GM, Bologna si terrà una prova sperimentale per misurare l’energia prodotta da un esemplare di apparato per la produzione di energia basato sul processo Ni-H (Nikel Idrogeno) e metodo Focardi-Rossi. L’energia attesa dal reattore è di alcuni KW termici, pari quindi a quella che potrebbe soddisfare i bisogni di una o due utenze residenziali.

Giornalisti e curiosi hanno visto professori, ricercatori, tecnici coordinati dal prof. Levi misurare l’eccesso di calore/energia uscito sotto forma di vapore da un rivoluzionario bollitore a fusione fredda.
Nel report dell’Università, lo strumento per misurare la temperatura e – ma solo ictu oculi per dirla con il dott. Galantini in un altro report – il titolo del vapore era un HD37AB1347 della Delta Ohm con sonda HP474AC. Poi chiamato amichevolmente Accadì.

LAccadì lasciava un po’ perplesso anche il prof. Brian Josephson (grazie Ascoli65). L’ing. Rossi gli rispondeva seccato di non essere uno “strumentist”

I for sure did not control the instrumentations of the scientists, because I believed “a priori” to their very high professionality… I accepted the test because I had total and full trust in the Scientists.

1) A chi di voi è venuto in mente di infilare nel bollitore una sonda anonima e altrettanto impropria?
2) Era per fare uno scherzo all’ing. Rossi? Gli altri non erano male, intendiamoci, ma il più riuscito resta il cavo canarino che “pende dalla testa stagnolata” del bollitore per dirla con Ascoli65 (il quale vi ha fatto anche un quadro riassuntivo).

Come un filo di Arianna“, secondo me porta al prof. Levi, il più burlone per via di un’altra “prova”: la macchia umida sulla t-shirt ad attestare l’over-unity del bollitore. Scappava da ridere pure a lui. Non vorrei però attribuirgli una t-shirt e un merito del prof. Ferrari, per es., che dava numeri ancor più ictu oculi:

un’apparecchiatura inventata e brevettata da Andrea Rossi, sempre basata sul Nichel idrogenato, ha permesso di produrre una potenza termica molto maggiore, variabile da 25 a 40 Kwatt, a fronte di un’immissione di potenza elettrica nell’ordine di centinaia di watt… L’effetto è riproducibile e controllabile.

3) E’ stato lui col sorriso sotto i baffi a inventare la termocoppia fantasma?
4) Che cosa, se non una burla, rende possibile

conciliare la competenza dei ricercatori lì presenti (Focardi, Stremmenos, Levi, Campari, Ferrari,Villa, Bonini, BianchiniZoccoli et al., ndr) – con l’inconsapevolezza del fatto che lo strumento che tutti hanno avuto davanti agli occhi per almeno qualche minuto non consentiva di stabilire il titolo del vapore in cambiamento di fase

???
5) Una fede cieca nella fusione fredda?

Il giallo del filo, e soprattutto della spina, è caratteristico di quel tipo di misure, compare in decine di foto… Se la cosa può essere sfuggita lì per lì, non è possibile pensare che quei pochi fortunati che hanno assistito all’evento più importante della storia della scienza, e che tra l’altro si dichiarano più o meno tutti degli sperimentali, … non abbiano riflettuto su quelle misure calorimetriche e sugli strumenti utilizzati. Nessuno di loro però ha reso pubblico questo particolare fondamentale.

6) NDA?

Anzi dopo qualche mese la maggioranza del consiglio del DF ha deliberato l’accordo biennale di ricerca sulla base di quei risultati infondati.

Da quel giorno parte un web marketing mondiale, sbarcano Sterling “Obama su Marte” Allan, sponsor, clienti, la US Navy, la NASA, la NATO nella persona dell’ing. Fioravanti, l’on.le Scilipoti et un raton laveur

Le licenze si vendono come panini finché gli investitori di HydroFusion non fanno ripetere le misure. Nel frattempo, i vostri fan sognano un mondo migliore e la fine di chi ne dubitava: passa più di un anno e il dott. Passerini vede ancora

Cadaveri lungo il fiume in arrivo… duo o tre mesi al massimo direi

E’ dall’inizio che sta seduto sulla riva ad aspettare.

