Un puma nel cortile


Fonte.

In Italia le nutrie importate dall’America latina come “castorino” da pelliccia sono uscite dagli allevamenti. Preferiscono vivere in canali e fiumi, soprattutto nella pianura padana, e negli ultimi sei anni, lo stato ha speso 11 milioni di euro per ripararne i danni alle infrastrutture (fonte P. Genovesi), ma non quelli alla biodiversità sopravvissuta alla cementificazione.

Altrove, le specie sopravvissute si adattano, scrive Virginia Morrell su Science:

In June 2011, a cougar wandered through backyards and peered into homes in Milford, Connecticut, the first mountain lion in that state in more than 100 years. Later that same year, a gray wolf crossed the Oregon border into California, the first wolf in that state in more than 80 years. Black bears now lumber through subdivisions in Ohio and Missouri, states that were bearless until recently. And coyotes, once restricted to the prairie states, now live from Panama to Alaska, including a booming population in downtown Chicago…

Si adattano anche i residenti delle città, sembra. L’editoriale di famosi scienziati in difesa degli OGM – del riso dorato in particolare – contrasta un po’ con questa difesa della biodiversità naturale. Gli OGM saranno anche vittime dell’opposizione

fanned by electronic gossip and well-organized fear-mongering that profits some individuals and organizations.

ma hanno anche sostituito le varietà locali a beneficio di un oligopolio, potentissimo – per esempio – nell’impedire per un decennio le ricerche indipendenti sull’evoluzione accelerata della resistenza a erbicidi e pesticidi in altre piante.

Un guaio per gli agricoltori statunitensi che usano gli OGM da più tempo, scrive Robert Service – che sarà sorpreso di essere considerato un “fear-mongerer”:

Weeds resistant to glyphosate—the world’s most popular herbicide—are now present in the vast majority of soybean, cotton, and corn farms in some U.S. states. Perhaps even worse, weeds that can shrug off multiple other herbicides are on the rise. Although the problem was highlighted here last week at an American Chemical Society (ACS) meeting symposium, chemists have little to offer: Few new weed killers are near commercialization, and none with a novel molecular mode of action for which there is no resistance.
Herbicide resistance has ebbed and flowed for decades. But because most herbicides could not kill all weeds, farmers had to continually rotate their crops and rotate herbicides to prevent resistant weeds from taking over their fields. That picture changed in the 1990s with the commercialization of transgenic crops resistant to glyphosate, marketed as Roundup by Monsanto. Glyphosate disrupts the ability of growing plants to construct new proteins. Because the transgenic crops didn’t suffer this fate, their use—and glyphosate’s—soared.

L’altro problema riguarda lo sbrigatività etica degli esperimenti del riso dorato somministrato ai bambini, come risulta da un’indagine dell’università Tufts che ne era responsabile.

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In tema, Jennifer Couzin-Frankel denuncia soggettività, segreti e  fallimenti della peer-review nelle riviste biomediche di cui si parlava al convegno internazionale della settimana scorsa. Ne avevo seguito un paio, molto ripetitivi, e per ora non sembrano esserci cambiamenti.

Sempre in tema – imprint della nuova direttrice di Science? – Donald Marcus recensisce Do You Believe in Magic?, il saggio di Paul Offit sui promotori delle medicine alternative, e sui motivi del loro successo.

Charles R. Marshall si occupa invece di Darwin’s Doubt. The Explosive Origin of Animal Life and the Case for Intelligent Design, il best-seller di Stephen C. Meyer, illustre esponente del Discovery Institute.
Quando le credenze a priori prevalgono sul buon senso, più che sulla “scholarship”…

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Bella storia della scoperta di due grandi falde acquifere a 80m di profondità in una zona desertica del Kenya con un insieme di tecniche utilizzabili ovunque:

The Kenyan find demonstrates the value of maintaining a diverse fleet of Earth-sensing satellites, which often face funding challenges, says hydroclimatologist Benjamin Zaitchik of Johns Hopkins University in Baltimore, Maryland. It is also “a powerful example of a private company making use of government-supported satellite capabilities to support U.N. humanitarian goals.”

Scopi umanitari che saranno raggiunti se agenzie internazionali pagheranno l’infrastruttura necessaria a estrarre l’acqua e portarla dove serve, senza sprecarla.

Tapping the water is the next hurdle. “Drilling equipment, to drill water below 80 meters, is a problem in Kenya,” Gachet says. It will probably fall to foreign governments and aid organizations to fund the needed infrastructure.

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Niente vita su Marte, dice Curiosity in un paper anticipato on-line, ma il paper della settimana resta quello sul vaccino contro la malaria con un plasmodio attenuato, promettente con molti se – ne avevo già parlato quand’era uscito on line.

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News sparse
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La Russia vuole includere una valutazione degli interventi di geoingegneria nel rapporto IPCC.
Come proteggersi dalla NSA: i dettagli sull'Economist e il prevedibile allarme della RSA Security dalla BBC.