Retribuzioni


Trovo questa tabella nella rassegna di fine anno di The Scientist, ma dubito che la media europea dello stipendio lordo valga per i dottorandi e i post-doc italiani.

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In ottobre, la Commissione per l’energia e i cambiamenti climatici del Parlamento inglese aveva chiesto a chiunque ne avesse voglia di recensire la sintesi e del vol. 1 – The Physical Science Basis – del V Rapporto IPCC. La Commissione sperava di ottenere risposte alle seguenti domande:

  1. How robust are the conclusions in the AR5 Physical Science Basis report? Have the IPCC adequately addresses criticisms of previous reports? How much scope is there to question of the report’s conclusions?
  2. To what extent does AR5 reflect the range of views among climate scientists?
  3. Can any of the areas of the science now be considered settled as a result of AR5’s publication, if so which?  What areas need further effort to reduce the levels of uncertainty?
  4. How effective is AR5 and the summary for policymakers in conveying  what is meant by uncertainty in scientific terms ? Would a focus on risk rather than uncertainty be useful?
  5. Does the AR5 address the reliability of climate models?
  6. Has AR5 sufficiently explained the reasons behind the widely reported hiatus in the global surface temperature record?
  7. Do the AR5 Physical Science Basis report’s conclusions strengthen or weaken the economic case for action to prevent dangerous climate change?
  8. What implications do the IPCC’s conclusions in the AR5 Physical Science Basis report have for policy making both nationally and internationally?
  9. Is the IPCC process an effective mechanism for assessing scientific knowledge? Or has it focussed on providing a justification for political commitment?
  10. To what extent did political intervention influence the final conclusions of the AR5 Physical Science Basis summary?
  11. Is the rate at which the UK Government intends to cut CO2 emissions appropriate in light of the findings of the IPCC AR5 Physical Science Basis report?
  12. What relevance do the IPCC’s conclusions have in respect of the review of the fourth Carbon Budget?

Se ne deduce che gli 11 parlamentari hanno rifilato ad altri un lavoro per il quale sono retribuiti: leggere i documenti preparati su richiesta del loro governo.
Sui 50 tra enti e persone che hanno riposto all’appello, una metà risponde alle domande. L’altra ripete le proprie tesi:
– Richard Lindzen, ex MIT, finanziato da Big Coal
– Roger Pielke Sr. e Alan Gadian, furenti di non presi in considerazione
– Philip Richens, habitué dei blog neghisti
– i bigoilisti Friends of Science, Scottish Climate and Energy Forum, John McLean, Nicholas Lewis, Barry Brill, Madhav Khandekar, Neil Hutton, Christopher Monckton terzo Visconte di Brenchley che ricicla grafici taroccati, alcuni autori del Non IPCC Report,
– Donna Laframboise, propalatrice di bufale. Per una selezione di queste qui, rif. il delizioso lagomorfo 
– Michael J. Kelly, che non ha letto le domande
– Rob Fenton, Alex Henney (due commenti), Conor MacMenemie, Robin Genier, David Holland, Jonathan Drake, Marcel Crok, Paul Matthews, Pierre Darriulat, Susan Morrow, usual nutters e variamente complottisti. L’ultima è un’insegnante in pensione, con il dono della sintesi:

The IPCC is 100% AGW lobbyists/scientists
There are many other climate groups/ scientists that are 100% the opposite. THey are 100% AGW sceptics
The supposed AGW consensus is a fallacy
A true outlook on future climate cannot be achieved until the reports incorporate both sides of the debate
You must recognise that the IPCC is 100% biased and committed to AGW science alone and pays little to no attention to natural variability
THe 100% reliance on computer climate simulations is worrying.. THey are beta products untrialled and unproven
THe IPCC research is selected and chosen with an affirmative position ONLY!!
You need to incorportae some of the oppositions science to get a balance of the true body of knowledge of climate science
The climate journals are controlled by AGW protaganists and alternative science is squashed or hidden is so called sub standard journals
THank goodness this input/submission  is a start to governments thinking about the alternative views of many climate scientists who are not AGW advocates
If the UK met office wants to lead world climate research . THey will not shun and demoralise alternative research.!. Emply some AGW skeptics on an  equal basis!!
Climate models should NOT be the main source of climate prediction this early in their development.