7) Volete che gli si congeli l’otturatore interno, birichini?
8) Prima del secondo anniversario del lieto evento e dell’uscita dell’articolo

L’Università di Bologna misura il titolo del vapore con una sveglia.

Ma poi Ascoli65 scopre che era un calzascarpe.

mi mandereste il report vero con il nome del canarino e le risposte alle domande precedenti?

Warm regards, l’oca s.

36 commenti

  1. in definitiva se ho capito bene l’accusa è pesante: si dichiara di aver usato una sonda che poi non compare nella documentazione visiva dell’evento, di aver usato un termometro (filo giallo) invece di un termoigrometro; la sonda usata tra l’altro sarebbe stata sempre staccata;in pratica si tratta di un falso e truffa da parte della persona che ha sottoscritto la relazione scientifica; ma non ho capito se poi la ha effettivamente sottoscritta o no. aggiungerei che se si fosse usata la sonda giusta il risultato sarebbe stato ben diverso, ossia avrebbe indicato una umidità ben lontana da valori elevati e dalla saturazione nelle condizioni date e di conseguenza un calore sviluppato molto inferiore

  2. Cara Oca.
    Un applauso di minino 5 minuti per la sintesi magistrale. Una delle più chiare e che abbia trovato in rete. Non ho aperto tutti i link perchè da parte mia già visti.
    Aspetti che legga Gary Wright. http://shutdownrossi.com/rossis-1-year-later/ Le ruberà sicuramente il pezzo oppure le chiederà di tradurglielo in inglese.
    Saluti

  3. @Ocasapiens e Claudio,
    Non ci siamo ancora.
    C’è un aspetto MICIDIALE da sottolineare, e non mi stancherò mai di farlo.
    L’igrometro Delta Ohm non misura il titolo del vapore ma solo l’umidità relativa.
    Le due cose non hanno nulla a che fare l’una con l’altra.
    Per questo dico che hanno misurato il titolo del vapore con una sveglia.Letteralmente.
    Già solo il fatto di avere scritto di avere misurato il titolo del vapore con un igrometro, è sufficiente a invalidare tutto il resto e a gettare discredito su tutto lo staff di fisici che hanno assistito alla prova. Fine.
    Claudio, se ti servono dettagli tecnici, te li fornirò nel prossimo commento. Questo è ormai lungo.
    OCA, tieni presente che il report sulla misura del vapore fa parte del documento che tu linki. (è alla fine)
    http://lenr-canr.org/acrobat/LeviGreportonhe.pdf
    quindi nessuno può dire di non aver visto nulla, specie se è un fisico.
    Circa il report, ne parleremo in seguito. Non si sa se ridere o se piangere.

  4. scusa mW ma non sono d’accordo con te; leggendo ho avuto l’impressione ma forse mi sono sbagliato , che si parlasse sempre di strumenti asciutti e quindi di assenza della quota liquida della fase; il che vorrebbe dire che si è dedotto un titolo del 100%; tutta l’acqua era in fase vapore, a causa del fatto che il vapore era sostanzialmente in condizione di “surriscaldamento”; se fosse cosi’ allora l’igrometro bastava ad ottenere una stima della situazione termodinamica; come ben sai la transizione di fase avviene più facilmente all’interfaccia con un solido che faccia da seme; allora se non trovi liquido lì non ce n’è; concordo con te che se invece ci fosse stata una quota di liquido (ma allora gli strumenti ne sarebbero usciti “umidi) il metodo si sarebbe rivelato scorretto in linea di principio; come abbiano fatto già da prima a sapere che il vapore era surriscaldato non lo so.

  5. @cdv
    Puoi vedere qui, il tutto “certificato” e firmato e su carta intestata UniBo.
    Vedi anche qui
    Altro report con “visual checks” del vapore a “100,1-100,2°C” – strumento 176 Testo Code 0572 H2 1766 capacitive humidity sensor.
    “accusa pesante”: no, potrebbe essere un errore. L’accusa a UniBo è di proclamarsi disponibile” ecc. mentre da due anni rifiuta di rispondere a una domanda molto semplice.
    @Alessio L
    merito di Ascoli65 e mW, possono confermare che ci ho messo un po’ a capire perché la sonda fantasma era importante!
    @juhan
    Be’, almeno quelli dell’INRIM resistono.
    @mW
    Grazie, ho evidenziato “altrettanto impropria” con link al tuo commento e anche “ictu oculi”. Dici che non è abbastanza ironico?
    Per il tuo punto 4, non saprei. Dai direttori del DF-UniBo e della sez. INFN-Bo in giù, mi sembra che si siano strumentalizzati da soli.

