L'oca riceve e volentieri pubblica

A proposito di “Fondi e ricerca, per Cattaneo tre ruoli in conflitto d’interessi” uscito oggi sulla Stampa, Neutrino scrive

Punto chiave dell’articolo:

Naturale dunque che ci sia chi resti sorpreso dal vedere ora messo nero su bianco un rischio di potenziale conflitto d’interessi: Cattaneo legislatore che stanzia fondi, Cattaneo membro di una Commissione che deciderà l’utilizzo dei fondi, e Cattaneo ricercatrice di un Istituto che potrebbe ricevere dei fondi.

Insomma la Cattaneo critica HT e parla di «difesa dello statuto etico e del metodo scientifico», ma non è credibile perché essa stessa predica bene ma razzola male.
Peccato che la Cattaneo stessa, rispondendo ad una identica critica di Carra (Gruppo2003), affermi:

Il fondo potrà contare su uno stanziamento di cinque milioni di euro all’anno per i prossimi tre anni destinati ad un piano nazionale finalizzato a incrementare conoscenze e tecnologie per lo studio di migliaia di genomi italiani. Il piano sarà predisposto dalla Commissione che dovrà stabilirne condizioni e obiettivi, demandando ad un bando pubblico e ad esperti, terzi e indipendenti, la selezione dei migliori progetti di ricerca negli ambiti individuati. La Commissione avrà anche l’incarico di individuare i soggetti, pubblici o privati, necessari a cofinanziare il progetto. La delicatezza di questo aspetto, di cui vado particolarmente orgogliosa, è che non solo non ci si affida alle sole, spesso esauste, risorse pubbliche ma, anzi, si prevede — fino a condizionarne la fattibilità — un cofinanziamento da altri soggetti in misura almeno pari alle risorse pubbliche impegnate. Se questi non dovessero manifestarsi, non un euro delle risorse pubbliche sarà investito nel progetto.

Se lo scopo della commissione è definire le regole e obiettivi del finanziamento e non quello di finanziare progetti significa che il giornalista della Stampa afferma una cosa sbagliata.
Ignoranza o malafede ?

  • ps A) Su HT sono entrati in gioco i poteri forti, l’articolo in questione è in puro stile metodo Boffo.
  • ps B) Come sostenuto parecchie volte la bufala di questo articolo, espressione di una progettualità opaca tra mondo politico, potere accademico e settori industriali, è mille volte più pericolosa per la ricerca delle bufale scientifiche.
  • ps C) Essendo pero’ una bufala, diremo scientifico-politica, non la ritieni degna del parco delle bufale ??? (1)

*

(1) Nota dell’oca s.

Non credo che si tratti del metodo Boffo, il collega non avrà letto i comma 580-581 della legge di stabilità.

Non mi sembra possibile creare un polo scientifico senza coinvolgere “mondo politico, potere accademico e settori industriali”. Negli Stati Uniti, partecipano tutti e tre alla BRAIN Initiative; prima però, con un dibattito pubblico sul sito degli NIH, la comunità scientifica ha modificato la proposta iniziale di alcuni neuroscienziati.

L’opposto di decisioni prese da “un uomo solo al comando“.

Per il progetto Genomi Italia, il finanziamento pubblico – 5 milioni di euro/anno su 3 anni e non 15 milioni/anno come scrive Iacoboni – è pari al contributo che l’Ente Nazionale Previdenza Medici si era impegnato a versare nel caso il Parlamento avesse approvato lo stanziamento previsto dalla legge.

Il 14 marzo scorso, il Ministero per la Salute ha pubblicato un decreto che applica le disposizioni approvate. Istituisce la «Commissione nazionale genomi italiani», composta da

  • Prof. Gualtiero Walter RICCIARDI, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, con funzioni di presidente;
  • Avv. Maurizio BORGO, Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero della salute;
  • Dott. Giovanni LEONARDI, Direttore generale della ricerca e dell’innovazione in sanità del Ministero della salute;
  • Prof.ssa Elena CATTANEO, Senatrice a vita della Repubblica italiana, docente presso la Facoltà di scienze biologiche dell’Università degli Studi di Milano;
  • Prof. Giuseppe NOVELLI, Rettore dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata.

La partecipazione alla Commissione è a titolo gratuito e ai componenti non sono corrisposti gettoni, compensi, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati.

Devono stabilire le modalità per la destinazione dei soldi (a quanto ne so, sono quelle previste da Elena C.: bando con gli obiettivi e le proposte vagliate da un gruppo a maggioranza di stranieri) e soprattutto trovarne molti di più entro sei mesi.

Se non li trovano, si dimettono e scrivono una relazione sui motivi del proprio fallimento.