Improvvisazioni

Briefing da Base Terra: arrivano un sacco di dati dagli strumenti di Philae, grazie anche a un spostamento di Rosetta per “migliorare le telecomunicazioni,” dice Andrea Accomazzo.

Ancora non si sa dov’è finito il benedetto lander le cui batterie forse si stanno esaurendo, “stiamo improvvisando”. Stanotte il prossimo radio-link potrebbe saltare, ma c’è ancora qualche centinaio di watt, semmai per riorientare uno dei pannelli. Comunque si ricaricheranno via via che Ciuciù si avvicina al Sole, insieme a Philae e Rosetta che finora non ha fatto un passo falso. Se si ricaricano, fanno compiere a Philae un altro balzo sperando che esca dalla buca – speranze poche, però.

Sintesi: tenersi unghie di riserva.

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Stamattina, discussione al PoliMi, nel quadro del Campus sostenibile, c’era anche Marco Delmastro. Poi lunga colazione all’aperto con Jean-Marc Lévy-Leblond, un vecchio amico a Milano per Book City, che non vedevo parecchio. E’ il teorico dell’universo Alice, del ritorno di Poincaré nella fisica quantistica, e dell’idea di una critica scientifica, come quella letteraria o cinematografica, di recensioni e non solo descrizioni dell’ultima “scoperta”.
Dirige varie collane alle Editions du Seuil, scienza e non solo, e la rivista Alliage, nella quale dialogano scienziati, artisti, intellectuels come si dice da noi.

Jean-Marc ha scritto La science expliquée à mes petits-enfants, la spiega alla nipotina in realtà, sveglia quanto La Pulce, la figlia di Marco. A proposito di donne, del futuro del CERN, di Fabiola Gianotti che sceglie come prossima meta la materia oscura, mi ricordo che è la “specialità” di due fisiche italiane che si scontrano in conferenze e riviste: Elena Aprile a capo dell’esperimento XENON, negli USA, e Rita Bernabei a capo di DAMA, sotto il Gran Sasso. Nota una differenza nei loro esperimenti, rispetto a CoGeNT il cui spokeperson è un uomo?

Legge i loro paper, ci pensa, poi mi manda la recensione.

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Rimando l’Oca’s digest di Science, a parte la news sull’Aquila, con questo finale:

 In the meantime, (prosecutor Romolo) Como must decide whether to press ahead with a parallel manslaughter investigation against Bertolaso, who allegedly orchestrated the experts’ presumed reassurances. The main prosecutor in the original trial, Fabio Picuti, twice requested that this separate investigation be shelved, but his request was contested by lawyers of some of the plaintiffs.

Nella sezione scienza e tecnologia dell’Economist segnalo “Touchdown”, su Rosetta e Philae, “Unchained malady” sui problemi statistici  – e non solo etici – sollevati dai trial dei vaccini anti Ebola  e “The laws and physics” sul secondo processo ai sismologi per L’Aquila:

In the eyes of many, a verdict handed out by an appeals court in the Italian city of L’Aquila this week represents a return to sanity on the part of the country’s justice system.          
Seguono i fatti, conclusione:

For many scientists this verdict will be welcome news: some experts in geophysics and other fields involved in disaster prevention may have stopped giving advice for fear of prosecution. But people in L’Aquila who lost friends and relatives in the earthquake see things differently. Many set great store by what the experts said, and felt betrayed when their houses came crashing down—particularly after it was revealed halfway through the trial that the experts had been sent to L’Aquila by then civil-protection boss Guido Bertolaso to reassure citizens via a “media operation” organised to discredit alarmist predictions by a local amateur seismologist.
The near-complete reversal of the original verdict, no matter the legal merits involved, may feed the idea that ordinary people are being ignored. Lawyers representing several relatives of the deceased have said they will contest the decision in the Court of Cassation, Italy’s highest court of appeal. The public prosecutor may do likewise. There may thus be yet further twists in this strange and tragic tale.

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A proposito del catto-cripto-creazionista Enzo Pennetta che diffonde le bufale di vescovi del Kenya – dell’ala “crepino prima le donne e i bambini” – sulla vaccinazione anti-tetanica (h/t Ivodivo) Pancrazio scrive

Ovviamente come tutti sappiamo e’ molto improbabile che un vaccino possa essere “abortivo” nei primi giorni della somministrazione ed e’ sostanzialmente impossibile che possa avere un effetto di castrazione di lunga durata (che attualmente puo’ essere ottenuta nella donna solo con la legatura chirurgica delle tube).
Se trovi in rete qualche imbecille che diffonde panico, allarmi ingiustificati, notizie infondate, diffamazione ecc. (mi pare ad esempio che l’Unicef abbia personalita’ giuridica) si puo’ sempre informare, oltre agli stessi destinatari degli attacchi, il ministero della salute chiedendo lumi, o direttamente la polizia postale eventualmente. Io faccio cosi’, con ottimi risultati devo dire.

Consiglio valido in generale. La campagna pennettiana fa infuriare non solo Ivodivo, Pancrazio et al., appena ho tempo, raccolgo un po’ di informazioni e ci torno su.

6 commenti

  1. Su Philae tutti gli strumenti hanno funzionato e hanno anche azzardato ad azionare il “trapano” nonostante il lander sia in posizione sbilenca e non ancorato. Dopo il duro lavoro ora Philae dorme, con un po’ (molta) di fortuna si risveglierà avvicinandosi al sole.
    Che bella storia.

  2. un giorno qualcuno dovra’ spiegare all’incompetente pennetta che qualsiasi diavoleria e medicamento medico moderno,compresi gli antibiotici,hanno qualche effetto sulla capacita’ riproduttiva umana. Effetti minimi,non rilevabili,molecolari,ma tuttavia presenti.Persino l’alcool etilico ne ha.
    Cosi potra’ curarsi da qualche sciamano,di scuola tomista,o da qualche omeopata dell’acqua fresca : non sia mai che il suo santo seme possa andare sprecato…ah ah ah
    scherzi a parte,il vaccino in questione e’ gia’ stato usato in 50 paesi senza nessun problema,ed non c’e’ nessuna “prova” (come invece lui farnetica) che sia in atto un complotto per sterilizzare le donne del Kenya. Le voci secondo cui ci sarebbero “tracce” di hcg,peraltro su analisi condotte in Sudafrica,non possono certo giustificare il ritiro di un vaccino importante per salvare vite umane,scelta tutta politica.
    Adesso abbiamo capito cosa serve questa lebbra cattolica post-coloniale che infesta ancora il povero continente africano : visti i magri risultati a imporre la loro scellerata legge qui,ci provano a quelle latitudini. speriamo si sveglino e li caccino.

  3. Se qualcuno sostiene che è in atto un complotto per sterilizzare le donne keniote, “prove” molto più evidenti ci sarebbero sul complotto per lasciare che muoiano. Ovviamente non c’è alcun complotto, solo una ostinata indifferenza difficile da smuovere.

  4. certo che questa storia insegna molto,se non altro sulla contiguita’ ideologica tra fascismo politico e religione cattolica. sempre “complotti” : gli ebrei,i massoni,adesso l’unicef….questa e’ gente fuori dal mondo,letteralmente.

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