  6. Date: Wed, 19 Dec 2012 14:11:10 +0000
    To: Giuseppe Levi, Paolo Capiluppi, Dario Braga
    From: Alessio Guglielmi
    Subject: Ancora sul 14 gennaio 2011
    Cc: Sylvie Coyaud
    Cari colleghi,
    Leggo oggi un articolo di Sylvie Coyaud che riporta alcune considerazioni su un rapporto stilato da Giuseppe Levi, David Bianchini e Gilberto Galantini (http://lenr-canr.org/acrobat/LeviGreportonhe.pdf) e che ha permesso ad Andrea Rossi di pubblicizzare la sua famigerata invenzione. Vi vengono mosse due accuse: manipolazione dei dati e incompetenza.
    L’articolo è qui: (http://is.gd/ITyTp2).
    Mi sembra opportuno che l’Università di Bologna chiarisca ogni malinteso ed eventualmente ritratti qualsiasi informazione errata che fosse uscita con il sigillo dell’università. Penso che noi ricercatori abbiamo il dovere di impedire che la ricerca pubblica venga strumentalizzata e ridicolizzata. Spero quindi che possiate fornire una risposta esauriente e nel merito.
    Cordialmente,
    -Alessio Guglielmi

  7. @Claudio
    dici che non capisci come facessero a sapere dall’inizio che il vapore era surriscaldato.
    Ti devo contraddire:
    se guardi al punto 10 del report si arriva a concludere:
    “10- This amount of 27 grams is the 4.73% IN MASS of not vaporized water.”
    Come si possa affermare questo usando un igrometro è un mistero su qui ci dilungheremo in seguito.
    Vedo che hai capito, ma partiamo da zero.
    Un igrometro può dirti solo se il vapore è secco (ossia solo gas) oppure se c’è anche del liquido. Se il vapore è secco,
    l’umidità relativa (o grado igrometrico che dir si voglia) è un numero inferiore a 100%. Se c’è qualche gocciolina di liquido,
    l’umidità relativa diviene pari al 100%, sia che il vapore sia quasi secco, sia che sia umido marcio.
    Non hai alcuna informazione quantitativa. Nessunissima.
    IN TEORIA puoi usare questo stumento solo per assicurarti che il vapore sia assolutamente secco.
    IN PRATICA hai uno strumento per misure ambientali in miscele composte da 1 kg di aria secca e circa 50g di vapore acqueo.
    Se lo metti all’uscita di un generatore di vapore dove abbiamo 0g di aria e 1000g di vapore,
    questo strumento semplicemente va in avaria e dà i numeri.
    D’altro canto, una simile misura con un simile strumento, all’uscita di un generatore di vapore non si è mai vista al mondo.
    Se hai altre incertezze non esitare a scrivere.
    @OCA
    Cara Oca, sono contento che il mio calzascarpe ti sia piaciuto! (anzi mi sento anche un po’ onorato, grazie!)
    Il titolo rappresenta esattamente ciò che è successo.
    Vedo che hai messo il link al mio post, bene, sono contento ti sia servito.
    Circa il punto 4, devo chiarire:
    Il tuo blogger preferito ha cercato di suffragare la bontà delle misure sul vapore usando il nome di un prof. di Fisica Tecnica presso la facoltà di
    Ingegneria di Bologna, con il quale Krivit ha avuto un incontro durante le sue giornate bolognesi.
    Il professore in questione è onesto e preparato e mai avrebbe detto che quelle misure erano giuste.
    Quindi il blogger ha strumentalizzato un prof di Fisica Tecnica onesto e competente, mettendo il suo nome al servizio di tesi che non
    avrebbe mai e poi mai sostenuto. Questo è ciò che trovi nella seconda parte dell’articolo di Krivit che ti ho indicato, sotto il grafico.
    Ciao
    mW

  8. mW quello che dici è abbastanza ovvio (faccio il chimico fisico di professione e insgeno queste cose) la questione che io e tu non possiamo discutere è che loro affermino che gli strumenti non risultavano immersi in ambiente con condensa, ergo la umidità era tale da non consentirlo; il vapore era surriscaldato; il problema è che in realtà loro non avevano a quanto pare l’igrometro , ma solo un misero termometro.
    come se la cavano? allora che dicono? abbiamo un termometro ma l’umidità era tale da evitare condensa quindi surriscaldamento; ne concludono che avevano un vapore acqueo surriscaldato di cui pero’ non conoscono la umidità effettiva; suppongono che fosse poco sotto il 100%; e ne traggono inverosimili conlusioni energetiche;
    senza l’igrometro è tutta aria fritta.

