C’era John Barrow in forma spettacolare, che non vedevo da anni, e il pubblico – fittissimo e attento, come in tanti festival – ad ascoltarlo parlare degli infiniti di matematici, filosofi e teologi, e di quelli dei cosmologi che ai fisici delle particelle paiono inaccettabili.
- The interesting sociological point is that an attitude towards infinities still shapes the direction of research in fundamental physics and cosmology. Infinities in maths are less interesting because they are part of a game with rules created by the mathematician.
Ovviamente non ci stava tutto quello che avevamo discusso prima, Giordano Bruno, l’universo ciclico di Roger Penrose, il multiverso, gli universi “a bolle nella schiuma cosmica”, le teorie delle stringhe che promettevano di eliminare gli infiniti molesti, e chiacchiere sulla famiglia, sul referendum in Scozia, su open access, Tim Gowers e i matematici “numeristi”, la soluzione dei fisici di pubblicare tutto su arXiv, le politiche della ricerca, le statistiche e i media ecc. ecc.
Conversazioni anche con Adriana Cavarero. E una interrotta appena iniziata stamattina con Augusto Carena, uno dei due autori di un kit anti-auto-cantonate, basato sugli esperimenti in psicologia cognitiva, La trappola del comandante. Ero scettica – con tutte le ritrattazioni in psi cog degli ultimi anni – ma ha scelto autori statisticamente seri, Kahnemann, Tversky e Dan Ariely che becca sempre le mie auto-cantonate. Un sunto divulgativo su un tema “delicato”: commettiamo errori cognitivi e li razionalizziamo pro domo. L’oca del titolo serve a ricordarmelo.
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Mentre ero via, il prof. Alberto Carpinteri ha ricevuto i premi Asino d’oro per il 2012 e il 2013 e il collega Stefano Dalla Casa ha fatto uno scoop riprendendo su Wired il com. stampa dell’Unesco sull’evento dell’8 ottobre
- For the first time, a scientific symposium will discuss the emergence and possible societal and medical implications of a new paradigm in biology: electromagnetic waves and their relationship to the properties of water. This symposium will provide a synthesis of the research conducted over many years by Professor Luc Montagnier, Nobel Prize in Medicine. Professor Montagnier has worked with multidisciplinary teams of French and Italian researchers.
- Professor Montagnier’s team is working on electromagnetic waves emitted in the area of very low frequencies and thus of low energy. Different reproducible experiments will be presented at the conference. These experiments show that these waves may play an important role in the pathogenicity of micro-organisms – bacteria and viruses – and also in physiological processes such as stem cell differentiation shown by Professor Carlo Ventura.
Come se non esistessero ricerche valide in fisica/biologia, i suddetti fossero gli unici a essersi accorti che gli organismi sono immersi in onde elettromagnetiche e sonore, e che certe onde e frequenze ammazzano i patogeni. Il com. stampa finisce in coda di paglia:
- The promoters of this conference are aware of the critical reactions aroused by this work in parts of the scientific community, so they wish to communicate their results with the utmost rigor. The aim is to foster a broad and multidisciplinary discussion.
Nessuno degli invitati è noto per mettere in discussione i propri risultati o per il loro rigore. Il prof. Ventura per esempio
- Ha scoperto che le energie fisiche (campi magnetici pulsati a frequenza estremamente bassa), radiofrequenze (radioelectric conveyed fields) e le energie vibrazionali (nanomeccaniche) sono capaci di orchestrare l’orientamento e il differenziamento terminale delle cellule staminali, aumentando la pluripotenzialità cellulare, senza l’intervento di agenti chimici o il trasferimento genico mediante vettori virali.
Non ha pubblicato nulla che ne dimostri l’aumentata pluripotenzialità derivandone cellule differenziate e non soltanto orientate a diventarlo, tant’è che a otto anni dalla scoperta, il suo gruppo resta tuttora l’unico ad usare la tecnologia “Radio Electric Asymmetric Conveyer“.
In compenso il prof. Ventura ha già discussioni multidisciplinari con il maestro Bruno Oddenino del conservatorio di Torino, diplomato in Musicoterapia,
- Sistema Nada-Brahma (scuola di Vemu Mukunda), membro fondatore dell’Accademia Italiana di Medicina Vibrazionale,
e inventore del
- sistema BioArmon, un approccio olistico che sulla base dell’individuazione del proprio suono individuale (tonica personale) unico e irripetibile, mira a migliorare lo stato psico-fisico della persona sfruttando i benefici sia di una consapevole respirazione, sia della percezione simultanea di suoni, forme, colori, aromi.
Il sistema si vende anche per trattamento di bellezza…
All’Unesco illustrerà la teoria quantistica del fenomeno il prof. Vitiello dell’università di Salerno che collaborava con Emilio Del Giudice ai lavori che hanno generato i vassoi terapeutici in plexigas di Alberto Tedeschi e le scatolette ucraine dell’azienda di cui è consulente scientifico il prof. Srivastava.
Stranamente, il prof. Srivastava dell’università di Perugia e il collega Vincenzo Valenzi, professore del fu Istituto Universitario Santa Rita, non sono stati invitati a Parigi, malgrado siano i coautori insieme a Widom di
p.s. 23/9
Stefano segnala che al festival di Pordenone si esibiva anche un seguace dello “psicopatico” Hamer, pluri-condannato per la morte di pazienti…
Grazie!
Curiosità: a Pordenone si sentiva ancora qualche traccia delle “energie sottili” di Hamer e Cannistaro?
http://www.queryonline.it/2014/09/18/medicina-sottosopra-a-pordenonelegge-il-cicap-chiede-informazione-corretta/
http://www.pordenonelegge.it/it/edizione/2014/a/2192/Carlo-Cannistraro
Magari qualche parola di imbarazzo da parte degli organizzatori?
ussignùr, se lo sapevo protestavo, grazie a te.
Cari lettori,
Se volete ricevere un invito per la conferenza “Biology in the Light of Physical Theories: New Frontiers in Medicine” à l’UNESCO à Parigi il 8 Ottobre, vedere il sito http://jacques-benveniste.org e scrivete come spiegato.
Saluti,
Jérôme Benveniste
Président, Association Jacques Benveniste pour la Recherche
email: association@jacques-benveniste.org
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