*

Per chi se li fosse persi, da Real Climate c’è l’intervento di Gavin Schmidt all’AGU, da Climalteranti c’è quello di Jim Hansen, riassunto ma in italiano.

 ***

La bombolina

Prosegue la diatriba sulla cella a fusione fredda di Yoshiaki Arata in versione Francesco Celani. Mario Massa l’ha ricostruita – all’incirca – e misurato una pressione di oltre 60 bar, il che darebbe torto a Camillo, mentre confermerebbe il risultato di Celani e la previsione di Giancarlo De Marchis.

Ancora al condizionale per varie incongruenze, comunque niente rispetto alle “molte migliaia di atmosfere” dichiarate da Celani e al COP 1,8 di Arata. Da Natale se ne discute da Camillo, dove Hermano Tobia ritira fuori  John Bockris, premio Ig Nobel 1997 

per i grandi successi conseguiti con fusione fredda, trasmutazione di vili elementi in oro ed incinerazione elettrochimica dei rifiuti domestici

e oggi interviene Ugo Bardi:

A mio parere, invece, se uno volesse veramente studiare questi fenomeni l’incudine a diamante potrebbe essere un’area interessante che non mi risulta venga esplorata in questo campo.

Non gli risulta?!?

14 commenti

  1. Hermano Tobia ritira fuori John Bockris
    Immagino che, come al solito, non abbia capito di cosa si stava parlando. Nessun problema, glielo rispiego: si parlava di elettrochimica classica, dove Bockris ha centinaia di pubblicazioni ed un testo, “Modern Electrochemistry”, che su google scholar conta circa 4500 citazioni.
    Certo non sono le solite fonti al suo livello, come le scopiazzate-senza-capire dalla rete o le informazioni ottenute dalle sette di visitati dagli alieni, però potrebbe sforzarsi di capirci qualcosa lo stesso, magari commentando l’articolo che ho segnalato … o è troppo difficile ?

    1. @Cimpy
      per ora tengo i 60-70 bar al condizionale. L’INFN si occupa di fisica nucleare, perché dovrebbe far ricerca sulla compressione elettrochimica dei gas quando ci sono in commercio sistemi più efficienti?
      @Hermano Tobia
      ne avevamo già parlato da Camillo, 4500 citazioni sono normali per un manuale in giro da più di 40 anni; i papers di Bockris ne avevano poche. E sempre meno da quando si inventava la fisica, sfruttamento della ZEP compreso, come in A theoretical study of the electrochemical reduction of oxygen che lei ha segnalato.
      Quella versione della ZEP è stata molto apprezzata da chimici e fisici (con premio Nobel) che hanno assegnato a Bockris il premio Ig Nobel, sopratutto per trasmutare il mercurio in platino e in oro.
      Sunto di questo ed altri annunci clamorosi di Bockris, e del suo collaboratore Joe Champion.
      A lei che crede nei crononauti, potrebbe interessare un altro libro di Bockris.

  2. Oh, ragazzi, abbiamo 50 bar – ma che dico, più di 60! – in cella aperta, realizzate da Massa, dopo un mesetto di preparazione, in circa un paio di giorni, con una spesa che, di materiale, si aggira su cifre modeste. Sembra proprio che la compressione elettrolitica in cella aperta sia una realtà, anche se restano cose da chiarire e, soprattutto, nulla comporta circa il fatto che Babbo Natale esista, tranne il fatto che Massa è più in gamba di Celani. Magari l’INFN potrebbe prendere in considerazione l’idea di riaprire il Lab 25 per darlo al primo…