  9. @mW
    ho visto, ma il Pulitzer ci casca sempre – rif. NI, Siemens ecc. – e quel prof ne viene fuori bene.
    @cdv
    igrometro: si chiama così anche quello che si usa per le autoclavi? Mi sembrerebbe più adatto.

  10. igrometro misura umidità
    termometro misura temperatura
    termoigrometro misura entrambe
    l’autoclave è una macchina che normalizza la pressione di lavoro di un impianto idraulico; tuttavia puo’ essere usata per aumentare la pressione in un ‘area dove l’acqua va in temperatura, una sorta di grossa pentola a pressione dove quindi la temperatura non è 100°C ma di più in dipendenza della pressione; in quelle condizioni, specie in assenza di aria anche cose porose possono essere sterilizzate perchè portate a temperatura alta 120 130 °C all’interno; quindi termometro ed igrometro ma anche titolo del vapore perchè se sono in presenza di condensa allora avro’ un rapporto una proporzione fra le due fasi con la umidità relativa al 100% ed anche acqua presente; senza acqua liquida il titolo del vapore è 100% anche lui se no scende

  11. @Claudio,
    (1)DF dichiara di usare uno strumento che NON misura il titolo del vapore.
    (2)nel report, si stima pari al 4,73% in massa l’acqua non evaporata. Ma questo è quantificare il titolo del vapore.
    La (1) e la (2) fanno a pugni e possiamo già andare a casa.
    Tu dici:
    (3)”affermino che gli strumenti non risultavano immersi in ambiente con condensa”
    Dove lo hai letto?
    Se me lo indichi mi fai un piacere, perchè anche la (3) fa a pugni con la (2).
    Io ho letto (4):”The main origin of possible errors…was that the steam was
    not checked to be completely dry…this measurement was done by Dr. G”
    A sua volta la (4) fa a pugni con la (3).
    con riferimento a questo file:
    http://lenr-canr.org/acrobat/LeviGreportonhe.pdf
    (1) e (4) sono a pag. 4, in fondo.
    (2) è a pag. 13, al punto 10
    Se tu mi indichi dove hai trovato la (3), possiamo andare a casa davvero.
    ciao,
    mW

  12. @Oca Sapiens
    Bella sintesi. Complimenti. Speriamo ora che su demo del 14 gennaio 2011 arrivino i chiarimenti che attendiamo da 2 anni. Sarebbe importante per tutti coloro, e sono tanti, che credono ancora a quei risultati e soprattutto agli altri che non credono più ad nessun risultato.
    Permettimi qualche precisazione minore relativamente alla sonda in questione e a quella demo.
    1) Sembra che nessuno quel pomeriggio abbia visto uscire del vapore dal tubo. Al contrario di alcuni test successivi in cui è stata filmata una debole fuoriuscita di vapore, per la demo di gennaio non ci sono foto, filmati o dichiarazioni riguardo alla controprova visiva di fuoriuscita di vapore. Il tubo nero del vapore finiva nel bagno attiguo e probabilmente si infilava nello scarico dell’acqua. Non ci sarebbe stata quindi alcuna valutazione “ictu oculi”. Le condizioni del vapore sono state stabilite sulla base di misure fornite da uno strumento, … che non c’era.
    2) Brian Josephson non ha segnalato la mancanza della sonda Delta Ohm. Ha solo espresso un paio di perplessità su quello strumento, facendo, sembra, da tramite per alcuni suoi colleghi di Cambridge. Per suo conto, il Nobel (in Fisica) è stato, e forse lo è tuttora, uno dei principali testimonial della burla (quella grande).
    3) Fuor di battuta, e per quanto ho potuto sapere dalla rete, il Prof. Ferrari non ha a che fare direttamente con la sonda. Questo ovviamente non vuol dire che un professore di fisica non abbia le conoscenze e la possibilità per accorgersi dello scambio.
    Ciao.
    A65

