Sokal Institute of Technology

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Piero Giacomelli segnala un altro editore predone che spaccia – a chi vuol farsi un cv sul modello Carpinteri 2010-2012 – pubblicazioni nelle sue “prestigiose” riviste, dei contributi alle sue prestigiose conferenze, contro pagamento della quota di iscrizione.

Anche in India, dove la concentrazione dei predoni sembra più elevata che in Cina, ci sono ricercatori e aspiranti tali che si ribellano. L’IRAJ, presunta non profit,  organizzava il 29 dicembre a Pune l’International Conference on Recent Innovations in Engineering, Science & Technology alla quale l’imprenditore-blogger Navin Kabra e la moglie mandavano due interventi, da studente lui e da docente lei in un Sokal Institute of Technology della città, che dovevano essere

peer reviewed  e valutati in base a originalità,  profondità tecnica o di contenuto della ricerca, correttezza, rilevanza per la conferenza, contributi e leggibilità

Per verificare la suddetta affermazione, uno era stato generato dal solito programma SciGen e l’altro no, entrambi riguardavano come prevedere il successo dei film (commedie bollywoodiane, visto il riferimento al Sholay dialogue) con l’inserimento di avvertenze come:

You should read any paragraph that starts with the first 4 words in bold and italics – those have been written by the author in painstaking detail. However, if a paragraph does not start with bold and italics, feel free to skip it because it is gibberish auto-generated by the good folks at SCIGen.

But the motivated reader is encouraged to not read too much into the previous paragraph, because it was copy-pasted from a random document on the internet. 
Another problem is that if we indeed insert Sholay dialogues here, they will all show up in red due to the spell check, and we are a little worried that someone might hit pagedown and notice that section. So, instead we are replacing it with dialogues from our wife’s favorite English movie, My Cousin Vinnie

e richiami all’istituzione di appartenenza, il cui nome avrebbe dovuto far scattare tutti gli allarmi.
Entrambi gli interventi sono stati accettati, ma si era registrato solo Navin – con uno sconto del 50% sul prezzo di 6.000 rupie (all’incirca il reddito medio mensile) dopo trattativa – e il 29 dicembre sul sito della conferenza era pubblicato quello generato dagli autori.

Quel giorno Navin è andato alla conferenza con un giornalista del Pune Mid-Day al quale gli organizzatori hanno detto di aver accettato solo interventi di alta qualità, dopo selezione con lettura in doppio cieco da parte di una commissione di esperti internazionali, revisione da parte di tre esperti, e aggiornamenti fatti dagli autori in base ai commenti dei revisori.

Navin lo racconta con leggerezza fino a questo punto, ma il seguito è più amaro e spiega il suo spreco di tempo e di soldi:

When I went to the conference, I found about a dozen delegates who all had papers to present, and most of them were M.E. or M.Tech. students from various parts of the country. There were 2 students who had come all the way from Odisha to Pune just for this conference. One of them had brought his mother along for the conference too. Two students had come from Solapur. There students from local Pune colleges too. All of them had paid the conference registration fees, and the travel costs from their own pocket. All of them were publishing because it was a requirement for their degree.
I had gone to the conference with the intention of making a ridiculous presentation along the lines of my ridiculous paper, and create a scene at the conference with the reporter and photographer from Mid-Day. However, after seeing the sincere faces of all the students there, I just couldn’t make myself do it.

Invece si è presentato come giornalista e ha fatto interviste. Gli dispiace di non essersela sentita, ma sperava che la notizia si diffondesse. Per laurearsi, spiega,

gli studenti di ingegneria e tecnologia devono avere due pubblicazioni. Risultato: un paese pieno di studenti disperati senza altra scelta che di pagare per pubblicare in conferenze come queste.
E pieno di predoni che ne approfittano.

Appena uscita la notizia della Sokalata sul Pune Mid-Day,  il suo intervento veniva “squalificato” e spariva anche il sito della conferenza. Ma la speranza è stata esaudita, almeno in città: l’università di Pune ha precisato che gli studenti non sono affatto obbligati ad avere due pubblicazioni per laurearsi e il Pune Mid-Day “squalificava” a sua volta gli organizzatori.

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A proposito di computer sciences, da qualche giorno non arriva più spam. Trève des confiseurs o nuovo filtro di WordPress?

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Altrove: sul Guardian  ritratto Richard Lindzen a proposito del quale Dana Nuccitelli cita Ray Pierrehumbert 

It’s okay to be wrong, and [Lindzen] is a smart person, but most people don’t really understand that one way of using your intelligence is to spin ever more clever ways of deceiving yourself, ever more clever ways of being wrong. And that’s okay because if you are wrong in an interesting way that advances the science, I think it’s great to be wrong, and he has made a career of being wrong in interesting ways about climate science.

Da RealClimate, Mike Mann e Gavin Schmidt discutono il paper di Steve Sherwood et al. su nuvole e stima della sensitività (ECS), al quale Repubblica aveva dato un titolo apocalittico, sigh.

Tamino ha pubblicato Smooth, la prima di una serie di lezioni, per debuttanti dice lui…

Meteo non clima, ma a Cornell sono sepolti sotto la neve e al Caltech devono ancora spegnere i condizionatori.