  3. A proposito della cella di Celani e il test di Massa, lasciatemi un attimo divagare su un problema generale.
    Io, come credo chiunque, non credo che non ci sia più nulla di sorprendente da scoprire. E credo anche che le rivoluzioni scientifiche non nascano solo dal genio del singolo ma da un substrato culturale che pian piano si evolve. L’ultimo secolo però ci ha male abituati con grandi balzi avanti in tempi ravvicinati, ma non sta scritto da nessuna parte che così debba continuare ad essere.
    Purtroppo da qualche decennio si è affermata la spasmodica pretesa dei risultati a breve la cui spinta, squisitamente culturale, proviene da una società che vive in tempi accelerati. Di conseguenza il mondo scientifico è sotto continua pressione per esigenze che non gli sono proprie, cosa che mina alla base l’idea stessa di scienza.
    Ultimo in ordine di tempo a lamentarsi di questo stato di cose è stato Peter Higgs in una intervista rilasciata al Guardian mentre era in volo per Stoccolma. La frase che mi ha colpito è: “It’s difficult to imagine how I would ever have enough peace and quiet in the present sort of climate to do what I did in 1964”. Detto in altre parole, il clima oggi non è adatto alle grandi scoperte. Lo trovo drammatico.
    Tornando quindi alla fusione fredda, un paio di decenni non sono molti per un eventuale evento rivoluzionario. E’ normale e giusto che oggi venga aspramente criticata, non è scientificamente accettabile che una ipotizzata rivoluzione di questo genere abbia delle fondamenta deboli. Ed è anche criticabile, anche se forse in parte causato dal clima di cui sopra, che si cerchi di “vendere” per fatta una cosa che è tutto tranne che fatta. Ma ciò non significa che bisogna smettere di cercare e provare. Come dice Ugo Bardi nel suo bel intervento da Franchini, “chissà che non possa venir fuori qualcosa di inaspettato!”; è così che la scienza progredisce. Per questo (ma non solo) non mi piacciono le richieste di intervento dall’alto e le chiusure dei laboratori, ma nemmeno i criteri troppo stringenti sui risultati ottenibili nelle applicazioni per i fondi di ricerca.
    In altri tempi, su una storia del genere si sarebbe giocata solo la reputazione scientifica degli intressati. Alcuni hanno fallito e l’hanno persa per sempre, altri l’hanno avuta riconosciuta a posteriori, altri ancora sono diventati famosi; ma tutti sono parte irrinunciabile del progresso scientifico.

  4. A proposito dei commenti al WGI, escludendo i privati cittadini, scienziati o meno che siano, la situazione nei commenti è questa:
    da un lato
    – (sedicente) Scottish Climate and Energy Forum
    – Friends of Science Society
    – Nongovernmental International Panel on Climate Change
    dall’altro
    – MetOffice
    – Royal Meteorological Society
    – The Grantham Institute for Climate Change (Imperial College)
    – Royal Society
    – Department of Meteorology at the University of Reading
    – Natural Environment Research Council (British Antarctic Survey, the Centre for Ecology and Hydrology, the National Centre for Atmospheric Science, the National Centre for Earth Observation and the National Oceanography Centre)
    – Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment (University of Leeds e London School of Economics)
    Sembra una partita di beneficenza fra una rappresentanza di ragazzini delle scuole e il Real Madrid, quanto a qualità non c’è storia.

  5. Well said, Riccardo, but… per quanti decenni finanzieresti uno che produce esperimenti irripetibili, trova un batterio miracoloso mai visto da altri, pubblica paper con firme aggiunte da editori predoni ecc. mentre ai media e ai politici dice che sta per risolvere la crisi energetica e ambientale?
    Solo quest’anno ho visto – e non leggo nemmeno le riviste specializzate – una decina di ricerche sull’idrogeno ad alte pressioni. Quando “le fondamenta sono solide” – Ugo in parte sbaglia, penso – si cerca eccome. E per le grandi scoperte, avrei contro-esempi, pensa alle tante specie Homo che convivevano 30 mila anni fa. Nel secolo scorso cosa ne sapevi? E l’hockey stick te lo aspettavi?
    Ma sto leggendo David Deutsch, L’inizio dell’infinito – vien da discutere con lui ogni frase, una festa – rende ottimista, almeno per ora (sono a p. 80).
    Real Madrid:ottima analogia, la userò per Oggi Scienza, se mi autorizzi.