  13. @OCA
    ciao Silvie,
    circa il mio commento di ieri alle 10,24, ti chiedo, se puoi, di cancellare tutto ciò che ho scritto dopo la parola “fine”. In questo modo il post diventa più leggero e concentrato.
    Questo invece è un piccolo tentativo di divulgazione, spero corretto.
    SUPERPIPPO E L’IGROMETRO:
    se tu hai una sfera nella quale c’è il vuoto e ci metti tre molecole d’acqua, molto probabilmente saranno allo stato gassoso, e a una pressione molto bassa, che dipende anche dalla temperatura. Ma tu la temperatura della sfera la manterrai COSTANTE grazie a un ciclotrone addani, o, in casi particolari, con un condizionatore.
    La pressione è pari a PIPPO1.
    Se aggiungi delle altre molecole d’acqua, avrai ancora un gas, e la pressione sarà più alta, e sarà uguale a PIPPO2
    Se continui ad aggiungere delle molecole d’acqua la pressione aumenta fino a diventare SUPERPIPPO.
    A questa pressione, comincia a diventare possibile che alcune molecole comincino a legarsi sottoforma di liquido. Inoltre, visto che ora c’è del liquido, comincia a diventare possibile che qualche molecola si stufi di stare nel liquido e ritorni nel gas. Tanto c’è sempre qualche molecola che vuol provare a entrare nel liquido per darle il cambio.
    Se continui ad aggiungere delle molecole e continui a mantenere costante la temperatura, vedrai che la percentuale in massa del liquido aumenta, mentre la pressione rimane fissa a SUPERPIPPO.
    L’igrometro misura il rapporto PIPPO/SUPERPIPPO, che mi da una idea di quanta acqua ci sta ancora, nella sfera, a quella temperatura, prima che si formino le goccioline.
    ciao,
    mW

  14. @mW
    Davvero sconcertante il report G.
    Una perla di supercaxxola articolata in 15 punti per cercare di mettere una maldestra pezza a misure mai fatte o fatte più che “Icto Oculis”, “Icto Rossi Verba”. Ovviamente dietro meritato onorario.
    Come non ricordare quanto tempo per averla, a seguito di poderosi proteste e pressioni provenienti dal web iniziate già a primavera, le grandi aspettative dei fan che già assaporavano lo scorno degli scettici, l’anticipazione ricevuta dal pulitzer e tenuta nel cassetto (anzi data in anteprima al fido tecnico di parte “Francesco” per un mesetto abbondante per farne un sunto digeribile ai teneri becchi), e poi la settembrina rivelazione, delusione e … coro di risate generale. Nemmeno il coraggioso Francesco, dopo averci sudato le ferie, era venuto a capo di quel documento ricco di prosa e numeri strampalati ma orbo di dati. Anzi, invece di consegnare al popolo affamato il sunto promesso, si era dato pure alla macchia! Sparito nel nulla! (O forse risorto con rinnovato nick) Come dimenticare? Una delle puntate del serial più divertenti in assoluto!

  15. @ALESSIO LUPI,
    sottoscrivo in pieno tutto ciò che hai raccontato.
    Quel report sembrava fatto apposta per dissuadere dal controllare.
    E’ stata dura ma in realtà la questione è semplice:
    ESAME dello STEAM QUALITY REPORT parte 1
    1_Nel report si confonde la densità della fase gas di un fluido monocomponente bifase, con il titolo.
    Sono due cose che non hanno nulla a che vedere l’una con l’altra.
    2_In più, lo strumento RH usato non misura la densità della fase gas. (anche se dopo il punto 1 la cosa non ha più significato alcuno).
    3_Se anche avessero usato la pompa di aspirazione non sarebbe cambiato nulla. (Il punto 1 è sempre lì)
    DISCLAIMER: qualunque professore di Fisica Tecnica può confermare o anche smentire completamente quanto da me scritto.
    Nel secondo caso Oca cancellerà.
    mW

