Quackery without borders, cont.
Anche il Financial Times fa campagna contro.
La teiera – che scrive bene cose intelligenti da Roars (1) – mi segnala “Authorities must get tough on bad science” di Michael Skapinker. Estratto:
On their own, homeopathic treatments are harmless. They have been diluted to the point where there is no, or almost no, active ingredient left. They produce no side-effects because they produce no effects. Scientific tests suggest the claimed benefits are the placebo effect at work. There is no more reason to ban homeopathic remedies than to ban bottled water.
The real damage comes when an individual homeopath dissuades people from seeking medical treatment for serious conditions – or persuades parents not to protect their children through vaccination.
Cioè quando l’acqua in bottiglia è venduta a 100 euro il litro come cura contro il cancro e altre malattie mortali. Come quella reclamizzata da 22 passi.
(1) Va bene risparmiare, ma caratteri da 6,5?
The irony…
Da Plos One. Andrew Singer et al. hanno analizzato per un mese l’acqua entrata in 2 impianti di trattamento (WWTP) nell’Oxfordshire durante l’epidemia di influenza da H1N1 del 2009 e concludono
Scenario and sensitivity analysis indicated between 3–4 and 120–154 people were using oseltamivir during the study period in the two WWTP catchments and a compliance rate between 45–60%. With approximately half the collected antivirals going unused, there is a clear need to alter public health messages to improve compliance.
Tamino ha scoperto sul Financial Post la bugia più sfacciata dell’anno:
Arctic sea ice back to 1989 levels, now exceeds previous decade
Over those three decades and a bit, the ice extent has varied wildly. In the first decade tracked, the 1980s, the ice extent was much greater than today. Over much of the second decade – the 1990s — the ice extent was comparable to today. The third decade saw less ice than today. The only evident trend in the ice, as in the weather, is variability
scrive il bigoilista Lawrence Salomon di Energy Probe (i contrari all’energia nucleare perché avrebbe prevenuto l’aumento del prezzo del petrolio…). Per spiegare la competenza di L. Salomon, Tamino fa un disegnino:
Dall’Economist
– Un buon riassunto dei processi contro i brevetti della Myriad Genetics per i geni BRCA1 e BRCA2 che il 15 aprile sono arrivati alla Corte Suprema. Sono brevetti abusivi e assurde, per le ragioni già spiegate dalla genetista Mary Claire King:
Some observers think an anti-Myriad ruling would have little practical effect. The firm’s patents expire in 2015, and technology has moved on. The cost of genetic sequencing is falling fast, and it may soon be possible for people to have their entire genomes sequenced for less than the roughly $4,000 Myriad charges for its tests. Any genes of interest could thus be examined for worrisome mutations, probably without infringing any patents.
Myriad non demorde proprio perché vuol continuare fino all’ultimo a far pagare 4.000 dollari dei test uguali a quelli europei , molto più accurati, che aveva tentato di bloccare perché ne violerebbero i brevetti e soprattutto perché costano un decimo.
Da Nature
In copertina – complimenti e grazie per l’open access anche ai genetisti di Trieste, Ancona e Viterbo – il genoma del celacanto. Dall’analisi delle mutazioni, non sembra più essere il parente più stretto degli antichi tetrapodi, che sarebbero invece i dipnoi e i pesci salamandra – vedi foto sopra/grazie B. d’Aleppo – nota 1 sotto)
Da aggiungere a quanto citato da Steph ieri
– i modelli di hindcasting non azzeccano i periodi di mega-siccità (pluridecennali) nel sud-est degli Stati Uniti, dice Quirin Schirmeier che ha seguito l’assemblea della European Geosciences Union, soprattutto per colpa dell’imprevedibilità dell’ENSO.
– il gruppo dei Fawcett pubblica una ricerca sull’evaporazione e la traspirazione delle piante e di conseguenza sulla quantità d’acqua dolce in superficie. Contribuisce di più la traspirazione. Il che crea un altro problema per i modelli climatici usati per prevedere le risorse idriche perché non dipende solo dalla temperatura, ma anche – per esempio – dal tipo di fogliame. Un abete suda comunque meno di un platano:
transpiration recycles 62,000?±8,000km3 of water per year to the atmosphere, using half of all solar energy absorbed by land surfaces in the process. We also calculate CO2 uptake by terrestrial vegetation by connecting transpiration losses to carbon assimilation using water-use efficiency ratios of plants, and show the global gross primary productivity to be 129±32 gigatonnes of carbon per year… The dominance of transpiration… suggests that, from the point of view of water resource forecasting, climate model development should prioritize improvements in simulations of biological fluxes rather than physical (evaporation) fluxes.
Facile da dirsi. Anche se si riconoscono le specie dalle immagini satellitari, non credo bastino a quantificare i flussi biologici, regolati anche dalla composizione del suolo, microbi compresi, dalle altre piante del vicinato ecc.
Eugenie Reich elogia il lavoro di Eleonora Nagali, Vincenzo D’Ambrosio e Fabio Sciarrino della Sapienza et al. per verificare il teorema di Kochen-Specker e la “contestualità quantistica” dei fotoni. (2)
(1) Uffa. Secondo wiki, in italiano si dice pesci polmonati e temo di aver scritto e parlato per anni di “pesci salamandra”. Chiedo scusa, ma dal punto di vista dell’ecfrasi è meglio di polmonati.
(2) Ancora più spettacolare – sempre che venga confermato e non si tratti di un rumore nel macchinario – l’esperimento “Alice and Bob communicate without transferring a single photon” raccontato da Physics World. Il titolo è corretto: l’info arriverebbe da A a B senza alcun vettore.
Da Science
Come non detto, troppe cose interessanti, rimando a domani. Ma ho appena rinnovato l’abbonamento e quindi mi firmo comme qui vous savez
Member of the American Association for the Advancement of Science
Credo che l’immagine sia di un proteo o un axolotl (Proteus anguinus o Ambystoma mexicanum) non di un pesce polmonato, che appunto ha un “polmone” interno,per sopravvivere fuori dell’acqua, mentre quello dell’immagine presenta branchie esterne, per vivere tutta la vita nelle acque sotterranee.
Ambystoma m., avevo sbagliato io, grazie!