  6. @ocasapiens
    sfruttamento della ZEP compreso
    La possibilità di sfruttare la zero-point energy è attualmente controversa ed è sostenuta dall’ elettrodinamica stocastica, un’importante teoria che riesce a spiegare anche molte altre cose.
    A theoretical study of the electrochemical reduction of oxygen che lei ha segnalato.
    Per la precisione, io ho segnalato “First Experimental extablishemnt of high internal pressure of molecular hydrogen developed in palladium during water electrolysis”, Int. J. Hydrogen Energy, vol 23 n. 12
    L’argomento è l’elettrochimica dei sistemi in non-equilibrio, trattato anche in molti testi sull’argomento.
    hanno assegnato a Bockris il premio Ig Nobel, sopratutto per trasmutare il mercurio in platino e in oro.
    Interessante. La trasmutazione del 198Hg in Au e Pt ad opera di neutroni veloci è nota fin dagli anni 40, come anche è noto che si ottiene Au irradiando il 196Hg con neutroni lenti.
    Non in una cella tipo Bockris o Arata, l’oca s.
    Quindi mi faccia capire: hanno dato a Bockris l’IgNobel perchè affermava di produrre neutroni nelle sue celle elettrolitiche ?
    no, perché sosteneva di produrre energia in eccesso, di trasmutare mercurio in platino e oro ecc. sfruttando la ZEP e “risonanze” varie, l’oca s.
    Che strano, a Steven Jones per lo stesso motivo lo hanno pubblicato su Nature. Cirillo e la Mosier-Boss sostengono da anni di produrre neutroni nelle loro celle.
    Non solo l’esperimento di Jones et al. su Nature era diverso , ma nel giro di pochi mesi è stato smentito, l’oca s.
    Come ancora nel 1925 su Nature sono stati pubblicati gli esperimenti di Nagaoka sulla trasmutazione di Hg in Au e Pt con scariche elettriche.
    Se è interessata all’argomento può consultare anche questo report della Royal Society.
    Ma erano altri tempi.
    @Riccardo Reitano
    Bell’intervento, direi totalmente condivisibile. Volevo solo precisare che la storia della bombolina, però, non riguarda qualcosa di nuovo. L’effetto era noto fin dagli anni 60, brevettato, utilizzato industrialmente e spiegato attraverso lo studio della cinetica dei sistemi chimici in condizioni non-equilibrio.
    Tutta la diatriba nasce dal fatto che Franchini sosteneva testardamente, in base a ragionamenti sbagliati e superficiali, che l’esperimento fatto da Celani (nel quale aveva raggiunto circa 50 atm) era contrario alle leggi della chimica e quindi era frutto di errori di misura oppure peggio. Quindi l’unica cosa che questa vicenda dimostra è che spesso la critica ad alcuni esprimenti viene fatta sulla base di pregiudizi, superficialità ed ignoranza.

    1. @Hermano Tobia
      Le rispondo nel suo commento per brevità.
      Sulla posizione di Camillo andrebbe precisato che, oltre a sbuffare di tutto e di più come si usa nelle diatribe sui blog e fra scienziati in assenza di “fondamenta solide”, aveva scritto a Celani il 1° agosto 2006:
      I 48 bar che Lei dice di avere ottenuto e di cui comunque mi felicito sinceramente, possono benissimo rappresentare l’“asymmetry effect” che avevo già allora previsto. E’ probabile che Lei non possa andare oltre quel valore, perché lo spessore della cella diventa proibitivo (“spessore infinito”) e tutto l’idrogeno si scarica nell’atmosfera. La strada tra 48 e 10000 bar è molto impervia e non rappresenta solo uno scaling up.