  16. @mW
    Nel tuo commento, se sei d’accordo lascerei quello che dici a Claudio e toglierei solo la parte sbarrata.
    @Ascoli65
    Ho corretto Josephson, grazie
    Ferrari: non c’entra, ma è divertente la sua spannometria, seguita da “effetto controllabile e riproducibile”…
    Il 20 gennaio 2011 Galantini scrive:
    Si certifica che lo strumento con cui è stato effettuata la misura dell’acqua libera nel vapore durante il test svoltosi a Bologna il 14.01.2011 era lo strumento HD37AB1347 della Delta Ohm
    Mentre nel suo report di giugno parla solo di sonde (probes)
    @mW
    credo di aver capito come funziona, ma non so cos’è un ciclotrone addani
    @Alessio G.
    I’m not holding my breath…
    @Alessio L
    Temo che Claudio l’avrebbe bocciato…

  17. @OCA.
    Con la presente ti autorizzo, qualora ti venga richiesto, a cancellare qualsiasi mio commento da questo articolo.
    Ti autorizzo inoltre, per completezza, a cancellare qualsiasi riferimento alla sveglia, con tutto ciò che implica.
    ciao e grazie.
    mW

  18. — non so cos’è un ciclotrone addani —
    Tecnobùbbola, sarchiapone, piezoterico, in senso lato, In senso stretto, fuffa.

  19. Ciao Oca,
    non hai fatto confusione.
    Ti sto dicendo proprio che, se si ritiene, sei autorizzata cancellare tutti i miei commenti, sveglia inclusa.
    Tutti i commenti, tutto.
    Non mi offendo.
    ciao e grazie,
    mW

  20. @OcaSapiens
    l’unica dichiarazione diretta del Dott. Galantini sulla prova del 20 gennaio 2011 e sullo strumento Delta Ohm HD37AB1347 è la sua mail del 20 gennaio indirizzata a Celani, che hai riportato. Le successive precisazioni uscite a sua firma il 20 giugno
    e il 25 luglio (quest’ultimo indicato solitamente come report Galantini) non possono riferirsi alla demo del 14 gennaio 2011, data che infatti non riportano espressamente. La citazione del report Galantini nel contesto dell’articolo fa fare quindi confusione e ha originato parte dei commenti comparsi fin qui.
    Ovviamente la responsabilità non è tua. Il report Galantini (quello in 15 punti) si trova anche in fondo alla raccolta lenr-canr dei report relativi alla prova del 14 gennaio 2011. Ma è stato posto lì impropriamente in un secondo tempo, per disattenzione, superficialità o per confondere le carte.
    La questione chiave da chiarire non è se sia possibile e come si fa a misurare il titolo del vapore con un igrometro, oppure quali metodi usi di solito il dott. Galantini per misurarlo, ma è perché nel rapporto calorimetrico ”logato” UniBo relativo alla demo del 14 gennaio 2011 si è detto che è stato utilizzato un igrometro per verificare che il vapore fosse completamente secco, mentre invece le evidenze fotografiche mostrano che al suo posto c’era un semplice termometro. Oltre a tutto ciò che ne consegue.

  21. @Ascoli65
    ho sistemato i tuoi link e cambiato il mio al report di Levi – hai ragione, Claudio ha preso quello di Galantini per la sua continuazione.
    Sono d’accordo sulla questione chiave. Ma trovo strano è che in sostituzione del termometro nessuno dei due citi uno strumento come questo.

  22. @OcaSapiens,
    lo strumento che mostri è per l’appunto quello giusto per misurare il titolo del vapore. Si tratta di uno strumento molto complesso, infatti, nonostante quel parametro sia semplice da definire, non è affatto semplice da misurare. La sua complessità lo rende troppo diverso dalla strumentazione effettivamente utilizzata nella prova.
    Di cose strane per quella prova del 14 gennaio 2011 ce ne sono parecchie. Molte di queste riguardano proprio la misura del titolo del vapore e la relativa sonda.
    La questione principe, visto che la presenza dello strumento dichiarato nel report è chiaramente inventata, non è capire perché è stato scelto quel particolare strumento Delta Ohm, ma piuttosto chi ha deciso o imposto che quello strumento figurasse nel report. Va considerato che il report Levi sulla calorimetria è uscito più di una settinama dopo la demo, mentre la mail di Galantini a Celani (e poi perchè proprio a lui?) è datata 20 gennaio, cioè 6 giorni dopo la demo e quindi un paio di giorni prima del report. Entrambi questi documanti riportano sia la sigla dello strumento (HD37AB1347) sia quello della sonda (HP474ACR, indicata a volte con HP474AC). Prima di questi documenti la sigla dello strumento (ma non quello della sonda) è comparsa su 3 documenti provenienti tutti da dagli USA (1). E’ questa la seconda tappa in cui ci porta quel filo giallo d’Arianna. Come mai? Riesci a spiegartelo?
    (1) http://www.energeticambiente.it/sistemi-idrogeno-nikel/14728165-apparato-rossi-focardi-verita-o-bufala-132.html#post119272653