  7. ocasapiens
    non pensavo che ci fosse il diritto d’autore anche sulle analogie, tanto più con un’analogia da bar sport 🙂
    Sulle cose più serie, non intendevo supportare l’idea di un finanziamento a pioggia, cieco a qualunque sensato filtro. Dico solo che le (ragionevoli) prove che con il senno di poi non portano a nulla sono lo standard della ricerca, checchè ne pensi la vulgata sul progresso scientifico. Detto in altri termini, per ottenere un risultato di successo ci vogliono mille prove (a posteriori) “inutili” e non è immaginabile riconoscere in partenza quelle buone. Non solo, capita che cercando una cosa se ne trovi accidentalmente un’altra molto più interessante e sorprendente. In questo Ugo ha ragione, studiando il comportamento del sistema Ni-H ad alta pressione potrebbe venire fuori qualcosa di interessante a prescindere dalle LENR.
    Prova a partire dal ‘600 o forse anche prima, probabilmente il 99% di ciò che oggi consideriamo pietre miliari del progresso scientifico erano “inutili” per l’epoca; e a sua volta esso rappresenta l’1% e anche meno di tutti gli studi fatti, basta sfogliare un qualunque numero di una prestigiosa rivista dell’Ottocento per rendersene conto. Come dire, estendendo l’osservazione di Higgs, con la logica odierna Newton, Boltzmann, Maxwell, Einstein, Bohr, Dirac e tutti gli altri (parlo solo dei fisici visto che li conosco meglio), avrebbero solo perso tempo e non sarebbero dovuti essere finanziati.
    Ma questi grandi fisici, a loro volta, non avrebbero potuto nulla senza che chi li ha preceduti avesse provato e riprovato mille cose, in gran parte “inutili”. L’indispensabile strumento della selezione è uno strumento molto potente e quindi pericoloso, andrebbe usato con estrema cautela.

  8. Concordo con tutto quello che dici, Riccardo, lo sai già. Aggiungo solo che c’è un patto implicito: chi gode di certi privilegi – per es. fare la blue sky research che più gli piace – deve rispettare le regole in base alle quali la collettività glieli concede. Ogni tanto il patto va esplicitato – con cautela, certo, ma non troppa perché devono capirlo tutti, oca di voghera compresa. Altrimenti non si fida più, prende il forcone e urla “tutti a casa”.

  9. @Oca Sapiens
    La ringrazio per la solidarieta’ che mi ha mostrato su FusioneFredda e, sperando di non dispiacerle troppo (se vorra’ cancellare il mio messaggio, la capiro’), approfitto di questo spazio per una (temo non abbastanza) breve replica a Camillo Franchini.
    @Franchini
    In passato ho apprezzato il suo blog per molti motivi, in primis per la possibilita’ di esprimere liberamente le proprie opinioni senza censura.
    Per quel che ricordo, alcune persone in passato sono state poste in moderazione a causa di alcune intemperanze verbali che (anche a mio parere) giustificavano pienamente il provvedimento.
    Non ricordo di persone messe in moderazione preventiva per aver semplicemente espresso le proprie opinioni, per quanto scomode, in maniera civile.
    Almeno fino ad oggi.
    Ho espresso dei pareri che possono essere condivisi o (anche delle valide motivazioni, come quelle di Ascoli65) meno. Ma sono convinto di averle espresse in maniera civile. A meno che lei non mi dimostri il contrario, considerero’ il suo pormi in moderazione — con l’intento dichiarato di far passare solo gli interventi “tecnici” — una forma di censura. E’ il padrone di casa, e ne ha facolta’. Ma credo sia un’indice della sua estrema difficolta’ nel rispondere adeguatamente a chi, sostanzialmente, le chiede di confrontarsi con le sue stesse affermazioni. E spero si renda conto che, in questi casi, la censura danneggia chi la fa, non chi la subisce.
    Ma se a questo aggiungiamo che lei continua a tirarmi in ballo su argomenti non tecnici (senza quindi darmi la possibilita’ di replicare), arrivando addirittura ad aprire un nuovo post dedicato all’argomento non tecnico del quale voleva che io non parlassi… dimostra una scorrettezza e un’incoerenza che, francamente, mi sorprendono.
    Ancora una volta, la invito a riflettere.