  23. @OCA
    “Ma trovo strano è che in sostituzione del termometro nessuno dei due citi uno strumento come questo.”
    Ah, si, vedo che c’è la bomboletta, il capillare e la pompina del vuoto.
    Per tua curiosità femminile:
    1_fai il vuoto nella bomboletta
    2_spilli il vapore dal tubo e tramite il tubo capillare stretto lo fai entrare nella bomboletta. Ti assicuro che nella bomboletta arriverà del bel gas secco secco.
    3_misuri pressione e temperatura del gas nella bomboletta, e ottieni trivialmente la grandezza che ti mancava per trovare il titolo del vapore.
    Tutto qui. Concetto noto dai tempi di Lord Kelvin.
    C’è su tutti i libri di Fisica Tecnica.
    Spegni il ciclotrone addani, prima di uscire.
    ciao.
    mW

  24. @juhan
    Be’, almeno quelli dell’INRIM resistono.
    Sì, è vero, quelli dell’Inrim resistono, ma intanto continuano a tenersi carpinteri, nonostante le reiterate, informali promesse di Profumo di rimuoverlo (per manifesta indecenza).

  25. @Silvie
    “Ma trovo strano è che in sostituzione del termometro nessuno dei due citi uno strumento come questo.”
    E’ semplice. Non lo sanno. Ma sono in buona compagnia.
    Ho trovato una metafora più calzante:
    “Si pettinano con una sveglia. Ma era un calzascarpe”
    Vedi Silvie, ci sono due tipi di persone:
    1_quelli che ti dicono:”Ci vuole il pettine”. Fine.
    2_Gli altri.
    In questi due anni, migliaia di persone si sono interessate a questa storia.
    Sociologicamente, il dato più interessante è che solo KRIVIT ha avuto il buon senso di interpellare un docente di Fisica Tecnica. Uno solo.
    Spero tu sia la seconda.
    Tutti gli altri hanno ritenuto di avere competenze sufficienti per farne a meno.
    Ti saluto, ti auguro buona continuazione, e ti lascio con questo ultimo documento da esaminare con attenzione:
    http://youtu.be/BwezI4mCPJw
    mW

  26. @Ascoli65
    non mi spiego nulla, perciò faccio domande –
    i resoconti precedenti li lascerei perdere: non sono atti pubblici – e molto pubblicizzati – di un’università italiana.
    @mW
    Curiosità: sì, quello che ho visto era più complicato – era in un lab di biologia.
    ciclotrone addani: qualcuno mi spiega la barzelletta, per favore?
    @renzo
    Mica lo dimentico

  27. @Oca,
    rispondo solo perchè interpellato 🙂
    “ciclotrone addani” non significa assolutamente nulla.
    E’ solo una parodia di coloro che usano parole difficili per mascherare il fatto che non sanno nemmeno le cose facili.
    mW

  28. @Oca,
    va bene così. Per iniziare a raccogliere qualche risposta, meglio partire dalle domande più facili. Speriamo che quelle dei bolognesi arrivino entro il bianniversario.
    Nell’attesa, ti faccio i migliori auguri di Buone Feste
    A65

  29. @mW
    grazie
    @Ascoli65
    A Oggi scienza le tengo per l’anniversario. Anche se nessuno risponde, conta il pensiero…
    Buone feste anche a te
    @passanti
    buone feste a tutti

  30. @ OcaSapiens,
    Il precedente commento è stato postato per sbaglio nel post sbagliato. Chiedo per cortesia di riumuovero insieme al presente. Grazie.

    1. fatto, ma non è un problema, per com’è fatto il blog da circa un anno, non si vedono più gli ultimi commenti – una seccatura, dopo dieci post li vedo solo io.

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