  10. Hermano Tobia
    grazie e grazie per la precisazione, non partecipando alla diatriba (più “internettiana” che altro) sulla fusione fredda mi ero attenuto ad un commento più generale rispetto allo specifico della pressione nella cella di Celani. Per questa stessa ragione non mi sento di condividere la conclusione sulla “unica cosa che questa vicenda dimostra”. Questa stessa identica affermazione potrebbe farla, magari in un altro momento, qualcuno dal campo opposto. Così la discussione prende le forme di una faida che, ovviamente, non ha nulla di scientifico.
    Sia pur non seguendo sistematicamente il suo blog, io non ho l’impressione che questo sia lo stile nè l’intenzione di Franchini; ci mette anche la faccia e di conseguenza si mette in gioco personalmente. Come tutti può sbagliare e se del caso ben vengano le contestazioni scientifiche. Ma da qui a tacciarlo di “pregiudizi, superficialità ed ignoranza” ne corre. Anche se un blog è fuori dai canali tradizionali del confronto scientifico, credo che bisognerebbe sforzarsi di restare nel binario della “normale e giusta”, per quanto aspra, critica scientifica.

  11. @Hornbeck
    Ci sono rimasta male, perché 1) mi piacciono i suoi commenti, 2) è raro che Camillo si comporti così.
    Ci ripenserà, spero, intanto please make allowances: quando arrivano tanti commenti, noi anziani fatichiamo a leggerli e a risponderci con la dovuta concentrazione.
    @Riccardo
    “pregiudizi, superficialità ed ignoranza”
    The irony…
    “nello specifico della pressione”
    è una prima prova, aspetto le altre prima di annunciare a certi amici che devono buttar via un secolo – quasi – di ricerche sul sistema palladio-idrogeno, le proprie comprese…

  12. @Oca Sapiens
    Grazie per l’apprezzamento.
    E, di nuovo, del suo intervento, che sembra aver fatto rinsavire Franchini (almeno, finquando non avra’ letto il presente commento).
    Quanto all’eta’, non sono piu’ tanto giovane neppure io e, studiando o lavorando con persone della generazione successiva, credo di essere arrivato a capire le difficolta’ a cui accenna. Se a questo aggiunge che ho, da sempre, consistenti problemi di memoria… non so se quello con maggiori problemi di anzianita’ risulterebbe Franchini o se risulterei io.
    Io ho affrontato queste difficolta’ imponendo i miei ritmi, prendendomi il tempo necessario per analizzare i dati, studiare i problemi e ragionare sulle soluzioni ed essendo brutalmente spietato nell’ammettere i miei errori (e le garantisco che ne faccio molti). E le assicuro che i giovani che hanno studiato o che lavorano con me, pur conoscendo i miei limiti, mi apprezzano.
    Ma, in questa occasione, Franchini non ha avuto un problema di concentrazione. Il suo e’ un problema di coerenza. Perche’ non puo’ venirci a dire, senza aspettarsi sconcerto, che otto anni fa, e anche ieri, credeva che Celani avesse raggiunto i 48 bar dopo che per mesi ci ha martellato con interventi in cui affermava di essere certo che non potesse raggiungere 10 bar. Dopo che ci ha piu’ volte detto che un risultato positivo avrebbe riabilitato Celani, e ora a lamentarsi del fatto che c’e’ chi vorrebbe ridare il laboratorio al medesimo. E potrei continuare.
    Come, se non ricordo male, abbiamo convenuto in molti proprio nel suo blog: le parole sono importanti.

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